Qui la prima puntata dedicata alla scelta del campo di gioco
Per riassumere brevemente questo percorso di scelta, stiamo cercando di scoprire le caratteristiche delle varie superfici di gioco “professionali” che ci sono sul mercato per andare poi a scegliere quale campo vorremmo usare per i nostri tornei. Nella scorsa puntata abbiamo analizzato il campo di gioco “molto veloce” mentre oggi proviamo a scoprire il campo “veloce”.
Per campo veloce si intende una superficie dove le basi delle miniature hanno uno scorrimento lineare e con una “frenata” decisa a “fine corsa” e necessitano di una forza maggiore di spinta per compiere lo stesso spazio rispetto alla superficie molto veloce.
Quali sono i campi “veloci”? Personalmente, sempre restando in ambito di superfici professionali, ho molto apprezzato il campo di Astrobase denominato “Astroturf Fast-Track”. Sono diversi anni che l’ho installato a casa nella mia “stanza dei giochi” e devo dire che una volta capito come giocarci sopra è davvero un bel campo, veloce il giusto e con un rapporto scorrimento miniatura/palle sicuramente equilibrato. Dal punto di vista del neofita è un campo che necessita di un breve periodo di apprendistato (anche se in effetti serve con tutte le superfici) perché il rischio di “arrivare corti” sulla palla con la miniatura è concreto. Una volta capito lo scorrimento, davvero uniforme su tutta la superficie di gioco, diventa molto divertente giocarci sopra.
Un aspetto davvero interessante di questo tipo di superficie è la possibilità di esaltarsi in fase difensiva sfruttando al massimo la “frenata a fine corsa” delle miniature. Come spiegavo prima, infatti, alla fine della sua corsa le miniature hanno un tempo di arresto commisurato alla velocità del campo. Più esso è veloce e più l’arresto sarà lento e dolce. In fase difensiva, però, io preferisco avere un campo che consenta alla miniatura di fermarsi più velocemente essendo un cultore della fase difensiva!
Purtroppo, però, questo campo non ha avuto una grandissima diffusione perché i club sul territorio non hanno mai avuto l’idea di investire su questa superfici per realizzare il proprio parco campi, complice il fatto che i campi utilizzati nei campionati italiani ed in quasi tutte le manifestazioni “fisct” fossero Extreme Pitch. Pertanto i club si sono attrezzati per seguire il solco tracciato dall’associazione madre. Poi tutto è cambiato, ma questo non rientra nella categoria del “materiale di gioco” anche se prometto che prima o poi vi racconterò la storia dell’evoluzione di campi “fisct” (Federazione Italiana Sportiva Calcio Tavolo).
Se posso dare un giudizio molto personale basato sul mio utilizzo di questo campo direi che è uno dei campi che mi ha più favorevolmente impressionato per la sua capacità di esaltare la capacità tecnica del giocatore unendola alla qualità della superficie che rende “più facili” i tocchi meno tecnici e consente comunque alcuni gesti tecnici tipici del calcio-tavolo, tipo il “girello” della miniatura sfruttando la parte curva laterale della base, grazie al maggiore attrito garantito dalla superficie.