Sono diverse le organizzazioni che in Italia gestiscono l’attività di gioco. L’ultima nata in ordine di tempo è la Lega Nazionale Subbuteo che dopo vari tentativi di creare un’attività in sinergia con la FISCT (Federazione Italiana Sportiva Calcio Tavolo), ha deciso di proseguire in autonomia il proprio percorso stante il mancato accordo di collaborazione con la FISCT.
Abbiamo parlato con Mauro Simonazzi, presidente della LNS, il quale ci ha raccontato qualche aneddoto e la genesi della sua associazione:
Ciao Mauro, benvenuto. Prima di entrare nello specifico della LNS (Lega Nazionale Subbuteo), ti va di raccontarci qualcosa di te e di come ti sei avvicinato al Subbuteo?
R: Ciao, come tutti ho iniziato da ragazzino. Il mio primo Subbuteo fu l’edizione Monaco ‘74. Regalo della promozione. Da subito mi innamorai del gioco e ad ogni ricorrenza mi facevo regalare una squadra. Con Argentina ’78 raggiunsi il culmine. Qualche torneo di quartiere ed infine un campionato regionale dove mi fermai alle semifinali. Smisi quando iniziai a giocare a Pallavolo.
Partiamo dal tuo club: tu eri anche il Presidente del Club Subbuteo Roma Nord, ci racconti com’è nata questa avventura?
R: L’avventura è nata per caso. Cinque anni fa ero a cena da Gianluca Indino (vice presidente LNS) e tra una chiacchiera ed un’altra vedo da una parte il campo di subbuteo. Lì si è riaccesa la passione. Dapprima partite nelle nostre case coinvolgendo amici e poi…. Abbiamo creato il club. Volevo però sottolineare che oramai non sono più il Presidente del club perché essendo Presidente del Settore Nazionale Subbuteo non posso ricoprire entrambe le cariche. Gianluca è il Presidente.
…E a un certo avete deciso di fare un passo in più e avete cominciato a pensare a un progetto “più in grande”, la Lega Nazionale Subbuteo. Ci racconti come è nata l’idea e come è nata la collaborazione con OPES, che è uno degli EPS più importanti legati al CONI?
R: L’idea fu di Marco Perissa (Presidente OPES).
Venimmo invitati come club al ROMA SPORT EXPERIENCE, per promuovere il subbuteo in uno stand appositamente allestito, cogliendo anche l’occasione per organizzare il nostro primo torneo di club.
Non ci crederete ma fu uno dei padiglioni più visitati con un enorme afflusso di pubblico, lasciammo ben 2 campi liberi per far provare adulti e bambini, con innumerevoli contatti a seguire di persone interessate al gioco.
Da lì l’idea di Marco di provare a fare qualcosa di importante per il Subbuteo sfruttando le potenzialità dell’Ente di Promozione Sportiva e le mie competenze in materia di marketing ed eventi.
L’incontro successivo con i vertici CONI ci fece capire che con una giusta strategia il nostro gioco poteva essere finalmente riconosciuto come una disciplina: Avere alle spalle uno (se non il più importante) Ente di Promozione Sportiva del CONI permette di avere degli innumerevoli vantaggi nell’organizzazione di eventi e tornei, un’organizzazione seria e capace che rispettando le regole dello sport, dell’associazionismo e della legalità, ci mette in contatto con un mondo finora inesplorato.
Fu grande l’emozione quando fui eletto ufficialmente nella Sala dei Presidenti del CONI come Presidente del Settore Nazionale Subbuteo alla presenza, tra gli altri, di Giovanni Malagò che passò a farci un saluto.
I successivi riscontri mediatici ci fecero capire che avevamo preso la giusta direzione nonostante alcuni attacchi ingiustificati.
Perdona la domanda “scomoda”, ma credo sia quella che la maggior parte dei giocatori si stia facendo in questo momento: In Italia esiste già una federazione, la FISCT, m e negli ultimi mesi ci sono stati molti discorsi legati al dualismo con la LNS.
Ti andrebbe di chiarire quali siano gli scopi della LNS e se veramente le due realtà siano in contrasto, o se invece ci siano margini di collaborazione?
R: Il problema del dualismo è nato per una serie di incomprensioni e dichiarazioni non corrispondenti ai fatti da parte di alcuni membri dell’associazione FISCT.
Il Settore Nazionale Subbuteo OPES attraverso la LNS (che è l’associazione che consente il rispetto delle regole associazionistiche e sportive all’interno del CONI) non ha mai voluto contrastare nessuno dei movimenti in essere (FISCT o OLD Subbuteo), anzi: Soprattutto con i primi ha tentato ripetutamente di trovare accordi per far sì che il movimento (Subbuteo e Calcio Tavolo) trovasse una giusta collocazione nel mondo a cinque cerchi, ma, anche a causa di alcune esternazioni e posizioni prevenute, non si è mai arrivati a finalizzare la collaborazione.
Lo scopo di LNS è quello di trovare un punto d’incontro tra chi vuole un settore agonistico e chi invece ama solo la parte amatoriale del gioco, ribadisco pertanto che i “margini” di un accordo sono tutt’ora presenti e ampi.
Bisogna solo capire se tutte le realtà vogliano la stessa cosa, noi siamo sempre aperti al dialogo anche perché con l’attuale divisione ne risente tutto il movimento.
A riprova di ciò all’interno di LNS non sono stati posti veti e consentiamo ai nostri associati di giocare liberamente anche nelle altre realtà, perché riteniamo il Subbuteo ed il Calcio Tavolo un gioco di tutti; senza contare che questo è un diritto spiegato molto chiaramente negli articoli della Costituzione che si occupano di associazionismo.
In ultimo vorrei sottolineare che, alla data di oggi, la Lega Nazionale Subbuteo è l’unica associazione in regola con lo Statuto del CONI, condizione indispensabile per far ripartire il processo di riconoscimento ufficiale del movimento.
Uno dei punti forti del vostro programma è quello della promozione, soprattutto verso i giovani. So che avete in ballo diversi progetti, ce ne puoi illustrare qualcuno in anteprima?
R:I progetti sono molti.
Il primo, nonché quello che ci sta più a cuore, è il PROGETTO SCUOLA!
Inutile girarci attorno… Senza i ragazzi, il Subbuteo avrà vita breve.
Abbiamo presentato al MIUR, al CONI ed a diversi provveditorati il progetto che intende portare in maniera stabile il gioco nelle scuole, ovvero realizzare un circuito sportivo all’interno delle scuole con tornei d’Istituto in cui i vincenti si incontreranno in una grande finale Nazionale, probabilmente al Foro Italico o in altri luoghi prestigiosi similari.
Parallelamente sta nascendo il percorso di formazione per docenti ed istruttori: E’ chiaro che per entrare nelle Scuole non è sufficiente essere buoni giocatori di subbuteo, ma bisogna avere un’abilitazione ufficiale riconosciuta dal MIUR e dal CONI come educatori e formatori.
Qualsiasi altra forma di promozione scolastica lascia il tempo che trova e ci espone a rischi molto alti: per questo la nostra idea è quella di coinvolgere i docenti, che lavorano già tutti i giorni con i ragazzi, per creare una rete formativa efficace e molto più capillare di quanto non potremmo realizzare sfruttando solo la disponibilità dei giocatori.
Lascio per ultimo il progetto di formazione arbitrale che dovrebbe prendere il via entro il 2019: Si tratta di un vero e proprio corso per chi ne farà richiesta per approfondire le regole e poter essere abilitato alla professione di arbitro da gara.
Inoltre tutti i corsi di cui parlo verranno effettuati sotto l’egida del CONI presso le loro sedi (stiamo definendo i dettagli).
Quella in corso è la vostra prima vera stagione, so che già molti club hanno scelto di associarsi a voi e altri sono in procinto di farlo. Se dovessi dare loro una piccola anticipazione su cosa aspettarsi, quale sarebbe? E cosa diresti a chi invece è ancora indeciso se associarsi con voi o meno?
R: Il mio sogno rimane sempre quello di non creare un parallelismo con gli altri circuiti poiché per me rimane prioritario il gioco e non la poltrona.
Qualora non ci si riesca, stiamo organizzando un circuito di tornei promozionali e competitivi cercando di non ostacolare e di non sovrapporci, per quanto possibile, alle altre associazioni.
Per la seconda parte della domanda faccio un po’ fatica in due righe.
Diciamo che la più grossa differenza è la libertà associativa per i propri iscritti, ovvero viene meno la necessità di essere ASD o associazione con codice fiscale.
E cosa significa questo per i club?
Significa poter uscire dalla situazione introdotta con la riforma del Terzo Settore del 2017: Ricordo infatti che per poter iscrivere una ASD è necessario praticare uno sport riconosciuto dal CONI, cosa che in questo momento il subbuteo non è, al fine di ottenere il proprio codice univoco.
Si è anche speculato sul fatto che la LNS sia “solo” un ASD, ma questo è un requisito normativo necessario per iscriversi ad OPES; ci tengo a sottolineare nuovamente che la LNS è il settore ufficiale di OPES per quanto concerne il subbuteo in tutte le sue forme e proprio per questo ha ottenuto di essere riconosciuta come associazione sportiva.
In questo modo è possibile iscriversi e iscrivere il proprio club attraverso una semplice scrittura privata, venendo così incontro a tutte quelle realtà che non possono ottenere lo status di ASD diversamente (se non correndo grossi rischi legali) e garantendo loro i vantaggi di un EPS, primo fra tutti una copertura assicurativa durante ogni manifestazione organizzata e a cui farà parte.
Inoltre avere alle spalle un EPS significa avere la certezza di una giustizia equa e rispettosa dei regolamenti dello sport, in quanto gestita da professionisti esterni al movimento, cosa che rappresenta una novità assoluta nel nostro mondo.
Chiudiamo con un piccolo excursus verso il futuro: dove vedi il subbuteo/CdT tra 5-6 anni e cosa pensi occorra fare ora per far sì che il movimento non si spenga quando lasceranno i giocatori storici?
R: Ribadisco che FONDAMENTALE è il progetto scuole. Senza un progetto serio (e non di facciata) il movimento in massimo 10 anni collasserà.
Se riuscissimo a far convergere tutte le professionalità di questo mondo, magari diventeremo disciplina olimpica… Ma questo è un SOGNO ENORME.
Cos’è il Subbuteo per te?
R: Per me il Subbuteo è passione, divertimento, astuzia, intelligenza, tecnica, agonismo ma soprattutto il modo di stare con tante persone e condividere insieme un gioco tra i più belli del mondo. Adoro questa frase: “quando ci si invecchia si smette di giocare? NO! Si invecchia quando si smette di giocare…”
Ringraziamo Mauro Simonazzi per le sue risposte, sappiamo che in molti vedono ancora questa nuova realtà con un po’ di diffidenza e speriamo che questa intervista possa aiutare a dirimere qualche dubbio e perplessità.
L’importante secondo noi è che tutte le energie possibili siano rivolte alla crescita e speriamo che la prossima stagione che sta per iniziare possa essere una svolta per tutto il movimento.
A presto e buon subbuteo!!