Secondo tempo – I supplementari lunedì ore 12
Qui il primo tempo
Che figata! Ci sono altri pazzi come noi che giocano ancora. C’è un’associazione, ci sono dei club in giro per l’Italia, addirittura fanno la pubblicità su Mai dire Gol! C’è la Hasbro, le basi son cambiate, sono più piatte, più stabili. Noi siamo ormai maggiorenni, auto-muniti, con qualche lira in tasca. E allora via. Apriamo un club, cerchiamo altri pazzi come noi e iniziamo a girare per tornei.
Si parte per Vigevano per giocare contro Piscitelli, Bacchella, Fontanella e si va via con due macchine con 4/5 ragazzini e tra questi un talentuoso di Casalmaggiore che diventerà una delle colonne del club e della squadra. Si perde, spesso. Si vince, ogni tanto. Ci si diverte, sempre! Sono tornei ma diventano delle vere e proprie gite dove si fa gli stupidi, si ride, si sta insieme. Sembra che le cose vadano da sole. Si comprano i primi campi. Troviamo la prima sede. Facciamo le prime magliette. Troviamo qualche sponsor ed organizziamo i primi tornei.
Scopriamo che esistono due associazioni che si fanno la “guerra” ed una federazione internazionale.
Che esistono delle basi “professionali”. Che il nostro gioco potrebbe essere qualcosa di più o di migliore se tutti si remasse nella stessa direzione e con la stessa finalità. Ma non c’è il tempo per farlo perché la vita scorre in avanti e non si ferma. Le scelte cambiano, non riguardano più cose banali o futili ma diventano scelte legate alla creazione della famiglia o riguardano il lavoro. Traslochi, matrimoni ed impegni lavorativi stravolgono tutto. Con la stessa velocità con cui abbiamo creato il club, siamo costretti a chiuderlo.
Le strutture, i campi, le porte ed i cavalletti comprati con fatica negli anni, restano in un angolo di una palestra per qualche mese poi spariscono… E così gli anni passano… Alcune amicizie restano, altre cambiano, spariscono anche loro. Ogni tanto si ripensa a quei momenti e a come erano spensierati. Quanto ci siamo divertiti ad andare in giro, stare insieme, giocare ed anche a sentire qualcuno dire “cavolo ci sono quelli di Cremona”.
Ma il mondo va avanti ed anche la tecnologia, così arrivano i cellulari, Internet, le e-mail. Una di queste con un link e la frase “guarda un po’ cosa ho trovato!”. Basta un click. Lo schermo diventa verde, compaiono le sagome degli omini e la scritta subbuteoforum.
Non ci credo.
Tornano alla memoria tutte le emozioni di dieci anni prima. Addirittura mi sembra di sentire il profumo di legno che per anni mi aveva accompagnato. C’è una sezione dove presentarsi, lo faccio e arriva un messaggio con un nome, un numero di cellulare e la frase “Turin à bogia”.
Perfetto. Chiamo. No dai… cosa chiamo a fare… Ci penso. Poi ci ripenso. Abito a Torino da poco più di un anno. La conosco poco. Giro col mitico Tutto-città in macchina. E poi il lavoro, i pensieri, la famiglia. No dai… Lasciamo perdere… Così, dopo circa mezz’ora, conosco Roberto che mi invita a giocare a casa sua! Certo non stasera. Troppo presto, non ho neanche la valigetta pronta. Poi lui si trova con altri due amici ogni quindici giorni e non è ancora il momento, quindi ci diamo appuntamento fra qualche giorno. Ok. Valigetta pronta, Tutto-città in mano, si parte. Il luogo di ritrovo è casa di Roberto e si gioca nel suo garage. Meraviglioso. Siamo in quattro, con un campo e senza riscaldamento. Difficile giocare con sciarpa e giubbotto ma l’inverno di Torino è impegnativo quindi non ci sono alternative.
Comunque conosco altri tre folli come me che si divertono a giocare a Subbuteo e questo è importantissimo! Allora via, si ricomincia. Intanto Maurizio a Cremona organizza il torneo “Stradivari Return”! Che spettacolo! Io riesco a convincere i torinesi a giocare di più. Saltano fuori altri giocatori. Serve un posto più grande e servono più campi. E così, nel 2009, nasce il club torinese che mi ha riavvicinato a questo mondo!
Però le vicende della vita sono sempre in evoluzione. Devo tornare a Cremona. Quando mi regalano la maglietta col mio nome scappa anche la lacrimuccia ma sono comunque contento perché sono cresciuti e si è creato un rapporto importante.
Oggi viaggiano più che spediti, siamo gemellati e quando ci vediamo è sempre una festa!
Il Subbuteo è anche questo! Ma il tempo è scaduto. L’arbitro fischia di nuovo. Fine secondo tempo!