Ciao Luca,
grazie di seguire il nostro calciotavolo.net. Leggendo il tuo blog e la tua presentazione mi sono reso conto che tu sei uno storico del subbuteo nazionale ed ho pensato, se ti va e ti fa piacere, di proporti una breve intervista.
Ciao, una precisazione doverosa: non sono e tanto meno mi considero, come scrivi nella tua email, “uno storico del Subbuteo nazionale”. Sono semplicemente quello che ero 47 anni fa quando ho cominciato (ottobre 1973), un’appassionato di questo gioco. E gioco, parafrasando il motto degli scozzesi del Quenn’s Park, solo per giocare (Ludere causa ludendi).
1. Leggo sul tuo blog, subbuteoblog.it, che sei subbuteista dall’età di 10 anni, Direi quasi una vita. Hai mai avuto pause o momenti di allontanamento?
Gioco da una vita, è vero. E possiedo tuttora tre o quattro squadre che risalgono al 1973 e 1974, quando il mio amico Sandro mi insegnò a giocare. Il Southampton, la ref. 9, il Liverpool, la ref. 41, la squadra blu, che per me erano i Rangers Glasgow, e la squadra rossa, che usavo come Arsenal. Tutte britanniche, perché la passione per il Subbuteo per me andava di pari passo con quella per il football britannico.
Ho giocato senza sosta dal 1973 al 1984, ma sempre come amatore. Mai fatto tornei o Guerin Subbutei… Li seguivo grazie alle pubblicità dei Parodi, ma non ci ho mai partecipato. Poi ho smesso ed ho ripreso non so nemmeno io perché nel 2005, scrivendo su un forum e venendo contattato da Andrea Lampis e Nicola Mascaro che volevano rifondare la Lazio di calcio da tavolo. Aderii e fondammo il CCTS Lazio (ora Lazio TFC). E da allora gioco di nuovo, moglie, figlia e lavoro permettendo.
2. Sei un grande collezionista. Facciamo i venali: quali pezzi hanno un valore importante? Sentimentalmente, invece, quali pezzi hanno per te hanno un valore inestimabile e perché?
Sono sicuramente un collezionista. Tra Subbuteo HW originali e repliche (circa 370), squadre per il calcio da tavolo ed altro ho più di 400 squadre. Ma non mi considero un grande collezionista. Pezzi di grandissimo valore non ne ho. Forse quelli che valgono di più per i collezionisti veri sono una ref. 113 (Israele) ed una ref. 82 (Den Haag ADO), entrambe con scatola e ref. originali ed in ottimo stato. Assolutamente NON in vendita, meglio precisare. Sentimentalmente Saints e LIverpool non li batte nessuno. E sono molto legato anche al Preston North End (ref. 18) ed all’Academica (ref. 272).
3. In quanti club hai militato?
Da ragazzo in nessuno. Da quando ho ripreso con il calcio da tavolo CCTS Lazio, poi Lazio TFC con i Tagliaferri, padre e figlio e Riccardo Minnetti; contemporaneamente giocavo con le HW prima nell’Old Subbuteo Club Capitolinum (Tana dei Serpenti), poi nel Capitolinum II (Nido dei Rapaci), fondato da me. Stufo delle assurde liti e gelosie a causa del tipo di base utilizzata ho ripreso per qualche mese a giocare solo a casa mia e poi sono approdato, nel 2009, nel Black Rose 1998 Roma di Roberto Utzeri e Andrea Strazza. E ancora gioco con loro, sempre come amatore.
4. Collezionista e giocatore. Quando il tuo massimo splendore agonistico e quale torneo ricordi con maggior piacere?
Trattandosi di me… l’agonismo non ha nessuno splendore! Mi diverto a giocare e questo mi basta. Tornei ne ho sempre fatti pochissimi. Quelli che ricordo con maggior piacere sono la Mameliga a casa del simpaticissimo Marco Caviglia, il 1954 in casa Black e la Star Cup dello scorso anno a Formello, in casa del Subbuteo Club Roma Nord.
5. Un anno e mezzo fa nasce la Lega Nazionale Subbuteo, che si è posta di fianco alla storica FISCT. Secondo te è possibile che si crei un sistema subbuteistico che funzioni a 360° che unisca sapere organizzativo con la formazione dei giocatori e la promozione?
Me lo avessi chiesto un anno e mezzo fa, ti avrei forse detto di si. In questo momento sono quasi completamente disamorato di quello che tu chiami sistema subbuteistico, stufo di sedicenti federazioni e communities e sempre più convinto della mia scelta di rimanere un amatore puro. Stando assieme, in un club, per mettere assieme le forze, con tanta voglia di giocare e di trasmettere la mia passione ai più giovani ed a chi si avvicina adesso al calcio da tavolo, al calcio in miniatura. Nella forma del Subbuteo o in altre. Da bambino, oltre che a Subbuteo, giocavo e mi divertivo anche con il Giocagoal della Atlantic. O anche gli scacchi!!! Quello che preferiva il mio compagno di gioco a me andava bene. L’importante era, e per me è, divertirsi, stare e crescere insieme.
6. Cosa non ti ho chiesto che avresti voluto ti chiedessi?
Nulla, grazie. Per tutto il resto c’è il mio seguitissimo blog!
Grazie Luca, davvero un piacere conoscere e scoprire la passione che ti stimola a continuare. Passione che è per il gioco nella sua purezza!
Ovviamente il nostro suggerimento di seguire il blog di Luca è appassionato! Abbiamo avuto modo di navigarci a lungo e vi garantiamo che è davvero molto bello!