Per tanti anni si è cercato il riconoscimento del gioco del subbuteo da parte della massima espressione dello Sport Nazionale, ma mai nessuna dirigenza è riuscita a farsi prendere in considerazione.
Il primo che vide la necessità e opportunità di cercare di essere riconosciuti fu Enrico Corso, storico presidente delle FISCT, oggi la più grande associazione nazionale dedita all’organizzazione di tornei e campionati. Di Enrico Corso abbiamo parlato in questo articolo.
Nonostante l’impegno che Enrico Corso profuse nel cercare di portare “professionalità” e obbligando tutti i club a trasformarsi in ASD (Associazione Sportive Dilettantistiche), non fu seguito dalla grande maggioranza dei giocatori in quanto non riuscì a far capire l’importanza di trovare dirigenti che gestissero le associazioni. Si crearono quindi degli strani ibridi di giocatori/dirigenti interessati quasi esclusivamente allo sviluppo del proprio gioco personale e dei propri compagni di club senza nessun impegno nella promozione e nell’insegnamento. Questo trend fu poi amplificato dalle varie dirigenze che si succedettero fino ai giorni nostri perché fu sempre data importanza unicamente all’aspetto di organizzazione sportiva (tornei e campionati) lasciando alla buona volontà di pochi lo sviluppo sul territorio e la ricerca di nuovi giocatori, essi fossero giovani o meno giovani.
La situazione si è quindi evoluta e sedimentata nel tempo, perché uno dei grandi problemi, a mio parere, dell’attuale associazione FISCT è la mancanza assoluta di ricambio dei vertici e l’ostinazione della denominazione “subbuteo” del gioco che pratichiamo. Ancora oggi, infatti, essendo l’età media dei giocatori ormai altissima, è rimasta la denominazione commerciale del gioco di quando gli stessi erano ragazzini e non si è mai vista l’evoluzione, come in tutti i giochi che si sono trasformati in sport veri e propri, di un nome che ne identificasse l’attività senza richiami commerciali.
Il fatto è che il nome esisterebbe e sarebbe calciotavolo, appunto!
Qualcuno sulla denominazione “subbuteo” ha proposto negli anni le più disparate giustificazioni, ma abbiamo approfonditamente parlato dei marchi registrati in questo articolo riferito proprio al subbuteo confutando ogni tesi proposta nel tempo.
2017 novità (terribile) del CONI
Nel 2017 doccia fredda. Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano toglie agli EPS (Enti di Promozione Sportiva) la possibilità di riconoscere “sport” e quindi riconoscere ASD (Associazioni Sportive Dilettantistiche) impedendone la registrazione al registro CONI, condizione imprescindibile per poter essere riconosciuti come ASD, se non praticanti di discipline sportive contenute nell’elenco CONI. Ovviamente il “subbuteo” non beneficia dell’ingresso nell’elenco delle discipline sportive riconosciute non essendo un’associazione con dirigenti in contatto con le istituzioni, avendo sempre sottovalutato l’importanza dei rapporti con gli EPS ed avendo sempre visto con fastidio chi cercava di fare in modo che le attività dell’associazione fossero in linea con i dettami del CONI.
La situazione oggi è abbastanza chiara (non per tutti, purtroppo). Nessuna associazione di giocatori di calciotavolo può ambire al registro CONI e pertanto nessuna associazione può più diventare ASD. Anche chi ancora lo è dovrebbe trasformarsi in altro, tipo ETS, ma nessuna indicazione ufficiale è mai arrivata dai vertici lasciando tutto alla fantasia dei presidenti di club che hanno adottato le migliori contromisure per adeguarsi alle nuove regole e norme. Menzione a parte per i furbi, ma questi non mancano mai!
Il futuro è poco chiaro e stante l’invecchiamento inesorabile dei giocatori e la mancanza di nuovi giocatori, il rischio è che continuare su questa strada porterà alla fine dell’attività nazionale coordinata del gioco. Molti fanno finta di non vedere più per una sorta di egoismo: “Fintanto che gioco io bene, quando smetterò arrangiatevi”, che di una reale convinzione circa un roseo futuro.
Speriamo sempre di essere smentiti e nasca qualche organizzazione capace di rinnovare la passione partendo dai ragazzini. Si vedono dei tentativi sparsi per l’Italia e quindi confidiamo nella coordinazione di un ente, magari un EPS, capace di dare un futuro al calciotavolo.
Lega Nazionale Subbuteo Opes Italia
Ad onor del vero qualcosa si sta muovendo in campo nazionale grazie alle Lega Nazionale Subbuteo, sezione nazionale dell’Opes Italia, uno dei più grandi, se non il più grande, Ente di Promozione Sportiva in Italia.
Grazie all’interesse di questo grande EPS sono iniziate promozioni e corsi dedicati ai giovani e giovanissimi su tutto il territorio. Da sottolineare l’attenzione con la quale curano la parte formativa. Nel mondo del calciotavolo la formazione non è mai stata minimamente presa in considerazione da nessuno mancando una struttura che potesse coordinarne le azioni.
Per la prima volta, quindi, il 9 novembre si è svolto a Roma il primo corso di formazione per istruttori di Calciotavolo e Subbuteo (per subbuteo si intende il gioco tradizionale anni ’70) e lo stesso verrà replicato il 8 febbraio a Cremona per il nord Italia
Altra iniziativa degna di nota è il lancio del progetto scuola. Il presidente della sezione nazionale Lega Nazionale Subbuteo, Mauro Simonazzi, ci segnala che è stato raggiunto un accordo di intesa con ZEUGO, notissimo distributore prima del gioco del Subbuteo ed oggi di un gioco analogo a marchio proprio, che metterà a disposizione squadre e campi di gioco.
“Questi progetti dedicati allo sviluppo” – ci spiega Mauro Simonazzi – “sono andati a scapito dell’organizzazione dell’attività sportiva. Ovviamente siamo molto più concentrati a dare un futuro al gioco piuttosto che a gestire l’esistente”.
Segnaliamo che anche nel caso dell’Opes Italia, purtroppo, è stato scelto “subbuteo” anziché calciotavolo per identificare il gioco dimenticando che si tratta di un marchio commerciale!
Ora non resta che sperare in un protocollo di accordo tra i migliori organizzatori europei di attività sportiva legata al subbuteo e calciotavolo, la FISCT, e la Lega Nazionale Subbuteo Opes Italia, uno dei principali EPS nazionali che potrebbe favorire ed aiutare il riconoscimento del gioco nei piani alti del CONI.
Saranno così illuminate e lungimiranti le menti dei dirigenti per vedere un’opportunità reale di crescita? Speriamo…