Ad ottobre 2019 balza alle cronache la notizia di una maxi multa pari ad € 450.000 alla Federazione Italiana Sport Equestri.
Un’indagine dell’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), iniziata dietro segnalazioni di due enti, verteva sulla verifica di presunte pratiche scorrette di esclusione dei “concorrenti” di altre organizzazioni sportive, messe in pratica dalla FISE stessa.
Cosa c’entrerà mai il calciotavolo, qualcuno potrebbe chiedersi!
I fatti sono evidentemente in relazione alla Federazione di Ippica, regolarmente affiliata al Coni, ma come potrete intuire gli stessi sono facilmente replicabili in altre giurisdizioni sportive ed associative. Si legge nell’estratto del pezzo del Fatto:
“Secondo la sentenza dell’Agcom che condanna la Fise a pagare 450mila euro, la federazione sfruttava il proprio ruolo per impedire a gruppi e enti di promozione di fare attività. Il pronunciamento costituisce un precedente per l’intero sistema sportivo italiano: può essere un precedente storico nel monopolio delle Federazioni. Il presidente della Fise annuncia ricorso: “Interpretazioni non condivisibili”
Il Fatto
Entrando nel merito della sentenza, in pratica, l’Antitrust ha verificato che ci sarebbe stata concorrenza sleale nell’organizzazione di gare di ippica, cercando di impedire a gruppi ed enti non aderenti a loro di fare attività.
L’indagine dell’Antitrust è partita da due Enti di Promozione in relazione ad una manifestazione. Ancora leggiamo su Il Fatto:
“Il Garante ha indagato a lungo – con tanto di ispezioni in cui ha trovato mail compromettenti – e ha confermato l’accusa. Nel fascicolo c’è di tutto: “modifiche regolamentari” per restringere gli ambiti, lettere di diffida a circoli, tesserati, operatori. Addirittura “procedimenti disciplinari”, come accaduto a una istruttrice squalificata per aver “osato” fare lezioni fuori dall’orbita federale. Un “grave abuso di posizione dominante”, che è stato adesso ufficialmente condannato: “La strategia anticoncorrenziale realizzata da Fise ha consentito alla Federazione di estendere l’ambito di attività agonistica con impatti negativi e grave pregiudizio alla concorrenza”, si legge nel dispositivo. “La violazione risulta grave in quanto posta in essere nella sua qualità di organizzazione riconosciuta da Coni proprio al fine di promuovere e disciplinare l’attività equestre in Italia”.
Il Fatto
Giusto le ultime tre righe non sono applicabili al calciotavolo ce ci interessa, ma tutto il resto potrebbe esserlo.
L’ambito FISCT
– Nel fascicolo c’è di tutto: “modifiche regolamentari” – si legge nell’accusa alla FISE
Per modifiche regolamentari si possano includere modifiche del regolamento principe di qualsiasi associazione: Lo Statuto? A novembre 2019 è stato presentato e votato un nuovo Statuto FISCT con alcuni articoli che sembravano dedicati ad impedire che i tesserati FISCT potessero partecipare a manifestazioni di altre organizzazioni o Enti di Promozione Sportiva. Ricordiamo l’art. 10 dedicato ai soci:
[…] I soci non potranno essere affiliati ad organizzazioni, esterne alla F.I.S.C.T., con gli stessi prevalenti scopi sociali di cui all’art.3, ovvero promuoverne le attività, salvo esplicito nulla osta del Consiglio Direttivo della F.I.S.C.T. […]
Estratto art. 10 Statuto FISCT
Per i tesserati, invece, è stato redatto l’art. 13:
[…] I tesserati non potranno essere affiliati a più di un’associazione costituente la Federazione, né essere affiliati ad altre organizzazioni esterne alla F.I.S.C.T. con gli stessi prevalenti scopi sociali di cui all’art. 3, oppure promuovere loro attività, salvo esplicito nulla osta del Consiglio Direttivo della F.I.S.C.T. […]
Estratto art. 13 Statuto FISCT
Sarebbe decisamente interessante capire se gli estratti degli articoli sopra citati possono essere intesi come “modifiche regolamentari atte a restringere gli ambiti”.
Lascio ad ognuno di voi la libertà di interpretare cosa possa significare impedire ad un socio o addirittura ad un tesserato di poter liberamente aderire a qualsiasi associazione, anche fosse parallela, e quindi di poter partecipare a manifestazioni o attività di gioco da essa organizzati.
Ad onor del vero, dalla data di pubblicazione di questo Statuto, non è ancora stato adottato nessun provvedimento contro soci o tesserati che avessero avuto l’ardire di associarsi anche con organizzazioni parallele, ma il testo sullo Statuto resta.
Per dover di cronaca ricordiamo che le organizzazioni parallele più note sono:
- WASPA alla quale sono associati moltissimi soci e tesserati FISCT
- Lega Nazionale Subbuteo Opes Italia alla quale sono associati alcuni soci e tesserati FISCT
- OLD Subbuteo dove giocano moltissimi tesserati FISCT
Novità 2020: l’incompatibilità
Quando si pensava che la modifica statutaria fosse stata ideata sulle ali di un protagonismo passeggero, ecco che arriva un nuovo regolamento denominato: Regolamento Incompatibilità Incarichi FISCT seguito a distanza di qualche giorno da una nuova richiesta ai soci, parecchio discutibile, dove devono dichiarare che i loro tesserati non siano “incompatibili” secondo una logica del tutto arbitraria FISCT e di fatto creando confusione ed inutile paura a chiunque abbia intenzione di giocare in più ambiti e associazioni.
In pratica pare che il consiglio direttivo in carica di questa associazione (che non è federazione riconosciuta dal CONI, ma solo auto-dichiarata, come evidenziato dall’Opes Italia) voglia inserirsi in modo totale nel controllo delle Associazioni socie che sono, invero, le reali “proprietarie” della FISCT stessa, adottando un ruolo di comando e gestione senza apparente controllo da parte dei soci (altre modifiche allo Statuto rivelano questo disegno, ma ne parleremo in altro articolo).
Vedremo come andrà avanti questa querelle che pare senza fine. L’unica notizia positiva per tanti, ma non per tutti, è relativa al presunto termine del quadriennio del direttivo in carica con conseguente indizione delle elezioni (probabilmente a Novembre).
Considerate, però, che l’ultima volta un EPS, l’AICS, è dovuta intervenire squalificando tutti i membri del direttivo di allora per non aver fatto svolgere le regolari elezioni nel 2016, ma ben due anni dopo…!
Povero Finardi, a leggere uno scritto così gli verranno i vermi: a lui che è sopra legge, che si è fatto ad hoc, nulla può essere imputato 😉