Dopo un breve periodo di ricarica, eccomi qui, di nuovo a cercare di capire come potremo continuare un’avventura che non si limita all’attività di gioco fine a sé stessa, ma che si pone con un ruolo aggregativo sia per ragazzi che per adulti e che nel tempo ha trasformato alcuni club in associazioni vere e proprie (non che i club non lo siano, ma lo sono solo sulla carta).
Ancora fatico a credere che la FISCT sia riuscita a trovare un gruppo dirigente capace e rispettoso dei soci. È una grande e piacevole novità e il lavoro che stanno portando avanti è davvero notevole. In pochissimo tempo stanno riuscendo a regolamentare situazioni che sono sempre rimaste fumose (volontariamente o meno non è dato saperlo) e addirittura hanno avuto l’umiltà di rivolgersi ad esperti (veri) di associazioni che fungono da consulenti. Insomma dal punto di vista dirigenza direi che i soci FISCT possono dormire sonni molto tranquilli (non temete, calciotavolo.net vigila costantemente 😉).
Lega Nazionale Subbuteo Opes Italia (che ricordo che è l’unico settore nazionale ufficiale dedicato al calciotavolo da parte di un EPS riconosciuto dal CONI) non è inattivo. Negli ultimi mesi è cresciuta molto la preparazione ad attività di formazione e supporto a chiunque desideri sposare una causa vincente. Ognuno con le proprie specificità, ma insieme per un obiettivo comune.
Il movimento Oldsubbuteo, per quel che ne so (quindi posso sbagliare, ma attendo un commento di Alberto Priora su questo) pare in una fase attendista. Sicuramente obbligati dalle regole particolarmente restrittive che impediscono l’attività di gioco, non si hanno però notizie di eventuali ristrutturazioni o aggiornamenti della community con aperture o valutazioni di sinergie con altre organizzazioni.
Da una parte credo sia un peccato vero ed una perdita di opportunità per il movimento in generale, ma dall’altra capisco alcune loro motivazioni che andrebbero però ridiscusse, oggi, con nuove dirigenze molto attente alle necessità di tutti. Credo che, oggi, non si possa più pensare di arroccarsi su posizioni intransigenti o credere di poter creare recinti invalicabili. Personalmente ritengo che solo la collaborazione e la comunione di intenti, sempre nel massimo rispetto delle specificità di tutti, sia la formula vincente in qualsiasi ambito. Fare rete, non feudi.
WASPA Italia non decolla. Nel tempo non sono mai stato a conoscenza di nessun contatto tra questa “organizzazione” e le altre associazioni nazionali sul territorio. A parte un buon numero di club affiliati (iscritti anche FISCT), non si hanno notizie di possibili collaborazioni ufficiali e il lavoro svolto sul territorio pare più uno sfruttamento di ciò che già esiste per sviluppare tornei (addirittura familiari) con una valenza per un ranking internazionale ancora da capirne il valore. In pratica WASPA (World Amateur Subbuteo Players Association) dovrebbe essere collettore di tutti quei giocatori e club che non hanno interesse o voglia di divenire associazioni vere e proprie, ma che amano il gioco in sé.
Parrebbe naturale che WASPA Italia si legasse con i principali interlocutori nazionali per sviluppare la propria attività nel mondo amatoriale e aiutare coloro che vorrebbero intraprendere una strada agonistica seria instradandoli verso la FISCT. Invece, purtroppo, abbiamo esclusivamente attività di giocatori già iscritti FISCT che danno un senso “agonistico” ai tornei interni di club, ma nessun tipo di attività di promozione o sviluppo. Aspettiamo di vederne l’evoluzione sperando in un cambio di passo ed una presa di coscienza del ruolo che dovrebbe avere WASPA Italia.
Infine abbiamo il problema comune di tutte le associazioni nazionali di qualsiasi attività: l’impossibilità di fare attività. Questo sta davvero creando, ormai, un danno enorme a tutte le associazioni che non hanno più modo di sostenersi. Attività ferme, sponsor persi, soci che abbandonano, quote sociali difficilissime da incassare. Aiuti governativi? Poco e niente. Siamo alla frutta.
Non possiamo cancellare o fingere di non sapere il ruolo fondamentale che rivestono le associazioni nel tessuto sociale. Spesso ancora di salvezza per alcuni, unico momento di svago e socializzazione per altri. Nel nostro caso specifico offriamo un modo per sviluppare una serie di capacità insite nei ragazzi grazie al calciotavolo nonché fungiamo da punto di ritrovo per i tanti appassionati che altrimenti non saprebbero dove giocare.
Siamo pochi, è vero, ma anche grazie a politiche di sviluppo del passato inesistenti, di dirigenti davvero miopi che non sono stati in grado di vedere oltre il campionato o Coppa Italia. Abbiamo sempre più bisogno di “manager” che sappiano gestire ed organizzare un’attività che, altrimenti, è destinata scomparire. Come ho esordito all’inizio ribadisco che oggi abbiamo trovato un eccellente gruppo dirigente nazionale. Qualcuno rosica nell’ombra (ma non si capisce il motivo) e magari telefona a destra e sinistra per cercare di far bocciare le proposte che la dirigenza propone ai soci senza un motivo ben chiaro, ma solo per dispetto. Fortunatamente i soci FISCT sono oggi molto più attenti al bene dell’associazione intera piuttosto che ai capricci di qualche nostalgico e quando ripartiremo, ne sono certo, se giocheremo bene le nostre carte potremo beneficiare di un rilancio del gioco e dell’attività a livello nazionale.
Attenzione però! I dirigenti e le persone qualificate servono anche e soprattutto nelle associazioni. Pertanto di associazioni di “solo giocatori” cominciamo ad averne anche piene le tasche 😉!
Sinergia, unione e rispetto di ognuno devono essere i pilastri sui quali fondare la ripartenza.
Buon subbuteo a tutti!
Le nostre proposte per iniziare a giocare!!