“La Storia si ripete sempre due volte, la prima come tragedia e la seconda come farsa”, soleva dire Marx a suo tempo riferendosi ad un noto colpo di Stato che vide protagonista Napoleone Bonaparte. Quello stesso Napoleone che, dal canto suo, affermava come dal sublime al ridicolo ci fosse soltanto un passo.
Rapportando questi due dikat ai giorni nostri e con specifico riferimento al microcosmo subbuteistico, beninteso per gli stolti in un’accezione evidentemente ironica e minimalista ma soprattutto dando loro il giusto peso, a ben guardare entrambi paiono calzare a pennello con gli scenari e le dinamiche che hanno caratterizzato l’ultimo decennio del movimento fino ad arrivare ai giorni nostri.
Tralasciandone la storia (non quella agonistica sui panni verdi ma tutto ciò che vi ha orbitato e tuttora vi orbita intorno) onde evitare di dover scrivere un’enciclopedia degli scempi, mi soffermo più volentieri sul parallelismo dell’affermazione dell’allora Avvocato di Pisa.
Le riflessioni che seguono originano da una comunicazione divulgata di recente dall’attuale Esecutivo circa il numero delle Associazioni affiliate alla F.I.S.C.T. che hanno aderito ad OPES ITALIA. Se ricordo bene il numero, sono state 82 e se ricordo bene anche il numero complessivo dei sodalizi, dovrebbe essere 96.
È sin troppo ovvio evidenziare che ciascuno è libero di fare e decidere come meglio crede nel rispetto delle regole imposte dall’Esecutivo medesimo, ma allo stesso tempo non può sottacersi il fatto che, in rapporto percentuale, hanno scelto l’Opes l’87% circa delle Associazioni.
E sì che non bastavano gli irriducibili vaxisti, gli alienati ed alienanti coviddisti, i barbarici postatori di immagini di bare o gli immarcescibili statisti (senza né arte, né parte) d’improvviso divenuti divulgatori ed esperti di numeri (quelli dei decessi). Non bastavano neppure i riottosi dinieganti il cui primo capodanno al di fuori delle proprie mura di casa lo festeggeranno, se tutto filerà liscio, nella notte che segnerà la fine del 2056 e l’inizio del 2057.
Ci mancavano pure gli scissionisti, come se il movimento fosse così rilevante in termini di numeri e tesserati, da rappresentare sì una minoranza, ma beninteso di cui tenerne debitamente conto! Invero va detto che, per un verso o per l’altro, i bastian contrari ci sono sempre stati ma il caso in questione credo sia tanto indescrivibile quanto insuperabile.
E questo ammesso e non concesso che tutte le 96 Associazioni si siano affiliate e non vi siano stati abbandoni più che legittimi in un periodo come quello che stiamo vivendo.
Cosa mai avrà mosso i 14 club scissionisti? Quale le loro intenzioni, ma soprattutto quali gli obiettivi per i quali hanno maturato una scelta del genere in un momento di grande coesione collettiva e di condivisione generale mai viste negli ultimi 30 anni circa?
Non vi sarebbe da stupirsi se tra costoro si annidassero gran parte delle categorie di cui sopra. Anzi a dirla tutta temo che la percentuale di equipollenza sia prossima al 100%.
Peggio, molto peggio di una guerra tra poveri ma, poi, per che cosa, perché e contro chi?
Non c’è niente da fare, non c’è limite all’assurdo, non c’è vergogna innanzi all’inverosimile, pure tra quattro gatti, o forse tra quattro polli, i gatti, per natura, si sa che sono furbi.
Quando si dice che dal sublime al ridicolo il passo è uno solo.
Ma almeno Napoleone Bonaparte ne aveva ben donde.
Chiudo con una considerazione:
Ci ho pensato molto prima di scrivere questo pezzo, in fondo si sa che la noncuranza è il peggior disprezzo e che alcuni riottosi dinieganti non aspettavano altro che si parlasse di loro, nel bene o nel male purché se ne parlasse.
Ma al contempo ho anche pensato che fosse giusto dedicarmici e dar loro questa straordinaria soddisfazione: chissà mai che costoro non si auto-defenestrino o si esautorino dal movimento. E quando mi sarebbe capitata un’altra occasione per parlarne?
Mi sa tanto che il 31 maggio scorso, data di scadenza per affiliarsi ad un Ente di Promozione Sportiva, quel passo sia avvenuto e dal sublime si sia passati al ridicolo.
A quando il prossimo passo, non fosse altro che per il solo scopo di superare persino Napoleone Bonaparte?
Roma, 09.06.2021
Dott. Prof. Rosario Ifrigerio