Nello scorso week end si è ripreso a giocare a Genova, nel Triveneto, a Bologna e soprattutto nell’amata Sicilia alla quale mi legano affetti e fratellanze che nulla e nessuno potranno mai scalfire.
Più avanti, a metà luglio nella bellissima e suggestiva location di Subbuteoland si terrà il “torneo della ripartenza” il cui numero degli iscritti, a poco meno di un mese dall’evento, tra calciotavolisti e subbuteisti, è già arrivato a quota 100 circa.
Ho letto e riletto più volte i vari protocolli ai quali ci si dovrà attenere per partecipare: mi spiace deludere gli arcinoti riottosi dinieganti ma non ho trovato nulla che abbia a che fare con:
- green pass da mostrare all’ingresso della location;
- tamponi vaccinali con esito negativo, non antergati di oltre 48 ore dalla tenuta dell’evento ed altre oscenità della specie.
Di sicuro bisognerà ottemperare ai protocolli normativi, presumibilmente ci sarà la misurazione della febbre all’ingresso; è chiaro ed evidente che occorrerà giocare con la mascherina, così come è ovvio che il COL dovrà occuparsi della sanificazione.
Per il resto, STOP, NULL’ALTRO. SI GIOCA, FINALMENTE SI GIOCA, PUNTO!
Per meglio dire, SI TORNA A GIOCARE, SI TORNA A VIVERE, CI SI APPROPINQUA NUOVAMENTE AD UNA NORMALITA’ CHE AD OGNI ESSERE UMANO SPETTA DI DIRITTO E CHE, PER UN ANNO E MEZZO, E’ STATA LORO NEGATA DALLA TRUFFA DEL SECOLO!
Proseguendo, da settembre a fine anno si terranno Maior, International Open, i Campionati Federali di tutte e quattro le serie e non da ultima la Coppa Italia. Oltre ai classici tornei regionali, vera linfa del movimento in quelle Regioni ove il movimento esiste per davvero e non per finta.
A proposito dei tornei federali, se fossimo in un paese diverso saprei già che molti sodalizi non parteciperebbero, a partire da quelli del versante italo-francese della Liguria, per passare a coloro che provengono dalla Lombardia Settentrionale, da una parte del Piemonte o per meglio dire dal capoluogo sabaudo, passando per la Toscana e le Marche, fino ad arrivare alla Puglia ed alla Calabria, su quest’ultima poi neppure a parlarne.
A voler fare un parallelismo politico tra costoro e gli attuali governanti e virologi da palcoscenico (ma quando lavorano questi imbelli se stanno sempre in televisione?) avremmo solo l’imbarazzo della scelta: Speranza, Galli, Crisanti, Pregliasco, a voi porre su uno stesso piano questi scienziati con alcuni esimi rappresentanti dei sodalizi di cui innanzi, non per le competenze di merito quanto per la professione di credo.
E allora verrebbe naturale e logico pensare che coerenza e rigoroso comportamento, nella loro conclamata veste di autorevoli riottosi dinieganti, imporrebbero a costoro di restarsene chiusi in casa fino al 1° gennaio del 2057. Di certo, alla luce dei fatti, sarebbe inipotizzabile pensare che si iscriveranno per venire a giocare con i pupazzetti.
Ma accadrà veramente?
Non credo proprio, siamo in Italia, mica in Germania, in Austria o nei Paesi Scandinavi ?
Si presenteranno, statene certi, magari iper-protetti con una tutta da astronauti e tanto di casco od elmetto anti-Covid.
Per l’intanto godiamoci la Sicilia, tutti in piedi innanzi a quelle immagini del torneo di Barcellona Pozzo di Gotto pubblicate in questi giorni.
La Sicilia per l’appunto, la Regione subbuteistica più virtuosa e coesa, da cui tutti dovrebbero trarre insegnamento. Una sorta di PAESI BASSI del Sud Italia (agli ignoranti ricordo che il termine OLANDA non è improprio, ma completamente sbagliato).
Una terra nella quale ci sono due splendide famiglie che guidano e mi si passi il termine “comandano” il movimento in un’accezione libera e liberale (i FRATELLI LA TORRE e CESARE NATOLI) con dedizione ed elevatissimo spirito di coinvolgimento aggregativo, convogliando un foltissimo gruppo di praticanti. Quattro sodalizi autoctoni e uniti sotto un’unica bandiera come in nessun’altra Regione (BARCELLONA, MESSINA, SIRACUSA, PALERMO, BAGHERIA E CATANIA).
Come in nessun’altra Regione per l’appunto: basti pensare al Lazio, Regione nella quale ove si eccettui la LAZIO TFC, straordinario club storicamente autoctono per antonomasia del territorio, tutto il resto è un guazzabuglio di gente di variegata provenienza. Passi per le FIAMME AZZURRE (LA SQUADRA PIU’ FORTE D’ITALIA E DEL MONDO, CAPITANATA DAL COACH PIU’ BRAVO DI TUTTO IL CIRCUITO MONDIALE) che vive di puro agonismo e di competizione ai massimi livelli; al più passi anche per gli SPQR, ma il resto è un mix di giocatori che o non li vedi mai o sono tesserati per sodalizi che nulla c’entrano con la Regione Lazio o, quand’anche il loro club ha le proprie radici nella capitale o in altre città, non solo non fanno nulla per promuovere il movimento regionale ma, anzi, è risaputo che alcuni di loro sono addirittura in conflitto da decenni.
Una guerra fra poveri per intenderci, o meglio fra polli, espressione che rende meglio l’idea.
E meno male che qualcuno sta cercando di porvi rimedio, leggansi ANDREA STRAZZA E MAURO SIMONAZZI, OVVERO CSM E OPES con i rispettivi staff. Tanto di cappello, ho visitato il centro sportivo domenica scorsa e ne sono rimasto entusiasta. Tantissima gente, perlopiù neofiti, nostalgici, famiglie con figli, adolescenti di sesso femminile che si cimentavano nel gioco con leggerezza e curiosità, un autentico spettacolo in uno scenario strutturalmente elegante e molto accogliente.
Dei romani praticanti e agonisti (a fare la conta si potrebbe arrivare ad un centinaio), ove si eccettui qualche rara eccezione, nemmeno l’ombra.
Si vede che non potendo andare di domenica per ragioni familiari od altre, invaderanno il CSM durante la settimana con buona pace di ANDREA E MAURO che avranno già consumato agende e rubriche intere per segnarne nominativi e numeri di telefono, ancorché gran parte di essi ad entrambi noti e stranoti.
Quelle stesse agende che, di converso, tornando seri, sono piene di autentici nomi e numeri di persone che, per fortuna, neppure sapevano dell’esistenza di un movimento Subbuteistico e calciotavolistico.
Anche se non è lo scopo precipuo del CSM, orientato a promuovere soprattutto le componenti relazionali, quelle umane e di intrattenimento sociale attraverso il gioco, che sia la volta buona per acquisire nuovi adepti e togliersi dai cabasizi i soliti noti i quali, per mettere insieme un quartetto decente in grado di disputare un torneo federale di calcio da tavolo, devono fare il giro d’Europa alla ricerca di tesserati di fortuna e magari anche da remunerare?
Roma, 15.06.202
Dott. Prof. Rosario Ifrigerio