Un fine settimana, quello appena decorso, all’insegna della gioia.
Analogo sentimento ha contraddistinto la molteplicità dei miei amici e nondimeno tutta quella gente comune che era arrivata allo stremo della pazienza e della resistenza, ammesso e non concesso che di pazienza e resistenza ne avessero ancora.
A tal proposito riprendendo alcuni passaggi del precedente articolo, con grande soddisfazione siamo tornati tutti liberi dopo un anno e mezzo, liberi nel vero senso della parola, ovvero siamo finalmente ritornati a condurre una vita normale.
Niente più maschere o bavagli all’aperto, niente più attività imprenditoriali e commerciali chiuse; le gabbie e le prigioni forzate si sono svuotate, si è tornati alla normalità, evviva la vita!
Ora si può finalmente tornare anche a parlare di Subbuteo giocato, di pianificare nuovamente weekend di svago e di spensieratezza con gli amici di sempre, magari sorseggiando un Cynar contro lo stress della vita moderna, come recitava il grande Calindri in una vecchia ma sempre attuale pubblicità televisiva di un tempo che fu.
Che bello vedere foto e immagini provenienti dagli amici transalpini relativi alla disputa di un evento calciotavolistico di recente tenutosi in terra francese con tutti i contendenti, arbitri compresi, senza maschere.
Altrettanto significativi alcuni scatti dal Regno Unito, di analoga fattispecie, niente maschere, niente bavagli.
Si è giocato a Malta (con mascherine e applicazione del protocollo antiCovid maltese), si giocherà ai primi di luglio anche in terra ellenica ove si terrà il consueto torneo Internazionale nell’accogliente location di Iliopouli City, del pari nel rispetto delle vigenti normative in materia epidemiologica emanate dal Governo greco.
E a seguire finalmente si giocherà anche in Italia, appuntamento il 10 e l’11 luglio nella meravigliosa cornice di Subbuteoland, una location bellissima e suggestiva, un sogno divenuto realtà che immagino abbia comportato un impegno finanziario non da poco. E tutto questo grazie alla passione e all’amore per il Subbuteo di un Signore con la S maiuscola, un grandissimo del nostro mondo che risponde al nome di SAVERIO BARI.
Nel pieno rispetto dei protocolli statuiti da FISCT e OPES beninteso. Meglio ribadirlo nonostante l’autore lo abbia sempre rimarcato ogni qual volta si è soffermato sull’argomento; non sia mai che qualche club associato si vedesse nuovamente costretto a riconvocare con carattere d’urgenza un consiglio direttivo in plenaria con l’ausilio dei mezzi tecnologici più evoluti per discutere non si sa bene perché e di cosa.
Perciò riabbracciando nuovamente l’ambito ludico/sportivo calciotavolistico e subbuteistico del presente e del passato, credo sia giusto e doveroso soffermarsi, sul piano della meritocrazia, su quella che da diversi anni, senza se e senza ma, è la squadra più forte d’Italia, d’Europa e del Mondo. Mi riferisco naturalmente alle FIAMME AZZURRE.
Dopo averne parlato con alcuni amici, che nulla hanno a che fare con questo club, mi sono chiesto i motivi per cui di questo straordinario club si è sempre parlato poco o nulla o, quantomeno, non gli è mai stata dedicata la giusta enfasi che questo sodalizio merita.
Faccio ammenda io per primo: da quando scrivo per questa testata, ho riservato e dedicato due articoli a coloro che considero, insieme a CARLOS, i più grandi calciotavolisti di tutti i tempi, ovvero MASSIMO BOLOGNINO (il MARADONA DEL SUBBUTEO, classe e talento inarrivabili per tutti) e un fuoriclasse di nome e di fatto, un altro Signore con la S maiuscola che ha fatto la storia del movimento e che risponde al nome e cognome di STEFANO DE FRANCESCO, la personalità da sempre più carismatica e rappresentativa a livello mondiale, il PRESIDENTE DI TUTTI PER ECCELLENZA.
Quanto alle FIAMME AZZURRE, capitanata dallo straordinario CARMINE NAPOLITANO, IL COACH N.1 AL MONDO DEL CIRCUITO, è risaputo e acclarato che questo sodalizio ha vinto tutto quello che c’era da vincere negli ultimi anni: più volte campioni d’Italia e d’Europa, vincitori di Champions, supercoppe, titoli e tornei a iosa. Eppure, ho sempre avuto la sensazione che ai risultati ottenuti non sia mai seguita una doverosa e unanime ammirazione da parte del “movimento” nei confronti di questa compagine, a differenza di ciò che avveniva in periodi antecedenti all’incontrastato dominio dei ragazzi di Carmine.
Quali i motivi? A mio avviso fondamentalmente tre:
1) Quando ci sono di mezzo le FIAMME AZZURRE si dà sempre per scontato che a vincere saranno loro;
2) Atavica invidia e/o idiosincrasia nei confronti di un club ritenuto antipatico e, da molti, saccente;
3) Propensione di giocatori e commentatori a parlare sempre del passato, dei trofei vinti in giro per l’Europa da Tizio e da Caio, della notorietà di tanti nomi illustri, in rigoroso ossequio al principio secondo cui Subbuteo vuol dire soprattutto nostalgia con la conseguenza che la nostalgia porta a ricordare ciò che è avvenuto 20, 30 o addirittura 40 anni fa.
Analizzando, in facto, uno per uno i punti sovra citati, mi viene da dire che solo il terzo ha una sua logica, ragionevole e incontestabile motivazione. Perché è giusto e sacrosanto che alcuni Campioni del passato che tali sono ancora oggi (almeno quelli in attività), ovvero coloro che di essi ne parlano, rivendichino con fierezza le loro imprese che li hanno resi famosi nella storia, rimembrandone i ricordi anche con una punta di malinconia per quei tempi che furono. E vorrei vedere, ci mancherebbe pure. Tanto di cappello a costoro, hanno fatto la storia del Subbuteo prima e del CDT dopo. Peraltro, è doveroso evidenziare che ci sono quelli schivi (le cui gesta vengono poste in risalto da altri) e quelli più autoreferenziali per i quali ogni occasione è buona per ricordare eventi, imprese e risultati prestigiosi ottenuti nella loro straordinaria carriera.
Sul primo punto di contro, tanti, troppi, dimenticano che le FIAMME AZZURRE, tralasciando l’ultimo periodo in cui ha potuto giovarsi delle prestazioni di un altro grande Campione e Signore quale è SIMONE BERTELLI, in un passato non troppo lontano ha vinto tutto grazie ad uno spirito di Gruppo che non ha eguali, reso coeso da un Coach inarrivabile per chiunque, quanto a bravura, competenza, intelligenza e strategia tecnico-tattica. Un Capitano che ha plasmato negli anni un team via via sempre più forte, divenuto imbattibile fino a raggiungere le vette più alte d’Italia e d’Europa.
In effetti è proprio così poiché prima che arrivasse SIMONE, le FIAMME AZZURRE dominavano ovunque e contro chiunque, facendo principalmente leva sul “collettivo”, su un Gruppo inossidabile di amici fraterni, o forse, è più corretto dire, di veri fratelli.
Si è soliti dire che senza campioni non si vince ma questa squadra di veri campioni ne aveva due; gli altri, tutti ottimi giocatori, ma ci sono diversi club di vertice che ne hanno di più e di diversi. Eppure, gira e rigira alla fine hanno sempre vinto e continuano a vincere sempre loro.
Evidentemente c’è qualcosa che va ben oltre i valori tecnici, per quanto elevati questi lo siano già in partenza!
Sarebbe superfluo fare la lista delle squadre italiane ed europee nelle cui fila militano autentici fuoriclasse, basti pensare a Reggio Emilia, a La Valletta, agli stessi miei amati conterranei degli Eagles e dei Fighters, per fare qualche nome.
Niente da fare, non ce n’è per nessuno, alla fine vincono sempre loro.
Ab ultimo, ma non da ultimo qualche considerazione sul punto due: è noto che le FIAMME AZZURRE, come il suo COACH, non godono di particolari simpatie nel movimento, forse proprio perché vincono sempre e si sa che chi vince sempre finisce col diventare antipatico.
Può anche starci ma che almeno si diano i giusti meriti e la giusta enfasi al club attualmente più prestigioso del movimento mondiale nelle cui fila, si badi bene, non ha mai giocato un certo Signore di nome CARLOS FLORES.
Sarebbe belle rivedere sul panno verde il mio amico NICKY, così come sarebbe altrettanto bello se ALBERTO potesse essere più presente nel circuito.
Chiudo con un esempio emblematico a proposito dell’ultima parte dell’argomento in trattazione: durante il periodo del COVID, di fatto oltre un anno e mezzo in cui non si è giocato, per mantenere viva l’attenzione del gioco più bello del mondo tanti si sono prodigati con ammirevole dedizione ponendo in essere programmi in rete, collegamenti on line, alimentando e sensibilizzando l’attenzione sui social; eventi ai quali hanno sovente partecipato ospiti italiani e stranieri di ogni genere.
Programmi di intrattenimento durante i quali si è parlato di tutto e di più, in particolar modo del nostro microcosmo in tutte le salse.
Ebbene, non vorrei sbagliarmi ma qualora fossi smentito ne sarei ben felice: non ricordo una volta in cui si sia parlato delle FIAMME AZZURRE o sia stato invitato CARMINE NAPOLITANO per parlare del “FENOMENO FIAMME”. Mi sbaglierò ma non ho memoria negli ultimi cinque anni, per non andare troppo indietro, di riconoscimenti pubblici adeguati e doverosi riservati a questo club e al suo Coach.
Ma in fondo poco importa: dal 1° giugno ci siamo riappropriati della nostra libertà e della nostra vita, dal 1° luglio si ricomincia a giocare e le FIAMME riprenderanno a vincere ovunque e contro chiunque.
Questo è poco ma è sicuro!
Dott. Prof. Rosario Ifrigerio
Roma, 02.07.2021
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