Le idee si possono discutere, le persone si devono rispettare. Trasformare opinioni che non si condividono in un nemico da annientare non è e non sarà mai una soluzione. Così come gli insulti, l’aggressività, le volgarità e le offese, peggio ancora se degeneranti in minacce di ogni tipo. E questo anche se fossero a favore e non avverse. E vale per ciascuno di noi naturalmente.
Nella consapevolezza che poi tutto diventa un boomerang conviene tacere. In fondo anche il silenzio comunica, sovente meglio e più ancora del verbo.
Sono situazioni sgradevoli cui quotidianamente assistiamo e con cui, volenti o nolenti, ci troviamo talvolta a doverci confrontare.
Basti pensare all’ambito politico, alle zuffe verbali e fisiche che di frequente si verificano in Parlamento tra esponenti di opposte fazioni, molti dei quali contraddistinti da un curriculum accademico e culturale di prim’ordine. Per non parlare delle esecrabili manifestazioni di violenza dei no-vax che nulla hanno a che fare con coloro che dubitano dell’efficacia del green pass, predisposti al confronto su basi di pacatezza e ragionevolezza. D’altro canto, se tra gli stessi addetti ai lavori, tra medici e scienziati si annidano incertezze, figurarsi tra la gente comune.
Ma non è solo questo. La cronaca nera ci racconta quotidianamente di atti e comportamenti criminali perpetuati ai danni di donne, di mamme, di figli spesso inermi dinanzi a inaudita violenza.
E non da ultimo l’ambito dello sport sia in campo che fuori: un palcoscenico all’interno del quale dovrebbero emergere, prima ancora che i valori tecnici, quelli etici e comportamentali.
In un siffatto scenario non fa eccezione il nostro microcosmo, a mio avviso amplificato, durante questo interminabile periodo di pandemia, dall’assunto fuorviante secondo cui “virtuale è reale”, ovvero che le cose che accadono in rete, sui social o in qualsiasi ambito di specie non riguardano un universo parallelo e separato dalla vita reale di tutti noi.
Ma il punto è proprio questo: assumiamo identità virtuali per compiere azioni, obbedire ad un certo tipo di atteggiamenti, utilizzare una prosa molto distante dalla nostra realtà quotidiana.
Probabilmente una realtà che ci sta stretta ma che forse non abbiamo la forza di cambiare nel mondo reale, motivo per il quale finiamo, talvolta inconsapevolmente, con l’accontentarci di farlo in quello virtuale.
Un mondo, quello virtuale, dietro il quale forse ci nascondiamo tutti, nel bene e nel male facendoci sentire (sbagliando) meno coinvolti in una conversazione pacata e costruttiva e perciò più liberi di esprimerci (sbagliando nuovamente).
Nella vita quotidiana tutti noi seguiamo in modo pedissequo e rigoroso le regole più elementari di convivenza che il viver comune impone. Regole che in rete contano meno di zero dal momento che possiamo violarle, correggere il tiro, cancellare e riscrivere ciò che ci pare.
E’ arrivato il momento di voltar pagina, il tempo è scaduto, siamo ai supplementari ma non sono previsti calci di rigore: niente censure ma rispetto che così come va preteso deve anche essere dato; basta con gli insulti, humor e ironia vanno bene ma senza ostilità.
La vita (almeno quella terrena) è una sola e va vissuta al meglio, con rispetto e nel rispetto, con il confronto e nel confronto.
Per l’appunto rispetto e confronto: è l’ultimo treno, se perdiamo anche questo non ne passeranno più. L’esortazione vale per tutti, me compreso e andrebbe rivolta ai politici, ai medici, ai delinquenti, agli assassini, ai pedofili, ai salottieri televisivi e a quant’altri, ma dubito che sarebbe ascoltata.
Chissà che almeno noi del microcosmo subbuteistico e calciotavolistico, non riusciamo a prenderlo quel treno. Diversamente, continueremo su una falsariga che non porta da nessuna parte, men che meno verso quella felicità che “chissà su quale treno della notte viaggerà”.
P.S.: per chi non lo sapesse chi vi scrive è regolarmente vaccinato, munito di green pass e non è affatto negazionista come qualcuno erroneamente crede. Ma ciò non gli impedisce di ragionare con la sua testa ed esprimere liberamente le sue opinioni, qualunque esse siano in un paese che si ispira (o forse si ispirerebbe, meglio usare il condizionale) a principi democratici e di libertà.
Ad maiora semper!
Rosario Ifrigerio
01.09.2021
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Una guida alla scoperta del materiale di gioco, i trucchi per ottenere giocatori di subbuteo performanti, tutorial completi su tanti argomenti diversi come costruire una struttura di gioco, organizzare un torneo o gestire un club. Le interviste a giovani giocatori di subbuteo, campioni in erba e promesse del gioco. Conclude con lo speciale associazioni nazionali e “Subbuteoland, la casa del subbuteista”.