Sabato 20 novembre 2021, una data, un momento che non dimenticherò mai, finché vivrò.
Tutto in un abbraccio, un abbraccio con il cuore, di chi non ha bisogno di parole.
Quello del Presidente della F.I.S.C.T., ma soprattutto di un Amico, di un gran Signore, di un uomo educato e perbene come pochi.
In un paese che va a rotoli, in un mondo in cui si è perso qualsiasi sentimento, nel quale la sensibilità e l’educazione sono divenute merce rara, c’è ancora qualcuno, per fortuna, che fa da contraltare.
Così è nella vita, in famiglia, nel sociale e altrove purtroppo.
Quanto al microcosmo subbuteistico devo con onestà evidenziare che forse lo scenario è messo meglio o, se preferite, meno peggio di qualche tempo fa.
Tante le persone perbene presenti a Roma, apprezzabili i loro comportamenti improntati alla lealtà ed alla correttezza sia sul campo che fuori, amici e conoscenti che non si vedevano da anni e che si sono ritrovati.
Per quanto riguarda la mia persona ho apprezzato moltissimo, in quei rari momenti in cui è stato possibile relazionarsi o anche solo incrociare gli sguardi sia pur fugacemente, Carlo, Stefano, Gianfranco, Jason ovvero i rappresentanti presenti del Master Sanremo, sempre educati e signorili. I ragazzi che vestivano la maglia del Cosenza, quelli di Barcellona, Messina, Lazio, i miei compagni della Salernitana, i ragazzi di Bagheria, il Cagliari, i miei corregionali dell’Anacapri con in testa Dino e Marco Preziuso sempre affettuosi. E poi gli amici Marco Brunelli, Saverio e Mattia Ferrante, quelli di sempre Enzo Varriale, Michele Giudice e il Maestro Piero Capponi.
Senza dimenticare Daniel e Pascal Scheen, Angel Valverde, l’onnipresente blocco ellenico con Alberto, Dimopoulos e Dimitri e tanti altri che di sicuro mi perdoneranno per aver dimenticato di citarli. L’elenco, escludendo gli stranieri con i quali non ci si conosce, su un totale di circa 120 persone convenute all’Hotel S. Peter, è pressoché totalitario sotto questo aspetto.
E per restare in tema di lealtà e signorilità evidentemente non è stato un caso che anche sul piano sportivo abbiano trionfato, a squadre, un club come la magnifica Salernitana, educata e rispettosa come poche sul panno verde e nelle due competizioni individuali, Cesare Santanicchia e Claudio La Torre, due campioni dotati di educazione prima ancora che di talento e classe pura calciotavolistica.
Sono convinto che questo nuovo straordinario e inarrivabile Esecutivo, come a me piace definirlo, in quanto portatore assoluto di questi valori, con il suo mirabile operato, li stia consciamente o inconsciamente trasferendo anche agli abituali frequentatori del movimento. E nell’ultimo week end i risultati si sono visti chiari, incontrovertibili e incontestabili.
Di certo quel piccolo zoccolo duro (saranno 3, forse 4, forse 10 per esagerare, magari – mi è parso addirittura di capire in alcuni casi – più in forma singola che non di club nella loro unità d’intenti) c’è e ci sarà sempre con molta probabilità ma è parva materia di cui non vale neppure la pena parlarne. Oggi è tizio, domani sarà caio, dopodomani sempronio.
Ma in fondo tutti noi dovremmo sapere che nella vita come nel CDT, queste fattispecie ci saranno sempre. Chi nasce tondo difficilmente diverrà quadrato e chi è incolto altrettanto difficilmente diverrà erudito.
Meglio godersi “il gioco ritrovato”, “gli amici ritrovati”, “gli eventi nazionali e internazionali già calendarizzati” e da ultimi della lista, ma da primi della classe, il nostro attuale Esecutivo in carico.
GRAZIE PIERO, quell’abbraccio farà sempre parte di me, lo porterò sempre nel cuore, in Padania dove questa settimana tornerò terminato l’incarico quinquennale nella capitale e in seguito nella terra dei tulipani, quando tra 8 anni, dopo 45 di onorata carriera, potrò finalmente trasferirmi e trascorrere con la famiglia il resto dei miei anni, godendomi quel paradiso terrestre unico al mondo nel quale ho trascorso gran parte della mia infanzia.
Rosario Ifrigerio
24.11.2021