Domenica va in scena l’evento di maggiore prestigio e importanza per ciò che concerne l’ambito federale riservato alle categorie individuali: i Campionati nazionali assoluti di Calciotavolo che vedranno all’opera i giocatori italiani Open e Veteran oltre agli Under più forti dello Stivale.
Basta leggere la lista degli Iscritti e prendere atto della composizione dei gironi per rendersi conto quali contendenti si sfideranno domenica a singolar tenzone.
D’altro canto, non poteva essere altrimenti: ci troviamo innanzi ad autentici e talentuosi top player nazionali e a Campioni Regionali che si sono laureati tali nelle qualificazioni di aprile e maggio scorsi.
In un periodo idilliaco della storia del movimento del CDT reso tale, a mio parere, dalla presenza del miglior Governo di tutti i tempi – costituito da un Sovrano e da Principi competenti, autorevoli e, per usare un calzante parallelismo politico, più simili ai regnanti di Finlandia, Inghilterra e Paesi Bassi che non ai democratici italioti ballerini e privi di cultura – resta da risolvere il “problema arbitraggi”.
E qui il nostro Esecutivo può fare davvero poco. Il Presidente e i Consiglieri hanno fatto e stanno facendo cose mai viste negli ultimi 20 anni, ma clonarsi e vestire anche i panni di giocatori/arbitri non è biologicamente possibile.
A chi sovverrà il pensiero che domenica tutto filerà liscio in materia di arbitraggi stante la presenza della sola élite calciotavolistica, rispondo che il problema, invece, è proprio quello.
E sì perché ci sono giocatori di basso livello che arbitrano benissimo e top players che arbitrano malissimo.
Domenica l’importanza degli arbitraggi lo sarà per certi versi ancora più degli incontri stessi che andranno in scena.
Quel che proprio non torna è che se è vero che giocatori mediocri possono essere (e lo sono) dei grandi arbitri, non è plausibile che, di converso, grandissimi giocatori diventino scadenti nel momento in cui sono chiamati ad arbitrare.
Ho utilizzato non a caso il verbo diventare dal momento che quegli stessi giocatori poi, quando giocano, come d’incanto rimembrano nuovamente e perfettamente il regolamento e rivendicano decisioni a proprio favore, sovente interpretando con assoluta correttezza modalità e dinamiche che hanno generato quell’infrazione.
Delle due l’una: o non si conosce bene il regolamento o si è distratti, svagati, scocciati quando è il momento di arbitrare.
Quale che sia la risposta, non vanno bene entrambe.
Ma io amo pensare positivo: finalmente questo benedetto aggettivo, divenuto maledetto negli ultimi due anni a seguito di un evento sul quale meglio stendere un velo pietoso, si può ben riutilizzare disquisendo in questa sede d’altro che non sia la pandemia.
E allora in quanto tale, opterei più per la seconda ipotesi, ma nondimeno invito tutti a studiare.
Per favore, cari top players, studiate, studiate, studiate. E non è neppure difficile considerato che il regolamento è statico e non in divenire a differenza di altri ambiti nei quali e per i quali necessita costante aggiornamento. Detto da chi, per la professione esercitata, lo fa con correntezza da oltre 30 anni attese le continue modifiche normative, la periodica e puntuale introduzione di nuovi principi contabili, gli aggiornamenti professionali obbligatori e quant’altro inerente all’attività che mi riguarda.
Signor Arbitri, per favore attenzione e concentrazione!
Domenica cercate di essere all’altezza del compito per rispetto degli altri, ma prima ancora per rispetto nei confronti di Voi stessi.
Poiché se chi si laureerà campione d’Italia si porterà dietro errori e malefatte arbitrali, quel titolo conterà meno di zero.
E per una volta cercate di emulare i Vostri consimili di altri paesi che oltre a saper arbitrare (primi fra tutti gli encomiabili amici belgi), conoscono così bene il regolamento al punto da citare – allorquando chiamati in causa per una situazione dubbia – anche l’articolo del regolamento in cui quella situazione di gioco venutasi a determinare trova la sua corretta risposta. Che poi quella regola sia bizzarra o quantomeno discutibile è un altro discorso.
Basta con frasi: “ma voi cosa avete visto? Ero coperto dal tuo braccio! Non saprei cosa assegnare, ecc.”
E abbiate il coraggio e le palle di punire chi continua imperterrito a parlare, a condizionarvi, a mettere la mano dietro il proprio omino difensivo in occasione di calci di punizione in area di tiro in modo che resti fermo lì aldilà della mossa fatta. E tutti quegli attaccanti che sempre in area di tiro, attendono la mossa del difensore per tirargli di proposito la pallina sulla mano pretendendo la punizione o il rigore a seconda dei casi. E altre schifezze del genere.
Sapete bene di chi si tratta così come sapete bene che lo fanno da anni.
Intervenite poiché in queste circostanze i nostri mirabili Regnanti che, auspico, restino in carica almeno per altri 100 anni, non possono far nulla, almeno fino a quando arbitri e giocatori saranno ricompresi in un’unica fattispecie.
Buon Campionato agli Open, ai Veteran e agli Under e soprattutto buon Campionato agli arbitri.
Rosario Ifrigerio
Torino, 23.06.2022