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Siamo nel Sud – Ovest della Repubblica Federale di Germania e, più precisamente, nello stato federato del Baden – Wutterberg, del quale ne rappresenta il capoluogo: stiamo parlando di Stoccarda, città tedesca di oltre 600.000 abitanti a due passi dall’affascinante Foresta Nera ed in prossimità del fiume Neckar.

La nostra destinazione è, soprattutto nota, per la presenza di due tra le più grandi industrie motoristiche del Paese, ossia la Mercedes e la Porsche ma, grazie all’Università che prende il nome dalla stesa città, è anche un centro di prim’ordine per quanto concerne la cultura e la ricerca scientifica.

Una veduta aerea di Stoccarda

Ma al nostro lettore interessa certamente di più l’aspetto sportivo e, in particolar modo, quello calcistica della città della Mercedes. Anche da questo punto di vista, la storia si fa particolarmente interessante grazie ad una squadra che ha dato i natali (calcistici) a pedatori di prim’ordine.

Lo Stuttgarter Fußballverein, progenitore dell’attuale VfB Stuttgart, venne fondato all’hotel Zum Becher di Cannstatt il 9 settembre del 1893 come club di rugby che giocava, inizialmente a Stöckach-Eisbahn per poi trasferirsi, l’anno seguente, a Cannstatter Wasen. Nel 1908 venne aperta la sezione calcio, affiliata alla Süddeutschen Fußballverband nel 1909 ed ammessa a giocare nel campionato di seconda divisione.

Nella sua seconda stagione lo Stuttgarter vinse una finale di distretto contro il Kronen-Klub Cannstatt, squadra con la quale si sarebbe poi fuso, prima di essere eliminato dallo Zuffenhausen nel campionato di contea. Nel 1912, infine, la squadra riesce ad accedere alla serie superiore, la Südkreis-Liga.

Il Verein für Bewegungsspiele Stuttgart (VfB Stuttgart) vide la luce fondato il 2 aprile 1912 in seguito alla fusione tra lo Stuttgarter FV e il Kronen-Club Cannstatt, con entrambi i club costituiti fondamentalmente da studenti provenienti dalla piccola e media borghesia, i quali appresero i fondamentali di calcio e il rugby grazie ad alcuni immigrati provenienti dall’Inghilterra, tra i quali spiccava il nome di William Cail.

Una formazione dello Stoccarda nel 1912

Inizialmente lo Stoccarda giocava con maglia bianca e pantaloncini neri, mentre la divisa attuale, con la caratteristica fascia orizzontale rossa, venne adottata solo a partire dalla stagione 1925-1926. Siamo nel periodo in cui il club frequentò prima la Kreisliga Württemberg per poi passare nella Bezirksliga Württemberg-Baden.

Nel 1933 lo Stoccarda si trasferì sul terreno di gioco attuale, il Neckarstadion; siamo, purtroppo, nel periodo della Germania nazista in cui vennero creati sedici campionati regionali chiamati Gauligen: ogni anno le migliori squadre regionali si qualificavano al campionato nazionale. Lo Stoccarda militò nella Gauliga Württemberg, vincendo il titolo regionale nel 1935,1937,1938, e 1943, anni in cui cominciava a crescere la rivalità cittadina con lo Stuttgarter Kickers.

Come campione regionale, lo Stoccarda conseguì anche il diritto a partecipare alle finali del campionato nazionale con risultati, però, poco lusinghieri ad eccezione della finale raggiunta nel 1935 e persa per 4 – 6 contro lo Schalke 04

Un’immagine della finale nazionale del 1935 tra Stoccarda e Schalke 04

Al termine della Seconda guerra mondiale, lo Stoccarda si ritrovò nella prima divisione dell’Oberliga Sud, aggiudicandosi il titolo regionale per tre volte (1946, 1952 e 1954) in nove anni grazie alla guida tecnica di Georg Wurzer ed alle prodezze tecniche di Robert Schlienz, centrocampista dai piedi di velluto, considerato ancora oggi uno dei migliori talenti mai espressi dal calcio tedesco. È il 14 agosto 1948 e il giorno prima morì la mamm: “Ma domani c’è la partita. Gioco lo stesso”, disse a colleghi e giornalisti ma arrivò tardi all’appuntamento con il pullman della squadra in partenza per Aalen, settanta chilometri da Stoccarda. A quel punto si fece prestare da un amico un’auto decisamente messa male, faceva caldo e le strade erano decisamente sconnesse. Guidando con il braccio sinistro fuori dal finestrino, non poté evitare un avvallamento in una curva stretta a destra con l’auto che si ribaltò finendo in un boschetto. Il talentuoso campione fu trovato intrappolato nell’abitacolo con gli arti superiori in condizioni disperate tanto da richiedere un intervento di amputazione di braccio ed avambraccio sinistro. Lo Stoccarda, però, non poteva fare a meno del suo talento e, a dispetto anche dei Santi, continuò a disegnare geometrie ancora per diverso tempo.

Robert Schlienz, uno dei più grandi centrocampisti mai espressi dal calcio tedesco

Lo Stoccarda si aggiudicò il titolo nazionale nel 1950 e nel 1952, battendo in finale, rispettivamente, il Kickers Offenbach e il Saarbrücken.

Lo Stoccarda campione di Germania nel 1950

La squadra giunse nuovamente in finale nel 1953 ma venne sconfitto dal Kaiserslautern, una delusione parzialmente alleviata dalla prima vittoria in Coppa di Germania (DFB – Pokal) nella stagione successiva, trionfo poi bissato quattro anni dopo.

Giocatori e Dirigenza dello Stoccarda festeggiano la vittoria nella finale di Coppa di Germania del 1954 (1 – 0 al Colonia).

Nella stagione 1963/64, in seguito alla riforma dei campionati professionistici, nacque l’attuale Bundesliga, campionato nazionale a girone unico, inizialmente a sedici squadre (contro le 18 attuali) nel quale lo Stoccarda, grazie alle prestazioni degli anni immediatamente precedenti la costituzione della nuova lega, fu ammesso sin dalla fondazione dello stesso.

Nonostante la partecipazione ad un campionato ormai totalmente professionistico (la squadra concluderà la prima edizione con un discreto quinto posto), il club esitò a fare spese folli con diversi giocatori ancora part – time ed una sola vera stella, Gilbert Gress, prelevato dallo Strasburgo a metà degli anni Sessanta

Gilbert Gress, talentuoso trequartista francese, con la maglia dello Stoccarda nella seconda metà anni ‘60

Nella stagione 1964-1965 la squadra fece il suo esordio nelle competizioni europee, partecipando alla Coppa delle Fiere; nell’edizione 1969-1970 della stessa manifestazione venne eliminato dal Napoli, mentre nella stagione 1973/74 lo Stoccarda partecipò alla Coppa UEFA raggiungendo le semifinali, venendo sconfitti dal Feyenoord, poi vincitore della competizione.

Nel 1975 venne eletto come nuovo presidente della squadra un politico locale, Gerhard Mayer-Vorfelder, ma la stagione si concluse nel peggiore dei modi con la retrocessione in Zweite Bundesliga. Nella stagione di esordio in cadetteria, considerata la peggiore della storia del club, lo Stoccarda ottenne solo un tristissimo undicesimo posto.

Si trattò di un incidente di percorso in quanto già nella stagione successiva si cominciò a scrivere tutt’altra pagina di storia. La squadra, trascinata dal nuovo tecnico Jürgen Sundermann e da giovani promesse quali Karl Heinz Förster ed Hansi Müller riuscì a tornare nella massima serie esprimendo uno spettacolare calcio offensivo (100 reti messe a segno in Bundesliga). Al termine della stagione 1977/78 lo Stoccarda si classificò in quarta posizione, ma con una media di 53.000 spettatori ad incontro, record assoluto fino agli novanta

Nella stagione 1978/79 lo Stoccarda ottenne il suo miglior piazzamento in Bundesliga fino a quel momento, il secondo posto, ad un solo punto dai campioni dell’Amburgo, un piazzamento che permise la partecipazione alla Coppa UEFA della stagione successiva, competizione nella quale il club raggiunse ancora una volta le semifinali venendo nuovamente sconfitti dai connazionali e campioni in carica del Borussia Mönchengladbach.

Stretta di mano tra i capitani Karl Heinz Forster e Berti Vogts prima della semifinale di andata della Coppa UEFA 1979/80

I successivi campionati videro il club arrivare sempre nelle prime tre posizioni, ad eccezione del torneo 1981/82, che si concluse con un deludente piazzamento in nona posizione.

I tifosi dello Stoccarda dovettero aspettare davvero poco per assistere al terzo trionfo nazionale della loro squadra, il primo dall’avvento della Bundesliga: siamo nella stagione 1983/84 e al timone dell’undici in divisa biancorossa c’è Helmut Benthaus.

Lo Stoccarda vincitore della Bundesliga 1984/85

In virtù del titolo di Campione di Germania, lo Stoccarda partecipò alla Coppa dei Campioni della stagione successiva, una partecipazione di breve durata a causa dell’eliminazione, già nei sedicesimi finale, ad opera dei bulgari del Levski Sofia.

Nel prosieguo della stagione, che si concluse con un quinto posto in campionato, lo Stoccarda fu sconfitto dal Bayern Monaco per 5 – 2 nella finale di Coppa di Germania ma, grazie alla vittoria dello stesso Bayern in campionato, la squadra ottenne la qualificazione per la Coppa delle Coppe della stagione successiva (eliminazione agli ottavi di finale ad opera della Torpedo Mosca).

Dopo diversi tentativi, il club, sotto la guida dell’allenatore olandese Arie Haan, centrò la sua prima finale europea nella stagione 1988/89; purtroppo, nella finale della Coppa UEFA 1988/89 incontrò il grande Napoli capitanato da Diego Armando Maradona e nulla potè pur potendo contare su grandi giocatori del calibro di Günther Schäfer, Guido Buchwald, Karl Allgöwer e, soprattutto, Jürgen Klinsmann.

Dopo la delusione europea, lo Stoccarda si ricompatta grazie anche ad una rosa di grandi giocatori (è il periodo in cui il club “presta” il maggior numero di giocatori alla nazionale) e, nella stagione 1991/92, si aggiudica, allenato da Christoph Daum, il secondo titolo di Bundesliga (il quarto nazionale) grazie ad una migliore differenza reti nei confronti del Borussia Dortmund.

La rosa dello Stoccarda, Campione di Germania per la stagione 1991/92

Dopo essersi aggiudicati anche la Supercoppa nazionale, la squadra partecipò per la prima volta alla UEFA Champions League 1992/93, ma il cammino nella manifestazione si conclude amaramente al primo turno, dopo aver incontrato il Leeds Utd; la gara d’andata, disputata al Neckarstadion, si concluse per 3-0 in favore dei padroni di casa. Nel ritorno in Inghilterra, invece, i tedeschi subirono una pesante sconfitta per 4-1, punteggio che, in base alla regola dei goal segnati in trasferta, sarebbe stato sufficiente per la qualificazione. Lo Stoccarda, però, mandò in campo quattro giocatori stranieri, il che comportò un 3-0 a tavolino in favore degli avversari. A questo punto si rese necessario disputare un incontro di spareggio al Camp Nou di Barcellona ma il Leeds Utd si impose per 2 – 1 sancendo l’eliminazione dello Stoccarda dalla massima competizione europea per club.

Nelle stagioni successive lo Stoccarda non riuscì più a qualificarsi alle Coppe europee, almeno fino alla stagione 1996/97 nella quale, guidato da Joachim Löw, conquistò la DFB-Pokal, vittoria che fece scattare il diritto di partecipare alla Coppa delle Coppe 1997/98. Grzie ad un ottimo percorso, la squadra che annoverava tra le sue fila campioni del calibro di Krasimir Balăkov (capitano), Giovane Élber e Fredi Bobic, fu sconfitta nella finale di Stoccolma dal Chelsea di Gianfranco Zola, autore della rete decisiva al 26° minuto del secondo tempo.

Nel 2000 il presidente Gerhard Mayer-Vorfelder rassegnò le dimissioni, sostituito da Manfred Haas: come già accaduto nel 1976 la squadra venne ricostruita puntando sui giovani provenienti dal vivaio. Sotto la guida dell’allenatore Ralf Rangnick lo Stoccarda vinse subito la prima Coppa Intertoto, giungendo poi agli ottavi di Coppa UEFA. Tuttavia, lo sforzo venne pagato in campionato con un quindicesimo posto finale, nonostante Rangnick venga avvicendato da Felix Magath.

Nella stagione successiva, grazie al contributo di giocatori quali Andreas Hinkel, Kevin Kurányi, Timo Hildebrand, Marcelo Bordon e Alexander Hleb, lo Stoccarda riuscì a rilanciarsi chiudendo il torneo 2002/03 in seconda posizione alle spalle del solito Bayern Monaco, un risultato che consentì la seconda partecipazione alla Champions League, dove il club superò la fase a gironi per poi essere eliminato dal Chelsea agli ottavi di finale. Nelle due stagioni successive lo Stoccarda ottenne, rispettivamente, un quarto ed un quinto posto, guadagnando due partecipazioni alla Coppa UEFA venendo, però, eliminato ai sedicesimi di finale in entrambi i casi da Parma e Middlesbrough.

Al termine della stagione 2004/05 sia l’allenatore Magath, sia diversi giocatori (Kevin Kurányi venne ingaggiato dallo Schalke 04, Alexander Hleb dall’Arsenal e Philipp Lahm dal Bayern Monaco) lasciarono Stoccarda. Per la stagione 2005/06 si decise di affidare la panchina al carisma di Giovanni Trapattoni (già sulla panchina del Bayern Monaco dieci anni prima) che, tuttavia, venne esonerato nel mese di febbraio per far posto ad Armin Veh il quale non riuscì a traghettare lo Stoccarda oltre un anonimo nono posto.

Per la stagione 2006/07 la dirigenza decise di continuare il rapporto di collaborazione con Veh, anche se il campionato iniziò con una sconfitta per 3-0 nell’incontro casalingo contro il Norimberga. Tuttavia, grazie al contributo di nuovi giocatori come i messicani Pável Pardo e Ricardo Osorio, il brasiliano Antônio da Silva, nonché di talenti locali quali Mario Gómez, Serdar Taşçı e Sami Khedira la squadra riuscì a risalire la china e, grazie a otto vittorie consecutive nelle ultime otto giornate conquistò il quinto titolo nazionale perdendo la possibilità di centrare il double in quanto sconfitto dal Norimberga nella finale di Coppa di Germania.

Nella nuova partecipazione alla fase a gironi della Champions League, le cose vanno decisamente peggio rispetto all’esordio precedente: lo Stoccarda, infatti, chiuse il girone (con Barcellona, Lione e Glasgow Rangers) in ultima posizione con soli 3 punti all’attivo frutto della vittoria interna contro i Glasgow Rangers, mentre in campionato, nonostante le diciannove reti di Gómez, si classificò al sesto posto.

Anche la stagione 2008/09 inizia con una partenza poco entusiasmante, e a fine novembre la squadra si ritrova in undicesima posizione, una situazione che porta all’esonero di Veh, sostituito dall’ex giocatore Markus Babbel, il quale riuscì nell’impresa di raggiungere il terzo posto finale.

La stagione successiva iniziò con la cessione di Mario Gómez, ma questo non impedì allo Stoccarda di raggiungere la fase a gironi della Champions League, sorteggiato con Siviglia, Unirea Urziceni e Rangers. La squadra riuscì a qualificarsi agli ottavi di finale ma nello stesso tempo in campionato si ritrovò in sedicesima posizione, una situazione che costò il posto a Babbel a suavolta rilevato dal tecnico svizzero Christian Gross. La squadra venne eliminata dal Barcellona negli ottavi di Champions, ma in campionato riuscì a risalire fino al sesto posto finale.

Dopo un ennesimo cambia alla guida tecnica con il subentro di Bruno Labbadia, lo Stoccarda chiuse la Bundesliga 2011/12 in sesta posizione con conseguente qualificazione in Europa League, competizione nella quale fu eliminata dalla Lazio al primo turno ad eliminazione diretta. In Bundesliga non andò oltre il dodicesimo posto ma approdò comunque in finale di DFB – Pokal nella quale la sconfitta contro il Bayern Monaco non precluse comunque la nuova qualificazione in Europa League (il Bayern vincitore partecipò alla Champions League) anche se ci fu la dolorosa ed inaspettata eliminazione nell’ultimo turno di play-off ad opera del Rijeka.

A campionato in corso, invece, si registrò il secondo cambio di panchina stagionale, con Huub Stevens chiamato a sostituire Labbadia. La continua girandola di tecnici sicuramente non giovò alla continuità tecnica ed alle fortune della squadra che, al termine del campionato 205/2016 (chiuso al penultimo posto con soli 33 punti all’attivo) conobbe l’onta della seconda retrocessione in Zweite Bundesliga dopo 41 anni.

La promozione in Bundesliga fu immediata: già nella stagione 2016/2017 lo Stoccarda stravinse il campionato di Zweite Bundesliga, chiudendo nella stagione successiva al settimo posto in Bundesliga. Nella stagione seguente, purtroppo, i biancorossi tornarono in Zweite Bundesliga per la terza volta, dopo due stagioni di permanenza nella massima serie, dopo aver chiuso al terzultimo posto e aver perso lo spareggio contro l’Union Berlino (2-2 in casa e 0-0 in trasferta), terza classificata di Zweite Bundesliga.

Ancora una volta la permanenza nella serie cadetta dura una sola stagione e lo Stoccarda riesce a centrare la promozione diretta all’ultima giornata, in virtù del secondo posto maturato al termine del campionato 2019/2020. L’anno successivo lo Stoccarda riuscì a condurre un ottimo campionato in Bundesliga, concludendo con un nono posto e una salvezza tranquilla, restando addirittura in corsa fino all’ultima giornata per la UEFA Conference League (ci andrà l’Union Berlino).

Decisamente più complicato il percorso nell’ultimo torneo di Bundesliga 2021/2022 con la salvezza diretta ottenuta solo all’ultima giornata nei confronti dell’Hertha Berlino e la promessa di disputare una nuova stagione 2022/2023 a livelli decisamente migliori.

CALCIOTAVOLO

Se lo Stoccarda, inteso come club di football, ha una storia davvero ricca nel panorama del calcio tedesco, cosa si può dire del suo ruolo nel catalogo del gioco di Sir Peter Adolph?

Beh, anche in questo caso, si tratta di una presenza “ingombrante”, soprattutto nell’ambito del catalogo delle HW dove la ref 133 ha un buon valore commerciale e un valore ancora più grande dal punto di vista collezionistico.

La ref 133 HW

Nella ref HW la squadra è raffigurata con la classica maglia bianca e banda orizzontale di colore rosso, calzoncini bianchi, calzettoni bianchi con bordi rossi ed accoppiata base/inner solitamente di colore rosso/bianco (non sono a conoscenza di eventuali altre combinazioni).

Nel catalogo delle LW, oltre ad essere presente con la ref 133, abbiamo la ref 63787 che, in aggiunta alla classica banda orizzontale di colore rosso al centro della maglia, presenta anche tre righe verticali all’altezza della spalla destra e del bordo inferiore sinistro dei calzoncini

La ref 63787 LW

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