Difficoltà organizzative, concomitanze di eventi, esigenze oggettive, ma anche interessi privati hanno, nel tempo, originato “svalutazioni e svendite” di competizioni federali, dando luogo a dei veri e propri “saldi di stagione” (anche, ma non solo, quando proprio la stagione sportiva – come avverrà di nuovo a breve – è passata dall’anno solare ad essere a cavallo di due anni o viceversa), con dei “salti” (intesi tanto come slittamento da una stagione ad un’altra o, addirittura, annullamento) di titoli nazionali.
Si comincia nel 1975, quando il secondo campionato individuale (il primo è da collocarsi nella stagione 73/74), previsto ad ottobre (quindi, comunque, con il salto di una stagione, che lo statuto della federazione, costituita a marzo, prevede aver inizio il primo luglio: lo si sarebbe dovuto, quindi, disputare entro il 30 giugno), salta.
Infatti, ottenuta l’affiliazione ad ETF, FICMS partecipa, proprio quello stesso ottobre 1975 ai campionati europei.
La successiva edizione degli italiani, quindi slitta al maggio 1976, dando luogo alla leggenda metropolitana della cadenza biennale.
Stagione 76/77, è messa a punto la prima Coppa Italia, titolo nazionale per squadre di club.
Tuttavia, a fine giugno solo la prima fase si è tenuta e solo in poche regioni. Salto obbligatorio a settembre (’77) per le restanti, doppio salto ad ottobre per le eliminatorie interregionali e salto triplo, a novembre per le finali.
FICMS infatti, in ballo fino all’ultimo per prendere parte agli europei ETF in Inghilterra, da forfait (su “indicazione”, sempre dall’Inghilterra, dei produttori, che ad aprile hanno rotto con l’indipendente organismo europeo) ed il primo week end di novembre (’77) si rende libero per assegnare il primo scudetto, ma da ascrivere alla stagione precedente.
77/78 a maggio le finali nazionali del primo Guerino.
Due conseguenze:
- le finali dei campionati italiani per fortuna non saltano ma slittano a fine ottobre (in partenza alla stagione seguente, ma vedi più avanti);
- ai mondiali del giugno 1978, vanno, nelle due categorie, i campioni in carica…di tredici mesi prima…
La stagione 78/79 sarebbe cominciata il primo luglio, ma a fine ottobre, volendo passare per il futuro ad uno sviluppo sull’anno solare, si proroga, a posteriori, la precedente (77/78) fino a novembre inoltrato, facendovi ricadere gli italiani individuali posticipati (vedi più dietro) ed anche la seconda edizione della Coppa Italia.
Il residuo del 1978, sommato in via eccezionale a tutto l’anno seguente, costituisce la stagione sportiva successiva.
Si torna indietro per la stagione 84/85.
Quella precedente, partita il primo gennaio 1984 termina ad ottobre, con la disputa dei campionati italiani individuali, ma nessun titolo a squadre viene assegnato. Salta, quindi, l’ultima Coppa Italia a squadre.
Il nuovo assetto temporale (che in futuro sarà 1° agosto-31 luglio) prevede anche una nuova competizione per attribuire lo scudetto, la serie A.
Per un almeno un lustro si avrà l’anomalia delle selezioni locali individuali giocate in alcune regioni in primavera con le finali nazionali in autunno, cioè nella stagione seguente, valevoli, però, per quella conclusa in estate.
1994 si scioglie l’AICiMS, una federazione traghettatrice (FICTS) quantunque con una stagione ponte di soli dieci mesi effettivi riesce, comunque, ad assegnare a giugno lo scudetto e disputa a novembre la competizione nazionale individuale. Non salta nulla (caso nel suo genere unico).
1995 FISCT, sempre all’anno solare, non salta nulla, ma scudetto assegnato a luglio in un minitorneo e individuali a ranghi ridotti (leggi regioni rappresentate) a novembre.
L’anno dopo, finalmente, serie A a doppio turno ad inizio stagione, ovviamente italiani individuali ed a novembre si riesce ad inserire la nuova Coppa Italia (individuale ed a squadre).
Ma nel 1997 eccoti che in FISTF si decide di nuovo per uno sviluppo a cavallo di due annate (a partire dal primo settembre) e noi a seguire.
L’andata di serie A si gioca regolarmente, i campionati individuali pure, ma rimane pendente il ritorno (quindi l’assegnazione dello scudetto) e la disputa della fase finale di serie B (entrambe verranno faticosamente recuperate all’inizio della stagione dopo) *.
Di questa poco più che “mezza stagione” ne farà le spese la neonata Coppa Italia, che salta.
Giocata la sua seconda edizione a novembre ’97, varrà, infatti, per la stagione 97/98, generando, pronti via, subito un buco nel suo albo d’oro.
Buco che invece è solo apparente per il 2014.
Mi spiego, gli albi d’oro in circolazione di questa competizione erroneamente collocano i titoli nell’anno della disputa della manifestazione.
Fino alla stagione 13/14 la Coppa Italia si giocava a novembre.
Nella stagione 14/15 il torneo non saltò, ma slittò a febbraio (2015), ma vi fu perfetta continuità nell’attribuzione del trofeo.
Altri buchi ci sono stati nel recente passato, ma questi sono gli unici dovuti a cause di forza maggiore imputabili alla nota emergenza sanitaria
Per quelli, invece, previsti nel prossimo futuro, trattasi di “salti stagionali”…di mera natura materiale…
*secondo taluni (noti doppiogiochisti) non fu la brevità della stagione ottimina ad impedire la disputa del ritorno per tempo, bensì la bocciatura di una data primaverile (per “inaffidabilità”, si disse), proposta dai primi organizzatori locali incaricati, da parte del segretario federale (che con coraggio e coerenza si dimise pure), che, secondo voci di malelingue, mai comprovate, non avrebbe avuto disponibile un proprio forte compagno di squadra per quell’occasione.
Da fine maggio 1997 la sede alternativa designata, Pisa, per priorità turistiche, non avrebbe più potuto ospitare l’evento, se non, come avvenne, a settembre inoltrato. Questa è l’unica cosa certa. Come realmente andarono gli altri fatti di cui sopra, è ancora oggi oggetto di opinione.