PRIMA PARTE
Nel 1972 parte “ufficialmente” il subbuteo in grande stile in Italia. È attestato che la possibilità di poter affiliare un club in forma ufficiale venne esplicitamente menzionata in un bando della ditta Parodi (diffuso per pubblicizzare la disputa dei primi campionati italiani individuali) nel dicembre 1972 (foto 1 e 2).
A questo va aggiunto che uno dei figli di Edilio Parodi (probabilmente Arturo) dichiarò in passato che i 32 finalisti (foto 3) dei primi campionati italiani del maggio ’74 (con selezioni reg. tra fine ’73 e aprile ’74) erano in parte indipendenti (poiché la partecipazione alla competizione era a questi consentita), ma molti di essi erano iscritti a nuovi sodalizi in rappresentanza di almeno 20 club.
Il primo club che la storia ricordi
Ciò premesso, risulta che il primo club ad essere stato formalmente costituito già alla fine del 1972 fu a Torino ed era quello che faceva capo ai fratelli Stefano e Massimo Brero.
La fonte iniziale, il perugino Stefano De Francesco (che coi fratelli torinesi ebbe a che fare), è autorevole, ma non di “area”, per così dire.
A rinforzo, comunque mi è venuto l’amico, concittadino dei Brero, Marco Baj (già agonista nella seconda metà degli anni Settanta ed ottimo giocatore e pure nazionale negli anni Ottanta), che su mia richiesta, effettuò delle “indagini”, chiedendo a giocatori del periodo.
Risultato, il sodalizio si chiamava Club Set Subbuteo Torino ed il responsabile e presidente era tale Adriano Martinengo.
Il club aveva sede, già a inizio ’73, presso il Set Club di via A. Vespucci 2 a Torino ed organizzarono i primi campionati regionali piemontesi, ad inizio ’74, con 20 campi, nei saloni messi a disposizione dal quotidiano La Stampa, in via Luigi Leonardo Colli 12 a Torino, in quella parte del quartiere Crocetta denominata Borgo San Secondo.
Per dovere d’informazione e stima nei confronti di Roberto Cavallo Schiffer, si riporta pure il contributo da lui fornito a suo tempo e che ci racconta che, scoperto il gioco tra il 1967 e il ’68 (il padre glielo aveva portato dall’Inghilterra), lo stesso fondò già dal 1971 coi suoi amici un club che venne iscritto al circuito agonistico organizzato da Parodi a partire, asserisce Roberto, dal 1° gennaio 1973.
La denominazione era Subbuteo Club Paderno Dugnano (in sigla SCPD), comune in provincia di Milano.
Tuttavia, va pure detto che il più “antico” documento dove il club risulta affiliato è un comunicato FICMS del 14 aprile 1975.
Gruppo Subbuteo Pegli
Importantissimo per i suoi successi, agli albori delle competizioni a squadre, fu il Gruppo Subbuteo Pegli, fondato nell’autunno del 1973, da Stefano Beverini, Roberto Semplici e Federico Zollo.
Contava all’inizio 12 iscritti e raggiunse, nel 1977, il numero di 75 tesserati.
Questo sodalizio, con in formazione proprio Beverini, Zollo e Semplici (foto 4), si aggiudicò la prima manifestazione nazionale per squadre di club, il Città di Roma, disputato il 14 e 15 dicembre 1974 in via Domenico Alberto Azuni n. 4 (foto 5: ingresso secondario del palazzo della Marina, sede dal 1928 del ministero della Regia Marina, poi dal 1947, ed a tutt’oggi, ospitante lo Stato Maggiore della Marina Militare).
Avversari dei liguri, Roma 1 (foto 6) di Giancarlo Filacchione, Carlo Giovannella ed Enrico Giannì (in quegli inizi non tutte le squadre partecipanti erano espressione di un club ed i romani, ad esempio, erano una selezione composta da appartenenti a club diversi e giocatori indipendenti) ed il Club Subbuteo Reggino, che schierava Gianni Strafaci, Domenico “Mimmo” D’Ascola ed Antonio Del Pozzo.
Quasi sicuramente vi era una seconda squadra di Genova (con Arturo Parodi in formazione), se non, addirittura, una terza, ed una seconda compagine romana.
Non è accertato che vi fossero squadre anche da Firenze e Napoli.
Di nuovo vittorioso il Pegli a Genova, il 15 e 16 marzo 1975, al Trofeo Lanterna, ancora con Beverini, Zollo e, questa volta, Claudio Oliveri.
Il ’75 si concluse con il GS Pegli che centrò il successo alla 1° edizione del Città di Genova (il 1, 2, 3, e 4 novembre, sempre con Beverini, Zollo ed Oliveri) e fece quaterna, assicurandosi anche, il 28 e 29 dicembre, il Città di Perugia (manifestazione partecipatissima con ben 13 compagini), prevalendo, nel girone a 4 finale, 3-0 contro la seconda classificata, Roma 1 (Carlo Giovannella, Alessandro Scaletti, Giovanni Amadei), e schierando sempre Beverini, Zollo ed Oliveri.
Il Subbuteo Club Bottini
Frattanto, sempre nel 1975, il 13 dicembre, era stato fondato, e sempre a Genova, il Subbuteo Club Bottini, colori sociali arancionero (foto 7).
Il nome del sodalizio viene da via Bottini (strada del capoluogo ligure) , dove all’interno 7 del civico 23\A abitava Fabio Ghersi, fondatore e primo presidente; al 19\A\r, in un garage, il club aveva la propria sede.
Altri noti giocatori del periodo iniziale ne furono “Mimmo” Zaffino, Stefano Conzi, Roberto Zolezzi, Massimo Ferrando, Giorgio Salmon e Marco Avanzino.
Nel 1980 giocatore di quel club divenne pure Valentino Spagnolo, che dal 1987 ne sarebbe stato anche presidente. Fu con il suo avvento alla presidenza che il club aderì alla FICT (in cui Ghersi ebbe un ruolo dirigenziale).
Nel primo campionato a squadre di quella nuova federazione il Bottini raggiunse, schierando lo stesso Spagnolo, Marco Santachiara e Alessandro Mercuri, gli ottavi di finale nella massima serie, sconfitto 3-2 dal Chicolandia Chieti.
Il club organizzava dal 1975 un prestigioso torneo nazionale. L’ultima edizione di tale competizione fu nel 1999 in AICaT.
Nello stesso anno in quella federazione, la serie B, disputata a girone unico, fu vinta proprio dal Bottini. Bottini, che nel 2000, da neo promossa, avrebbe addirittura vinto il titolo nazionale a squadre con in formazione Spagnolo, Ivan D’Ercole, Mercuri e Pizzolato
Tornando al Pegli, battuta d’arresto quando all’Hotel Parco dei Principi a Roma il 6 novembre 1977, schierando Beverini, Zollo ed Oliveri, non fu capace di coronare il suo periodo di egemonia con il titolo nazionale.
Contro l’OSL (Organizzazione Subbuteo Lazio) pareggiarono, sì, il confronto diretto 9-9, ma furono condannati al secondo posto dal miglior scarto ottenuto dai laziali contro i calabresi (Daniele Lopresto, Domenico “Mimmo” D’Ascola, Antonio Del Pozzo) del Club Subbuteo Reggino (14-4 contro il 13-5 dei liguri).
Quindi furono i romani (in foto 8 da sinistra) Giovanni Amadei (riserva), Antonio Di Silvio (non in campo in finale), Alessandro Scaletti, Carlo Giovannella e Guido Gambara , i primi ad entrare nell’albo d’oro della massima competizione nazionale per squadre di club, la Coppa Italia.
Organizzazione Subbuteo Lazio
Quel peculiare club era nato, secondo la testimonianza di alcuni componenti di quella squadra, dall’iniziativa del giocatore di maggior talento laziale, quel Carlo Giovannella , sopra citato.
Egli, dal 67/68 e fino al 1971, a Roma, giocava con il suo compagno di classe Osvaldo Grosso (lui aveva ricevuto il gioco in regalo dallo zio e ,forse, era il primo a Roma ad aver posseduto il Subbuteo).
I due negli anni scolastici 69/70 e 70/71 organizzarono tornei all’interno della sezione G della Scuola Media Daniel Manin di via dell’Olmata 6 (o nella sede di Via Nino Bixio, 85).
Carlo fu vicecampione d’Italia nel 1976 ed argento anche alla prima edizione del Guerino nel 1978, sempre battuto da Beverini.
In mezzo, nella prospettiva del primo titolo federale a squadre, messo in palio per la stagione 1976/77, riuscì ad unificare in un unico sodalizio quasi tutti i club in regione (nel ’75 già 24), con il risultato di poter schierare nella stessa formazione tutti i migliori insieme.
Un altro giocatore di quell’OSL, Antonio Di Silvio (buon terzo agli italiani del 1977), impiegato in quel vittorioso torneo solo nei turni preliminari, con riferimento alla nascita del club stesso ci dice, però, che l’intuizione della creazione di una “nazionale laziale” sarebbe stata di Giovanni Amadei e che Giovannella, non avendo in quel periodo compagni per allestire una squadra si sarebbe unito a loro.
Sempre l’OSL, poi, il 30 e 31 luglio ed il 1° agosto del 1978 a Riccione, avrebbe anche vinto il primo torneo a squadre internazionale in Italia. Da oltre frontiera venivano quelli dello Zurigo.
I laziali giocarono con Carlo Giovannella e Guido Gambara ai quali diede una mano Stefano De Francesco – benché non tesserato OSL – in virtù dell’elasticità delle norme sul tesseramento e dello schieramento a squadre di allora.
In finale essi affrontarono l’S.C. Genova composto da Salmon, Conzi e Pittaluga. Terza si piazzò la squadra di Ancona che schierava Bolognini, Boschi e Quattrini, (cugino di Francesco Quattrini). Al quarto posto un sorprendente Riccione che oltre a Savorgnan, si avvaleva di Doria e l’anconitano, tesserato per l’occasione, Villanova. Quinti si piazzarono gli svizzeri dello Zurigo battendo nella finale per il sesto posto il Cremona di Monfredini.
Citazione, in chiusura di questo primo elenco per il club a cui aderì colui che, a quanto sia dato a sapere ad oggi, risulta essere il primo italiano in assoluto ad aver giocato a Subbuteo.
Parliamo di Roberto Piccoli di Verona.
Il suo inizio ludico risale, a quanto egli ricorda, al 1967, quando acquistò una scatola Club Edition da Erminero Giocattoli, negozio che importava autonomamente (la distribuzione su scala industriale da parte dei Parodi sarebbe iniziata solo nel settembre del 1971) e si trovava in via Quattro Spade a due passi da Piazza delle Erbe a Verona.
Appreso dell’esistenza, nel maggio 1975, dell’esistenza dello Sporting Club Subbuteo di San Massimo di Verona del presidente Antonio Mazzei, Roberto vi si tesserò.
Il fondatore e massimo dirigente di questo club, Antonio Mazzei, ha spiegato nel dettaglio che il sodalizio scaligero fu fondato il 27 marzo 1974 e fu affiliato, a seguito di richiesta del 27 marzo 1975, con risposta FICMS del 4 aprile 1975.
Se ce ne fosse bisogno, si precisa che in una pagina di aggiornamento, coeva alla lista club diffusa dalla FICMS del 14 aprile 1975, figura a pieno titolo questa realtà (foto 9).
I club abruzzesi
Menzioni d’obbligo pure per due società abruzzesi.
l Dark Valley Subbuteo Club della quale la FICMS ufficializza l’affiliazione il 29 luglio 1975 e i cui giocatori di maggior spicco erano i fratelli Piersante “Piero” e Giuseppe Gola, Andrea Antiga, Per Paolo Pesce, Fabrizio Pezzopane e Mantini. Campioni di Coppa Italia nel 1981 (foto 10), rimasero in attività solo fino alla stagione successiva.
Il Club Subbuteo Adriatico Pescara (foto 11) fondato e presieduto da Valerio Golini fu affiliato il 18 marzo 1977.
La FICT
Al tempo della scissione dell’estate 1987 aderì alla minoritaria (ed indipendente) FICT.
Tuttavia, quest’ultima era minoritaria per modo di dire se si pensa ai nomi che vi si riversarono.
Renzo Frignani, Paolo Casali, Giancarlo Giulianini, Francesco Mattiangeli, Davide Massino, Valentino Spagnolo, Saverio Bari, Andrea Di Vincenzo, Gerardo Patruno, Enrico Perrino, Tommaso Tricoli, Marco Lamberti, Eric Benvenuto, Paolo Finardi, Michelangelo Mazzilli, Alessandro Arca, Andrea di Pierro, tanto per citarne alcuni.
Golini – che di FICT fu da subito anche vicepresidente – assieme a Di Vincenzo ed allo junior Igor Semproni si aggiudicò lo scudetto di quella federazione, il primo, battendo, nella finale del giugno ’88, per 3-2, lo CSEN di Bologna (schierante Frignani, Casali e lo junior Li Pera al posto dell’assente Giulianini).
Tutte queste gloriose compagini oggi non esistono più.
Nella seconda parte vi racconterò di quei club che, più o meno ininterrottamente, hanno continuato ad essere iscritti alle federazioni che si sono via via succedute e sono tutt’ora in attività.
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[…] flaviofirmo / 12 secondi ago marzo 1, 2023 https://www.calciotavolo.net/2023/02/28/storia-del-subbuteo-i-primi-club-italiani/ […]