Il primo cinquantenario riguardante il gioco nel “Bel Paese” si è avuto nell’estate di due anni fa.
Esso è da ricollegare con gli avvenimenti seguenti.
Edilio Parodi ad inizio anni Settanta era già da tempo intenzionato a commercializzare un “giocattolo” che fosse una simulazione del calcio in miniatura (e non da tavolo, vedi più avanti).
Ciò nasceva dal fatto che i suoi due figli (Giovanni Battista ed Arturo), benché avessero, ovviamente, a disposizione qualunque tipo di gioco (Edilio ne era distributore, avendo assunto il controllo della ditta del padre Alfredo), si divertivano, invece, a giocare, quasi esclusivamente, simulando il calcio sul pavimento (e non sul tavolo, cfr sopra), con tappi di bottiglia (quei ciclotappi con le immagini dei ciclisti) e con porte realizzate coi pezzi del Meccano (di cui Parodi era anche distributore).
Papà Edilio aveva anche commissionato ad un’altra ditta lo studio per la realizzazione di un gioco di quel genere.
Il giovanissimo Arturo (12 anni) aveva pure funto da consulente, ma non ne era venuto fuori nulla.
Accadde, però, che nell’estate del 1971 Parodi padre apprendesse, su di una rivista inglese specializzata, dell’esistenza del prodotto Waddingtons.
Dopo ferragosto si recò in Inghilterra ed a fine mese ricevette la visita di un funzionario della casa madre, per il perfezionamento dell’accordo di esclusiva per l’Italia della distribuzione.
Da queste premesse – dopo questi cinquantenari già concretizzatisi nel 2021, in periodi noti, ma con date non precise di quell’estate del 1971 – si registra, nell’autunno seguente, il primo “anniversario” con giorno mese ed anno della storia della presenza del gioco nello stivale.
Con data di copertina 7 novembre 1971 (foto 1) sul numero 832 di Topolino appare, a pagina 142, la prima pubblicità del gioco (foto 2).
Tuttavia, quel 7, una domenica, era una data convenzionale, poiché il fumetto era reperibile in edicola già, per certo (a Roma), dal giovedì prima e, forse, anche dal giorno prima ancora nei grandi centri del nord, mentre usciva, al più tardi il sabato, nelle regioni più difficoltosamente raggiungibili ( come pare in Sardegna).
Il 14 novembre ’71 sarebbe stata la volta dell’annuncio sul Corriere dei Piccoli (n. 46, foto 3) e, tra novembre e dicembre dello stesso anno, uno spazio pubblicitario avrebbe avuto posto sull’Almanacco del Calcio Illustrato Panini 1972 (foto 4 e 5, chiuso in stampa dal 10 novembre).
50 anni, da dicembre 1972 , li ha compiuti, a fine ’22, il bando che informava dell’organizzazione per primo campionato italiano (già pubblicato in altro articolo).
E si giunge al 1973 quando, dal 17 al 25 marzo, presso un’area espositiva situata nel quartiere genovese della Foce (denominata Fiera di Genova) ha luogo la “Fiera Primavera”.
La struttura (da un’idea di Giuseppe De André, padre del cantautore Fabrizio) era stata completata nel 1962 (foto 6).
La “campionaria” – con il nome ai tempi anche di “Fiera del Regalo-Novità” – già dalla sua prima edizione, nel 1970 (foto 7), costituiva un evento di grande richiamo di pubblico, attratto da stand con esposti gli articoli più disparati: dal collezionismo, alla moda giovane, dal campeggio, al tutto per la casa ed il giardino oltre che artigianato, benessere e, persino, motori, con anche ulteriori possibilità di “shopping” in genere.
In uno di questi spazi, pare nell’atrio d’onore e pare con il patrocinio del quotidiano “Il Lavoro”, in quei giorni di marzo del 1973 e per la prima volta, anche dei panni verdi per consentire ai visitatori di provare a giocare, ma anche, e soprattutto, per la disputa di quello che sarebbe stato il primo torneo ufficiale della storia in Italia, il “Torneo Primavera”.
Ad aggiudicarselo fu il locale Giancarlo De Lucchi.
De Lucchi, con quel successo entrò di diritto nella storia, ma, purtroppo per lui, lì si fermò e pur non essendo una meteora, lo divenne, suo malgrado.
Questo perché nel secondo turno della prima fase dei primi regionali liguri, giocati il 12 gennaio 1974, si trovò sulla strada un esordiente, tale Stefano Beverini, che, inchiodandolo sull’1-1 (De Lucchi era pure passato in vantaggio), lo costrinse, prevalendo, ai rigori – tirati proprio dal dischetto, poiché i calci piazzati sarebbero stati introdotti in seguito – per la difficile gestione dei quali (come, del resto, si racconta, per la direzione di tutta la tiratissima gara, stanti le incertezze sul regolamento in quel periodo) ebbe il suo da fare il buon Arturo Parodi, arbitro.
Durante questo 2023 si avranno altri cinquantenari, di almeno un paio diamo un breve cenno.
1973:
– giugno, prima pubblicità di una competizione, nella fattispecie dei Campionati Italiani, sull’ Almanacco di Topolino (è il n.198, foto 8 e 9);
– agosto, Parodi diffonde un “manuale” di istruzioni con modalità organizzative per i tornei di “Subbuteo calcio in miniatura” (foto 10).
Per queste ed altre scadenze, meritevoli di celebrazione, l’auspicio sarebbe quello di aver suscitato sufficiente interesse (per non dire sensibilità), tanto pubblico, quanto istituzionale per la storia del nostro agonismo.
A quando una commissione federale apposita che abbia la preparazione idonea per curare la conservazione e la diffusione della “memoria”, facendone capire il valore?
Sono più che certo che in federazione ci si stia già muovendo, ma non sarà sufficiente trovare solo dei volenterosi.
Sarebbe, infatti, necessario che essi fossero anche adeguatamente “addentro alla materia”.
Questo affinché si possa dalle loro ricostruzioni leggere con precisione e dettaglio delle persone e dei fatti di questi 50 anni, e più, di calcio in miniatura.
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