Puntata 1 – Dalla nascita agli anni ’80
Il Subbuteo, marchio commerciale con il quale in Italia si identifica il gioco del calcio da tavolo (table soccer), nasce nel 1946 grazie a Peter Adolph, ornitologo inglese, il quale prende spunto da un gioco precedente, nato negli anni 30, denominato “New Footy”.
Una volta completato decise di brevettarlo e all’ufficio brevetti nominò il gioco “The Hobby” derivato dal Falco Lodolaio. Grazie alla sua attività di ornitologo gli venne in mente che la velocità con la quale l’attaccante doveva fare gol era simile, nella sua idea, alla velocità con la quale il falco lodolaio (denominato “the hobby” in Inghilterra) afferrava la preda. Il nome, però, venne rifiutato in quanto non è possibile brevettare giochi con dei nomi troppi generici e “the hobby” è in effetti riferibile non solo al Falco. Ecco che, a questo punto, grazie alla conoscenza scientifica di Peter Adolph pensò di chiamare il gioco “Subbuteo” essendo il nome scientifico del falco lodolaio Falco Subbuteo, appunto.
Peter Adolph poté brevettare il suo gioco in quanto modificò la dinamica e cambiò profondamente giocatori e basi rendendolo, di fatto, un gioco nuovo rispetto al “New Footy”. Il logo adottato fu il falco Subbuteo stilizzato che resistette per 22 anni.
Definite le pratiche del brevetto, Peter Adolph iniziò a pubblicizzare il suo nuovo gioco ed il successo fu incredibile e spiazzò il produttore. All’epoca gli ordini si facevano esclusivamente per corrispondenza, ma la mole di richieste fu talmente elevata che ci vollero diversi mesi per riuscire ad evadere gli ordinativi.
All’inizio la scatola di gioco era completa di giocatori in cartoncino (figura 1) con basi di plastica, porte in metallo da montare e le reti erano di carta. Completava il tutto la pallina in plastica ed i gessetti per disegnare il campo sulle coperte (spesso coperte militari delle quali gli inglesi erano ben riforniti nell’immediato dopo guerra).
Negli anni ’50 ci fu la prima novità in casa Subbuteo e vennero introdotte i giocatori in plastica piatta (fig. 2). Erano sicuramente più resistenti rispetto a quelli in cartoncino, ma in catalogo vennero gestiti come alternativa economica. Negli stessi anni nacquero altri giochi sempre da Peter Adolph: rugby, cricket ed altri che ebbero minor successo.
Le vendite del Subbuteo andavano molto bene e venne fondata la Subbuteo Ltd.
La vera rivoluzione ci fu nel 1960 quando vennero introdotte le figure 3D in plastica in scala 00. Dipinte a mano grazie al lavoro domestico di tante casalinghe del Kent della Subbuteo Ltd, cambiarono il modo di giocare in modo totale. Le nuove miniature erano davvero molto belle.
In quel periodo furono aperte delle fabbriche della Subbuteo Ltd anche in Galles e Gibilterra mentre la “Aquila”, azienda spagnola di Barcellona, distribuiva il gioco.
Lo sviluppo del gioco fu seguito da lo sviluppo di un importante catalogo accessori e si poteva costruire uno stadio acquistando i vari pezzi. Il catalogo Subbuteo si pose come riferimento per tutti gli appassionati di calcio tavolo! Si potevano addirittura ordinare le squadre personalizzate e la fantasia dei giocatori non ebbe limiti!
Nel 1968 l’altra innovazione con l’inserimento della miniatura HW (heavy weight – fig. 3) che sarebbe diventata, poi, icona del Subbuteo intero e considerata ancora oggi da tantissimi appassionati e collezionisti l’unica miniatura che può essere definita “di Subbuteo”. Sempre quell’anno le offerte pressanti della Waddington, grandissimo produttore inglese di giocattoli, fecero breccia in Peter Adolph che decise di vendere l’azienda. In cambio restò presidente della Subbuteo Ltd fino al 1970 per poi ritirarsi definitivamente.
Il 1971 è l’anno in cui la famiglia Parodi scoprì il gioco alla fiera di Norimberga ed in modo molto lungimirante ne intuì immediatamente le potenzialità. Il Subbuteo sarà per Parodi il business principale per un quarantennio e fu anche grazie a lui che Subbuteo riuscì a restare “sulla breccia” per ancora tanti anni a seguire.
Inizialmente in Italia le squadre nazionali potevano essere ordinate solo a richiesta. Il catalogo si fermava alla ref. 81, infatti.
Gli anni ’70 e ’80 vedono uno sviluppo del gioco incredibile. Iniziano a formarsi associazioni, si giocano mondiali, tornei internazionali, campionati e i giocatori aumentano in modo esponenziale in tutti i paesi dove il Subbuteo è in vendita. Cominciano ad arrivare le scatole divenute poi “mitiche” della World Cup, Munich ’78, International, ecc. La preferita resterà sempre la Club Edition, confezione classica con le due famose squadre una rossa e l’altra blu.