Riflessioni sul nostro micro mondo tra interessi vari, ragioni sportive, regolamenti e corona virus
Pasqua, tempo di grigliate, di auguri, di prime gite fuori porta.
In una situazione di normalità oggi potrei scrivere di preparativi ormai avanzati per il girone di ritorno dei campionati di Calcio da Tavolo. Di speranze di scudetto per alcuni o di salvezza dalla retrocessione per altri. Di aspetti organizzativi per il viaggio, di biglietti aerei o di prenotazioni alberghiere confermate o da confermare. Al club ci faremmo le solite domande: Secondo te Tizio è in forma? E Caio? Ma ultimamente si è allenato? E gli accoppiamenti? Ci saremo tutti?
Tutto giusto. Tutto normale. Tutto come sempre.
Purtroppo, in questa Pasqua del 2020, di normale non c’è nulla. Le domande che ci attanagliano sono altre e, al di là degli aspetti politici, riguardano un po’ tutti. Per quanto tempo andrà avanti questa brutta situazione? Cosa succederà nei prossimi mesi? Per non parlare di chi sta male, di chi ha un parente o un amico, che soffre e non ha la possibilità di restare al suo fianco per avere notizie o per dare un abbraccio, una parola di conforto, per dirgli stai tranquillo… andrà tutto bene.
E allora c’è chi prova a tirar dritto. Chi cerca di aggirare la paura con tracce di normalità presunta, ideando nuovi sistemi per giocare e divertirsi. Tutte iniziative assolutamente lodevoli che riescono a farci sentire un po’ meno lontani. Nel frattempo si discute comunque dei campionati, dei tornei, della stagione agonistica. Prima campionati si, campionati no. Poi quando si ricomincerà. La stagione finisce qui o finirà a fine anno? E i risultati ottenuti all’andata dei campionati? Come la mettiamo?
Domande certamente comprensibili per “far finta che tutto è normale” ma che in realtà stridono abbastanza con quello che, a diversi livelli, stiamo vivendo in queste settimane che di normale non hanno nulla.
Guardiamo la televisione e proviamo a farci un’idea di ciò che è, e di ciò che sarà. Facciamo i fighi pensando di poter scimmiottare sport di gran lunga più importanti di noi che, in realtà, non siamo nulla. Ci buttiamo sui social e, purtroppo, lasciamo prevalere il desiderio di sovrastare chi non la pensa come noi ad un più semplice… come stai? E il nostro mondo, le nostre certezze vacillano. Ma noi siamo troppo innamorati di questo gioco e allora, sui social, cerchiamo aggiornamenti, informazioni. Cerchiamo di avere certezze su quello che faremo, quando tutto sarà risolto.
Ecco che arrivano anche i primi comunicati, si discute, ci si informa o almeno ci si prova. Ognuno, naturalmente, ha la ricetta miracolosa per risolvere tutti i problemi, salvo poi sparire nel nulla al momento decisivo. Ci sono quelli che rispuntano come i funghi dopo un temporale, proponendosi come futuri candidati a non si sa bene cosa. Chi lavora fuori dalle luci dei riflettori. Chi ha deciso di non dire o scrivere più nulla. Chi è sempre costantemente pronto alla polemica.
E il nostro “direttivo”? Ha un compito non semplice certo ma nemmeno troppo complicato in realtà. I “problemi” sul tavolo sono diversi. Gestire la situazione attuale. Il ritorno dei campionati. I tornei futuri. La stagione in corso e la stagione prossima. Tre consiglieri da sostituire.
Personalmente li ritengo tutti problemi minori rispetto al virus che ci sta togliendo la libertà, il lavoro e in alcuni casi la vita, ma si sa… “the show must go on”. Allora ecco che arrivano le prime decisioni ufficiali e non. Si giocherà il ritorno. No non si giocherà. Giocheremo da maggio. Meglio a settembre oppure l’anno prossimo. Nel frattempo arriva anche una sorta di decisione ufficiale da parte del nostro “direttivo” che comunica la sospensione di ogni attività anche per il mese di maggio avvertendo comunque che ci sono poche speranze di giocare prima dell’estate. La novità, forse, è la proposta alla Fistf di prolungare la stagione fino al 31 dicembre.
Questa è la linea. In realtà più che la linea è il buon senso e la certezza che le normative attuali impediranno, di fatto, di spostarsi e conseguentemente, di giocare, fino a nuovo ordine. Poco male, in realtà parliamo di forma ma ciò che conta è la sostanza, quindi va bene lo stesso.
Altra notizia interessante riguarda la “svolta epocale” dell’assemblea on-line che “darà la possibilita a tutti di votare e di scegliere in prima persona senza doversi avvalere di deleghe”. Che sia stata necessaria una pandemia per fare, finalmente, ciò che soprattutto i club delle serie minori chiedono da anni, fa riflettere e molto sulle priorità affrontate e da affrontare.
Si parla inoltre di “adempimenti amministrativi necessari” che non risultano molto chiari ma sicuramente verranno ampiamente spiegati nel prossimo futuro. Si passa poi alle “decisioni importanti” in merito al nuovo “Regolamento Giustizia” (vanno ringraziati i Sigg. Mattiangeli, Sommella e Trivelli) e si “programmerà il necessario reintegro dei 2 componenti del direttivo Fisct a seguito delle dimissioni di alcuni consiglieri”.
Qui inizio ad avere le idee confuse (credo di non essere il solo) visto che abbiamo avuto un po’ di cambiamenti e riuscire a ricostruire il tutto mi ha impegnato per ben 45 minuti (che tanto avevo più che liberi).
Facciamo quindi un pochino di storia per tutti quelli che non sono riusciti a seguire gli eventi, tanto non abbiamo molto da fare no? Partiamo dall’inizio.
A febbraio del 2016, 9 mesi prima della scadenza naturale del mandato, a causa di dimissioni nel direttivo precedente, in carica dal novembre 2012, viene eletto il direttivo “ponte” presieduto da Maurizio Cuzzocrea. A maggio 2018 ci sono state le elezioni per sostituire il direttivo presieduto proprio dall’allora presidente Cuzzocrea. Vengono eletti i Sigg. Finardi, Carravetta, Granato, Rossi, Giudice, Natoli, Porro. Arriviamo praticamente ai giorni nostri con le dimissioni, in ordine cronologico, di Michele Giudice, sostituito da Filippo Filippella, quelle di Cesare Natoli, del neo eletto Filippo Filippella, sotituito da Pietro Ielapi e, per ultime quelle di Alfredo Granato. Siamo ad aprile 2020 e ci viene prospettato di dover votare 2 reintegri.
Molto bene. Fatto il resoconto storico, passiamo all’approfondimento. Siamo a febbrao 2016. Si rende necessario procedere all’elezione di un nuovo direttivo che vada a sostituire il precedente NON decaduto ma, particolare non da poco, dimissionario.
Stando alle regole le elezioni successive si sarebbero dovute tenere allo scadere del quadriennio olimpico (come imponevano le regole di tutti gli EPS) quindi diciamo… novembre 2016. Invece, in barba ai regolamenti, il direttivo resta in carica oltre il tempo previsto e si arriva al 2018.
Che non si siano rispettate le regole, non lo dico io ma lo stabilisce una sentenza dell’AICS (per chi non lo sapesse è il nostro ex Ente di Promozione Sportiva) che ha condannato (condanna con squalifica, MAI scontata) tutti i membri del consiglio direttivo presieduto da Maurizio Cuzzocrea, rei di non aver rispettato i regolamenti che imponevano elezioni entro la fine del 2016. Ovviamente elezioni mai svolte.
Arriviamo quindi ad oggi. Che dire della sostituzione dei consiglieri dimissionari? Stando alle regole, bisognerebbe far entrare nel direttivo i primi dei non eletti. Sinceramente non ricordo che nelle elezioni del 2018 ci siano stati dei “non eletti”. C’erano delle cosiddette riserve ma non mi ricordo di “non eletti” che si siano presentati ed abbiano preso dei voti.
Certamente la consultazione dei verbali dell’epoca (che dovrebbero esistere e riportare fedelmente l’accaduto) ci potrebbero venire in soccorso. O no?
Dando per scontato che venga fatta questa riunione tecnologica per eleggere i sostituti di chi si è dimesso (il reintegro citato nella lettera del direttivo riguarda chi è uscito quindi ci dobbiamo aspettare un ripensamento da parte dei dimissionari?) resta il fatto che bisognerebbe rispettare il quadriennio olimpico ed andare comunque a nuove elezioni entro la fine del 2020.
Così com’è invece sembra quasi che si sia deciso di ignorare nuovamente le regole associative e, ancor peggio, di credere che al PGS, il nuovo Ente di Promozione Sportiva della Fisct, la mancata squalifica (ricordiamoci che i cinque settimi del consiglio direttivo sono gli stessi di allora) il non rispetto delle regole e tutta questa situazione, stiano bene. Tengo a sottolineare che in questo caso la questione non è personale ma riguarda la volontà, sempre più radicata, di dare realmente un futuro al nostro micro mondo e per farlo bisogna necessariamente partire dalle regole.
Per certo sappiamo che sia l’AICS che il CSI che l’OPES (Enti di Promozione Sportiva al pari del PGS) sono decisamente rigidi ed attenti sul rispetto dei regolamenti.
Sono comunque sicuro che il mio è solamente un fasciarsi la testa prima di essere caduto e quindi, certamente, ci saranno le elezioni per eleggere il nuovo Consiglio Direttivo nel pieno rispetto delle regole e si provvederà a sistemare tutte le storture attualmente in essere. Perché le regole ed il loro rispetto sono ciò che ci fa andare avanti. Sono quello che ci identifica come civiltà e che ci impedisce di fare come ci pare. Di uscire rischiando di contagiarci o di contagiare. Di assaltare un supermercato, di picchiarci per strada, di diventare come e peggio delle bestie.
Resta poco da dire. State in casa. Rispettate le regole!