Inside….! Come? Che vol dì? …Tirabile! Ah… ho capito! Già, il primo Internazionale non si scorda mai… Entri nella sala e incontri francesi, spagnoli, tedeschi, belgi, greci, inglesi, spagnoli… ma è sabato, il torneo a squadre è finito, ovviamente male per noi ed ora devo fare la fase eliminatoria per accedere al tabellone della domenica! Primo avversario, un portoghese. Dopo cinque minuti, sopra 3 a 0, capisce che c’è troppa differenza e comincia a fare numeri incredibili ma, contemporaneamente, a darmi consigli e suggerimenti. Non so l’inglese e lui parla male l’italiano ma ci capiamo ugualmente! Alla fine la chiude 7 a 0 ma sembra quasi dispiaciuto! Lo ringrazio e lo saluto, “ciao Vasco” ( Guimarães n.d.r.) Solo in seguito mi spiegheranno per bene contro chi ho giocato! È stata comunque una bella esperienza.
Da poco abbiamo ricominciato ed abbiamo capito perfettamente che siamo rimasti indietro. Chi non ha mai smesso di giocare, oggi ha un’esperienza enorme ed ha affinato le proprie tecniche. Ma non ci scoraggiamo e decidiamo di insistere. Ritroviamo alcuni “vecchi” giocatori, una sede per giocare, ricompriamo ciò che serve per riaprire il club, nuove magliette e ripartiamo! Servono giocatori. Maurizio (Brillantino n.d.r.) mi chiede di seguire alcuni bambini, tra cui i suoi figli, che vogliono imparare a giocare. Lo mando gentilmente a quel paese! Mi conosco, non ho pazienza. Poi insegnare? Io? Non scherziamo… Mi tampina. Insiste. Litighiamo. Mi dice “prova!”. Cedo per sfinimento. E meno male!
Un’esperienza incredibile! Dieci ragazzini che mi guardano sbalorditi mentre sfodero un paio di colpi niente male e qualche morbido pallonetto. Siamo tra i club che decidono di investire tempo ed energie sugli under. Allenamenti, qualche torneo e poi i campionati giovanili. A Chianciano Terme (vecchia sede dei campionati “federali”) battiamo, in un tre contro tre, la corazzata Pierce14 (oggi Subbuteo Monferrato) ed andiamo in finale contro i Fighters Napoli. Si perde, ma arrivare secondi in quel weekend non era assolutamente previsto e l’urlo di Matteo dopo il goal decisivo in semifinale, resterà davanti ai miei occhi per moooolto tempo. Ma è solo l’inizio di un bel percorso che ci porterà il titolo di campioni del mondo a squadre nell’under 12, under 15 (Marco Cristiano e Matteo Brillantino, convocati in nazionale n.d.r.) e nel femminile (Giulia Brillantino n.d.r.), più un titolo di campionessa italiana (individuale) dove ho pianto come un bambino!
Un bel palmares… ed un percorso avviato che ora si è in parte interrotto ma che siamo fortemente intenzionati a riprendere. Intanto abbiamo inserito due under in prima squadra e siamo in serie C, fortemente intenzionati a restarci e a migliorare sempre più! Quanto tempo è passato dai tempi della cantina e delle interminabili sfide in notturna. Oggi siamo un gruppo in crescita con un progetto chiaro sia sportivo che legato a fini più rigorosamente associazionistici. Abbiamo incontrato persone in tutta Italia che condividono la nostra visione ed anche un Ente di Promozione Sportiva che punta a farci crescere come gioco, fino ad arrivare ad essere sport.
Abbiamo incontrato ostacoli e ancora ne incontreremo, ci hanno etichettato come gente che vuole distruggere. Forse perché non riusciamo mai a star zitti quando riteniamo sbagliate le scelte che ci dovrebbero far migliorare ed invece sono, spesso, solo un pozzo dove vengono buttati i soldi. Soldi che qualcuno, negli anni, si è divertito a girare e rigirare. Soldi, politica, vantare titoli che sono solamente ridondanti, poter fare la voce grossa magari solamente per liberare le proprie frustrazioni. E intanto il tempo passa. I capelli sono sempre più grigi o, per alcuni, sempre meno. Ai tornei sempre le stesse facce, spesso sempre più stanche. Pochi giovani e, ancor più grave, non si vede nessuna luce fuori dal tunnel, nessun progetto a medio lungo termine, poche iniziative finalizzate. Tutto da buttare allora?
Assolutamente no! Perchè in alcuni volti, in alcuni sguardi, si riesce a vedere una lucina. Perché parlando con alcune persone scopri che la loro visione non è molto differente dalla tua. Che la voglia di fare ci sarebbe anche… ma fare cosa? Fare tutto ciò che è possibile per far sì che questo gioco, questa passione, non sparisca. Parlare, confrontarsi, proporre soluzioni utili per tutti. Per chi gioca, per chi gestisce, per chi vuole che i ragazzini ci seguano, per chi non vuole che il Subbuteo sia un gioco per pochi!
Altro fischio dell’arbitro. Terminano anche i supplementari! Siamo ancora pari, i piazzati lunedì alle 12.00!