Avvertenza: oggi sarò un po’ polemico, ma non troppo cattivo!
Da tanti anni, ormai, buona parte del movimento subbuteistico nazionale chiede alle principali associazioni sul territorio di ideare sistemi per avvicinare gli under al gioco del calciotavolo.
Spesso, però, la richiesta è finalizzata al voler demandare ad “un’autorità superiore” l’onere di dover trovare in giro per l’Italia giovani ragazzi da formare e portare ai tornei per poter far giocare i propri figli in tornei under numerosi e partecipati.
Mi spiace, ma non funziona così!
Il punto di partenza per provare a creare un movimento under non è la FISCT, Lega Nazionale Subbuteo, WASPA o OLDSUBBUTEO, le quali si pongono con altra funzione e ruolo. La base di tutto è l’associazione, quell’associazione, purtroppo, che dovrebbe avere funzioni ai più sconosciute.
Abbiamo già affrontato diversi argomenti legati allo sviluppo. Da come gestire un’associazione fino a come organizzare una scuola di subbuteo, ma mai siamo andati alla radice del problema, cioè perché dobbiamo farlo e perché da soli.
Immaginare che un’associazione nazionale che è formata da soci, a loro volta associazioni, possa organizzare e sviluppare sul territorio operazione per coinvolgere giocatori under è utopia. Non ne ha né i mezzi, né le persone.
Per semplificare parliamo di FISCT che oggi è la più grande associazione nazionale sul territorio formata da oltre 90 associazioni socie. Nel momento che un socio chiede all’associazione madre di farsi carico di un problema come quello dello sviluppo del movimento under, deve essere consapevole che di fatto lo sta chiedendo a sé stesso in quanto la dirigenza dovrebbe raccogliere la richiesta e realizzare un progetto che poi le associazioni sul territorio dovrebbero mettere in pratica.
Se dovessimo muovere una critica fondata alla FISCT, allora, sarebbe quello di non aver voluto ideare un documento che spiegasse nel dettaglio cosa fare e come farlo per trovare nuovi giocatori. Ad onor del vero un “progetto scuola” l’ha anche introdotto, seppur abbastanza fumoso nell’applicabilità e senza un fine ben preciso. Se dovessimo scegliere un “progetto scuola” direi che quello della Lega Nazionale Subbuteo è molto meglio ideato e spiegato, ma a mio parere, anch’esso copre un aspetto dello sviluppo, ma non lo sviluppo nella sua interezza.
Purtroppo, un grande errore che facciamo molto spesso, anzi sempre, è quello di credere che dato che noi ultra quarantenni il subbuteo lo conosciamo da una vita, devono conoscerlo tutti, compresi i ragazzini, perché noi alla loro età ci siamo divertiti tanto! Falso!
Al contempo le crociate contro i videogiochi sono solo inutili oltre che dannose perché determinano attrito e contrapposizione con i ragazzi facendoli scappare.
In ultimo, ma non meno importante, spesso basiamo la presenza di under come giocatori da portare subito ai tornei per fargli fare da sparring partner ai giocatori più bravi, nascondendoci dietro al: “Se gioca con i più bravi impara”.
Vi svelo un segreto: se gioca con i più bravi e viene umiliato, un ragazzino non viene più ed aggiungo che fa anche bene!
C’erano realtà pre-covid che stavano lavorando bene, fuori dai riflettori e con under che frequentavano i club senza partecipare a tornei ufficiali e nazionali e ho cercato di capire, nonostante la lontananza, la loro attività concludendo che avevano scelto la strada giusta. Una sede dove giocare, apertura pomeridiana, un adulto presente che faceva da supervisore e attività di gioco libera affiancata all’attività organizzata. Insomma, il prototipo di come dovrebbe essere un’associazione “sportiva” (anche se ancora sport non lo siamo). Spero che con la fine di questo problema Covid queste associazioni possano tornare alla loro attività standard che stava funzionando!
Dunque, siamo al punto: serve che l’attività venga svolta sul territorio dalle associazioni facendo promozione in ogni possibile occasione tipo feste pubbliche, manifestazioni organizzate dagli assessorati allo sport locali, promozioni all’interno di centri commerciali, ecc., ricordandosi che è necessario proporre contenuti e non semplicemente “giochiamo”!
Come abbiamo già visto i ragazzi, oggi, sono oberati di attività: sportive, culturali, scolastiche, ecc. e dobbiamo trovare delle soluzioni per semplificare la vita principalmente ai genitori e di conseguenza a noi stessi trovando delle opportunità di partnership con realtà sportive sul nostro territorio che ci possano aiutare. Ne abbiamo parlato dettagliatamente recentemente in un articolo dedicato che potete riprendere.
Togliamoci dalla testa di trovare sponde operative dalle associazioni nazionali. Non è loro compito e non lo sarà mai. Siamo meno pigri e troviamo soluzioni affinché possiamo essere presenti con le nostre associazioni dove ci sono i ragazzi ed organizziamo corsi ed attività riducendo al minimo l’attività libera.
Organizziamo tempi di gioco dedicati esclusivamente agi under dove uno o più responsabili siano facilmente individuati quali coach e seguano i ragazzi (senza giocare!!). L’attività per gli adulti sarà da organizzare in orari diversi.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità
Pablo Neruda