Subbuteo e punti di svista

Capitolo 4

Raffaella e Sandro stanno insieme dal 1989. Si sono conosciuti giovani e sono cresciuti insieme, limando gli spigoli del loro carattere e riuscendo quindi ad arrivare, ad oggi, felicemente sposati.

I primi momenti sono stati ovviamente difficili, parliamo di anni che, per chi li ha vissuti, rappresentano un momento decisamente importante e che ha segnato la vita di parecchi di noi. Gli anni ’80 sono stati ricchi di cambiamenti storici, musicali, tecnologici, di abbigliamento, del modo di vivere e di come intendere la vita stessa. Anni in alcuni casi difficili perché avevamo molto poco, soprattutto rispetto ad oggi, e con genitori di una generazione piuttosto rigida nelle scelte e nell’educazione. Nulla a che vedere con i nostri nonni cresciuti in tempo di guerra e quindi abituati alle privazioni e a concetti educativi dove la bacchettata sulle mani era considerata utile alla crescita dei figli e poco a che vedere con le generazioni attuali, decisamente più morbide e meno rigide su valori che, senza volerlo, si stanno forse disperdendo troppo.

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Raffaella è cresciuta in una famiglia ordinaria, pochi fronzoli, molta sostanza, concetti chiari e molto radicati. Quando ha conosciuto Sandro ha cercato fin da subito di capire che persona avesse davanti e quante possibilità ci potessero essere di fare un percorso insieme. Quindi via libera a discussioni e confronti, anche accesi, per spiegarsi, per capirsi, per trovare il giusto mix per riuscire, a distanza di anni, a completare le frasi del partner così come si vede nei film.

È stato un percorso difficile che è passato attraverso mille discorsi e qualche bugia, mai grave, ma a volte necessaria per comprendersi sempre meglio. Certo sono valutazioni che si possono fare oggi ma, all’epoca, per Raffella sono stati anche fonte di qualche fastidio. È capitato di vedersi accompagnare a casa con mille scuse diverse e scoprire poi che il fidanzato, si trovava col degno compare di marachelle, Gianni.

All’inizio i dubbi erano legati a presunti tradimenti. Scoprire invece che la “mollava” a casa per poi andare a giocare a Subbuteo col suo socio fino alle 3 di notte è stato qualcosa a cui non era per nulla preparata. Affrontare una rivale in carne ed ossa, era una sfida da accettare senza problemi. La si poteva buttare sulla bellezza, sull’intelligenza, il savoir faire, ma contro un gioco? Come si poteva fare? Raffaella aveva due strade percorribili. Il classico “scegli… o il gioco o me” oppure, da persona intelligente e che aveva già inquadrato il personaggio, il più difficile ma efficace “fai come vuoi, basta che mi dici la verità”. Sandro così iniziò questa doppia  relazione tra lui e Raffaella e lui ed il Subbuteo.

Ovviamente anche Raffaella si ritrovò coinvolta, suo malgrado, in questa doppia avventura, anche se la sua convinzione era che, una volta cresciuto, Sandrino si sarebbe dedicato solamente a Lei. Ad un certo punto fu davvero così. Complice un trasferimento lavorativo, riposti gli omini nella valigetta, e lasciata la stessa in un angolo remoto della casa, Raffaella ebbe il controllo degli orari e delle passioni di Sandro. Questo fino al momento in cui, il suo socio di scorribande, non riuscì a coinvolgerlo ancora nel mondo dei panni verdi e degli omini colorati.

Di nuovo si ritrovò davanti allo stesso bivio di qualche anno prima: “Basta fare il bambino, ormai c’hai 40 anni” oppure, sempre più consapevole di chi aveva nel frattempo sposato, il monito sempre efficace “Non dimenticarti che ci sono anch’io!”.

E così si ritrova nuovamente immersa in partite, tornei ed anche in trasferte discretamente noiose, passate a leggere su scomodi gradini di palazzetti spesso freddi e poco accoglienti, in attesa che Sandrino terminasse le sue partite. Senza dubbio un impresa degna del più alto riconoscimento da poter attribuire ad una moglie. ù

Ma un minimo di beneficio è riuscita comunque ad averlo. Con la scusa delle trasferte, ha conosciuto e visitato città, conosciuto altre moglie e fidanzate che condividono lo stesso “Subbudramma”, fatto weekend da novelli fidanzatini. Quando Sandro le ha comunicato che si era qualificato per i Campionati Italiani a Chianciano Terme e che avrebbero avuto un paio di giorni per girovagare in zona, ha ovviamente accettato di buon grado, decidendo di organizzare anche un paio di gite per visitare i dintorni, oltre tutto col supporto di Giulia, la moglie di Gianni qualificato anch’esso.

La preparazione del viaggio e il viaggio stesso sono stati comunque piacevoli ed un buon diversivo dal tran tran quotidiano. Il sabato mattina il piccolo sacrifico, già previsto, di restare al palazzetto per fare il giusto tifo per il marito ed il suo amico, pregustando il momento in cui avrebbero fatto i turisti spensierati.

Ma Giulia, subito dopo pranzo, inizia a ventilare l’ipotesi di un proseguo del torneo non previsto inizialmente. Raffaella si incupisce e prova ad informarsi con Sandrino di ciò che sta succedendo. Le risposte che ottiene la costringono ad un forzato sorriso di incoraggiamento che naturalmente Sandro interpreta solo positivamente, concentrato com’è sulla prossima partita.

Il resto del pomeriggio si trasforma in un’attesa continua dei risultati e della classifica aggiornata, per comprendere come continuerà il weekend. I due amici sono incredibilmente in forma ed il loro torneo continuerà anche il giorno dopo, con buona pace delle due consorti e delle gite organizzate prima di partire.

Domenica mattina tutto pronto per riprendere il torneo. Raffaella e Giulia, attrezzate di cuscino e libro, hanno già preso posizione sugli spalti. Fortunatamente la prima parte della mattinata riescono a svicolare, insieme alle altri mogli e fidanzate presenti, per un giro nelle colline dei dintorni. Certo non è quello che avevano previsto, ma si è reso necessario fare di necessità virtù, spinte anche dai mariti consapevoli di avergli scombussolato i piani.

Al ritorno al palazzetto vengono accolte dalla notizia del derby in famiglia che attende i rispettivi mariti. Si accomodano sui gradoni ed attendono l’inizio della partita. C’è tensione ovviamente, perché l’amicizia che lega i due è forte così come il reciproco rispetto e la voglia di superarsi. Raffaella guarda i due intanto che preparano le rispettive squadre, valigette aperte, panni pronti per lucidare e sguardi chini sul campo.

I giocatori sono tesi. Anche Raffaella e Giulia lo sono. Ovviamente tra loro nulla cambierà qualsiasi risultato si verifichi, ma entrambe sanno quanto conterà questa partita per i loro mariti, ostacolo reciproco al proseguo del torneo. Si parte e Rafaella incrocia, per un attimo, lo sguardo di Sandrino.

Passano i minuti e, circa a metà primo tempo, c’è un attimo di sosta. I due amici parlottano qualche secondo e poi ripartono, sotto lo sguardo dell’arbitro che, misteriosamente, alza le braccia in segno di resa. Passa forse un minuto e sembra che la situazione si ripresenti uguale a prima. Raffaella ormai conosce diverse dinamiche e anche diverse regole ma, soprattutto restando in alto sugli spalti, diventa difficile capire esattamente cosa stia succedendo sul campo. Un mezzo urlo di Sandro. Ha segnato. Si gira verso di lei che risponde con un rapido applauso. Giulia intanto le chiede chi sia il tizio che si è messo tra il giovane Rocco ed il giornalista che scatta foto a ripetizione, facendole notare quanto fosse interessato alla partita. Raffaella non sa rispondere ed intanto ci avviamo verso la fine del primo tempo quando Gianni alza il pugno al cielo ed il tizio così incuriosito dalla partita, scoppia in un fragoroso applauso. È pareggio, proprio sul finire della prima frazione di gioco. I due amici si danno il cinque e cambiano campo mentre il tizio col microfono elogia la loro partita per spettacolarità e correttezza.

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Al via il secondo tempo. Sembra non succedere nulla di particolare ed il tempo passa. Raffaella sa perfettamente che, in caso di pareggio, si andrebbe al tempo supplementare e questo allungherebbe ancor di più la loro permanenza al palazzetto. Mancano circa quattro minuti al termine e succede qualcosa. I due amici sono fermi. Sul campo nessuno tocca nulla e l’arbitro sta parlando col tizio col microfono. Dopo poco, il gioco riprende e Raffaella e Giulia capiscono che c’è un’occasione per Sandro di fare goal. Un altro mezzo urlo. La pallina è in rete.

Mancano circa tre minuti. Raffaella è combattuta tra i due sentimenti più classici in queste situazioni. Il primo è il sentimento di soddisfazione e gioia per il proprio marito che sta vincendo la propria partita. Il secondo è il dispiacere per l’amico che sta perdendo. Ma così è, da sempre, in tutte le competizioni. Lei, al contrario del marito e dell’amico, non è mai stata e mai sarà, un agonista. È una moglie che accompagna e asseconda il marito in questa passione così difficile da spiegare se non la si vive, in qualche modo, in prima persona.

Suona la sirena ed i due amici si abbracciano mentre il giovane Rocco e il curioso spettatore applaudono convinti, mentre il giornalista continua a scattare foto manco fossimo sul red carpet. Sandro guarda verso di lei e sorride. Lei ricambia il sorriso e gli manda un bacio. Questa partita è terminata. Ora ci saranno le due semifinali e Raffaella sa che ora non sarà più da sola a fare il tifo, Giulia e Gianni saranno lì accanto a lei ad incitare Sandrino.

Le gite sono saltate, ma il sorriso e la felicità di suo marito, un pochino, compensano il rigido dei gradoni del palazzetto dello sport di Chianciano. Alla fine tutti si saranno divertiti o almeno quasi tutti…

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