San Vaccino o San Tampone, chi devono maggiormente ringraziare Subbuteisti e Calciotavolisti in vista della ripresa dell’attività fissata, in ogni latitudine, al 1° settembre?

Per quanto mi riguarda ringrazierei sempre San Gennaro ma quest’anno dalle sue parti tira una brutta aria. Per ben due volte ha fatto i capricci e il miracolo della liquefazione del sangue è stato atteso indarno dalla molteplicità dei fedeli. Si sarà stufato pure Lui, si vede che anche lassù come quaggiù i conti non tornano. Avrà chiesto un mondo migliore pur avendo il privilegio del Paradiso. Nell’impossibilità di accontentarlo c’è da giurare che li abbia solennemente mandati a quel paese e di sicuro lo avrà fatto in napoletano per farsi capire meglio.   

E allora non resta che affidarsi ai due Santi citati in abbrivio che da qualche tempo vanno per la maggiore su gran parte del pianeta terra. È mio personale convincimento, come di altri, che il secondo sia meno peggio del primo e non è un ossimoro nonostante si parli di Santi. Ma soprattutto la sua proclamazione del 6 agosto scorso ha reso possibile che tutti possano tirare un sospiro di sollievo e continuare a portare avanti la propria passione per il nostro amato gioco.

È certamente vero che sempre di Santo costrittivo si tratta (una contraddizione in termini per chi assurgendo a Santo, tutto dovrebbe fare tranne che coercire). Ma è altrettanto vero che San Tampone non è neppure lontano parente di quell’altro, è un emerito sconosciuto, è agli antipodi, perciò bisogna accontentarsi e ringraziarlo.

E allora, in sequenza temporale, da settembre si ricomincia con Bologna, a seguire Stoccarda, Reggio Emilia, Roma, poi si gioca di nuovo in Germania. A gennaio c’è Rochefort che precede Parigi e tutto il resto.

GRAZIE SAN TAMPONE, SE NON FOSSI INTERVENUTO SAI IN QUANTI SAREBBERO STATI PRIVATI DELLA LORO PASSIONE?

subbuteo e covid-19

In fondo gli amanti del nostro gioco, a dirla tutta, sono stati anche fortunati: niente obbligo vaccinale, né due dosi e neppure una, basta un semplicissimo tampone in farmacia effettuato nelle 48 ore precedenti.

Ma si, parva res, tutto sommato si può fare considerato che gli eventi durano al massimo due giorni. Il venerdì pomeriggio prima di partire, se non addirittura il sabato mattina quando possibile, un salto in farmacia e via. Quanti di voi almeno una volta al mese vi si recano per acquistare un farmaco, un integratore, farsi misurare la pressione, salire sulla bilancia per la verifica del peso?

Vorrà dire che ci andranno anche per ritirare il preziosissimo pezzo di carta attestante la negatività da mostrare sorridenti e gioiosi all’ingresso della sala di gioco.

Anche sul costo direi che il problema si possa considerare gestibile, almeno per quanto concerne il nostro gioco: basta mettere in conto tra le spese previste, spesso ingenti, 10/15 euro in più.

Neppure il doverlo mostrare all’ingresso è un problema: all’atto del pagamento della quota di iscrizione si mostrerà anche il pezzo di carta.  

Addirittura, nel nostro caso, non si pone neppure la spinosa questione del controllo tanto dibattuta in questi giorni e poi finita nell’unico modo ragionevole, ovvero che i controlli saranno a campione e ad esclusivo appannaggio delle Autorità Preposte. D’altronde quando mai si è visto che un barista o un cameriere possano e/o debbano chiedere il documento ad un cliente?  Il green pass sì, ma il documento neanche per sogno. E avrei voluto vedere: un po’ come se all’ingresso di un cinema o di un teatro chi impegnato a staccare i biglietti, si fosse permesso di chiedere ad ogni spettatore di mostrare anche la propria carta d’identità.

Da noi, peraltro, la questione non esiste; siamo talmente pochi, ci conosciamo tutti, esibire il documento di riconoscimento non serve e semmai qualcuno dell’organizzazione si dovesse azzardare a chiederlo difficilmente troverebbe terreno fertile. Ma non ne avrebbe né motivo, né convenienza e soprattutto sarebbe “contra lege”.   

Perciò rivolgo un appello a tutti: controllate sin d’ora i calendari FISCT e FISFT e da settembre ricominciate a ripopolare palestre, palazzetti e sale allestite per le manifestazioni; partecipate in massa ai tornei e divertitevi. A nessuno è precluso salvo a coloro che si ostinano a non accettare neanche il tampone. Bisogna mettersi in testa che, giusto o sbagliato che sia, finché si vive in questo paese bisogna rispettare ciò che qui viene deciso a livello governativo.

Riempite le sale, andate a giocare, ritrovatevi con gioia e spensieratezza con i vostri amici e con tutti coloro che attraverso il Subbuteo avete avuto modo di conoscere nel corso degli anni.

Non sia mai che tra terza, quarta, quinta e sesta ondata da più parti apocalitticamente paventate ci rinchiudano di nuovo in gabbia fino al 1° gennaio del 2057!

Buon Anno sportivo a tutti, evviva il Subbuteo.

Rosario Ifrigerio

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