Questa settimana vi porto molto a nord e, più precisamente, in Norvegia per parlare di tre squadre delle quali, probabilmente, non avete mai sentito parlare ma che, per gli appassionati di calcio ad ogni latitudine e per i collezionisti della materia verde, hanno una loro grandissima dignità…
HAMARKAMERATENE
L’Hamarkameratene , spesso abbreviato in HamKam o Ham-Kam, è una società calcistica norvegese con sede nella città di Hamar, recentemente promosso in Eliteserien nel 2007. Un terzo posto nel 1970 è la posizione più alta che la squadra abbia ottenuto nella massima divisione calcistica norvegese; non è mai andato oltre le semifinali della Coppa di Norvegia, raggiungendo l’ultima volta le semifinali nel 1989.
L’ Hamarkameratene fu fondato con il nome di Freidig il 10 agosto 1918 da un gruppo di adolescenti ma il prerequisito per unirsi alla squadra era essere in grado di pagarsi le spese per poter giocare. Il Freidig fece domanda per entrare a far parte del novero delle squadre del campionato regionale nel 1926, ma fu ammesso solo al secondo tentativo, nel 1927. All’epoca un club con il nome di “Freidig” stava già giocando nella serie, così i ragazzi di Hamar furono costretti a rinominare la loro squadra. La scelta naturale fu Briskebyen Fotballag (Briskebyen Football Team), essendo Briskeby il nome del loro quartiere. Il club non ebbe una sede permanente di gioco fino al 1936, ma affittava campi da vari altri club. Alla fine questa situazione divenne intollerabile e il terreno per costruire uno stadio di proprietà fu acquistato nel 1934. Il Briskeby Gressbane fu inaugurato due anni dopo e da allora è diventata la casa del club (Fig. 1, Fig. 2).
Briskeby era originariamente situato nel comune di Vang fino all’espansione dei confini della città di Hamar nel 1946. Proprio in quell’anno (siamo nell’immediato dopoguerra), il Briskebyen Fotballag si fuse con la polisportiva Hamar Arbeideridrettslag (Hamar Workers’ Sports Club) per fondare il club attuale Hamarkameratene (che letteralmente significa “Compagni di Hamar”), una società dallo spirito prettamente operaio in parziale opposizione con altri club sportivi di estrazione maggiormente borghese.
Il primo manager fu Roy Wright, un ex giocatore del Wolverhampton. La sua esperienza nel calcio inglese, tuttavia, non giovò al club e fu considerato una delusione, non riuscendo ad ottenere risultati di rilievo. Il suo successore, il cecoslovacco Willem Cerveny, invece, si dimostrò una risorsa sia per il club, sia per lo sviluppo di una certa cultura calcistica nella regione.
La prima metà degli anni ’70 rappresentò il periodo di maggior successo del club. Dopo aver ottenuto la promozione alla 1. divisjon per la prima volta nel 1969 (il livello più alto idel calcio norvegese dell’epoca), i biancoverdi si piazzarono al terzo posto assoluto nella loro prima stagione, oltre a raggiungere le semifinali della Coppa di Norvegia. L’HamKam rimase stabilmente nell’elite del calcio norvegese fino al 1974, quando fu retrocesso per poi ottenere ulteriormente la promozione alla massima divisione altre tre volte prima del 1980.
Gli anni ’80 continuarono più o meno allo stesso modo della seconda parte degli anni ’70, con il club alternava stagioni tra i due massimi livelli del calcio norvegese. Nel 1984 il board del club decise di costruire una nuova tribuna con una capacità di 2.346 spettatori ma, per finanziarne l’edificazione, fu contratto un prestito considerevole, di cui il club avrebbe sentito gli effetti per il decennio successivo, soprattutto a causa dell’aumento dei tassi di interesse successivo alle disavventure del mercato azionario nel 1987. Nonostante le difficoltà economiche, tuttavia, il club raggiunse le semifinali della Coppa di Norvegia sia nel 1987 che nel 1989.
Al termine del campionato 1990/91 l’Hamarkameratene riuscì ad ottenere nuovamente la promozione nella massima divisione, sotto la guida tecnica dell’allenatore svedese Peter Engelbrektsson. L’avventura in prima divisione si rivelò piuttosto complicata ma la squadra riuscì ad evitare la retrocessione in virtù di una migliore differenza reti, iniziando la stagione successiva (1992/93) con rinnovata fiducia. Dopo un inizio traballante, la squadra cominciò a risalire posizioni fino ad insidiare la seconda posizione per poi chiudere con un più che dignitoso 5° posto alle spalle delle solite note (Rosenborg in primis)
L’HamKam trascorse altri due anni nella massima serie prima di entrare in un periodo quantomai travagliato. Nel 1994, il comune comprò lo stadio per eliminare il debito che aveva quasi rischiato di mandare in bancarotta il club. L’allenatore Engelbrektsson lasciò dopo la retrocessione in 1. divisjon del 1995, con la squadra che non riuscì a guadagnare la promozione negli anni successivi anche per carenza di liquidità. All’inizio del 1998 un gruppo di investitori privati evitò la bancarotta, ma l’HamKam non riuscì a mantenere il suo posto in 1. divisjon e fu retrocesso in 2. divisjon. Nella stagione seguente la squadra riuscì a risalire con la dirigenza impegnata in un lento processo di ricostruzione. Nel 2001 il club sfiorò il ritorno in prima divisione, ma perse lo spareggio contro il Bryne.
Dopo sette anni davvero complicati, l’arrivo di Ståle Solbakken (Fig. 3) come allenatore della squadra prima dell’inizio della stagione 2003 segnò l’inizio di un’ altra parentesi (purtroppo breve) al vertice del calcio norvegese. Dopo aver vinto la 1. divisjon nel 2003, l’Hamarkameratene fu promosso alla massima divisione per la prima volta dal 1995. La prima stagione nella massima serie dopo otto anni fu un successo formidabile. Sotto la guida di Solbakken, l’HamKam era in lizza per un posto tra le final four e per le qualificazioni alla Coppa UEFA ma chiuse la stagione solo al quinto posto.
Nonostante grandi aspettative, la stagione 2005/06, pur iniziata sotto i migliori auspici grazie alla vittoria interna contro i futuri campioni del Valerenga, si chiuse con un deludente decimo posto, il tutto condito dalla decisione del tecnico Solbakken di lasciare il club per diventare manager dell’FC Copenhagen. Il merito più grande di Solbakken fu quello di aver ridato lustro alla squadra e di aver contribuito anche al miglioramento della situazione finanziaria grazie ai risultati ottenuti sul campo. La gente era tornata in massa allo stadio e la presenza media aveva superato le 5.500 unità, un numero che non si vedeva dagli anni ’70.
Il successore di Solbakken, l’ex portiere della nazionale norvegese Frode Grodås, non è riuscito a capitalizzare quanto di nuovo gli era stato lasciato in eredità. L’HamKam riprese da dove aveva lasciato nel 2005, ottenendo alcune vittorie spettacolari contro squadre di alto livello, ma non riuscendo ancora una volta ad avere un rendimento costante. Con l’avvicinarsi della fine della stagione, però, Frode Grodås fallì dove Solbakken era riuscito, cioè nel tenere l’HamKam lontano dalla zona retrocessione. Arrivato all’ultimo turno della stagione in terz’ultima posizione e bisognoso di una vittoria, l’HamKam invece subì un’umiliante sconfitta per 1-5 in casa, chiudendo al 13° posto con relativa retrocessione al termine della stagione 2005/06.
In conseguenza del suddetto disastro sportivo, il consiglio d’amministrazione del club decise di licenziare Grodås dalla sua posizione di capo allenatore, sostituito da Arne Erlandsen con Vegard Skogheim, da sempre il preferito dai tifosi, in qualità di assistente allenatore. L’HamKam tornò nella massima divisione nel 2007 ma retrocesse nuovamente in 1. Divisjon, come fanalino di coda, l’anno successivo e, addirittura in 2. Divisjon, dopo aver perso 1-0 in trasferta contro lo Sparta Sarpsborg, nel 2009.
Al termine del campionato 2009/10, l’HamKam ha vinto la sua sezione della 2. divisjon riuscì a tornare tra i cadetti anche se si materializzò nuovamente lo spettro delle difficoltà economiche. Il 21 dicembre 2010 il consiglio di amministrazione annunciò che il club aveva deciso di presentare istanza di fallimento il 30 dicembre, a meno che non fossero stati raccolti fondi freschi entro quella data. Per fortuna, ancora una volta i fondi furono trovati, soprattutto grazie ad imprenditori locali che tennero a galla il club e che permettono allo stesso di mantenersi stabilmente nella 1 divisjon.
Nella stagione in corso, 2020/21, il club occupa la prima posizione in classifica con ottime speranze di tornare in Tippeligaen grazie soprattutto alla gesta del suo attacco, il migliore della lega (Fig. 4)
LAHDEN REIPAS
Il Lahden Reipas, noto anche come Reipas Lahti, è stata una società calcistica finlandese con sede a Lahti che ha vinto per tre volte il campionato finlandese e sette volte la Suomen Cup, partecipando più volte alle competizioni europee prima di terminare la sua attività al termine della stagione 1995/96.
La società fu fondata a Viipuri nel 1891 come Viipurin Reipas e, già agli albori del XX secolo disputò per cinque volte la finale per l’assegnazione del titolo, senza però riuscire mai a vincerlo. Nel 1940 al termine della guerra russo-finlandese, Viipuri passò sotto il controllo dell’Unione Sovietica costringendo la società ad emigrare, nel 1945, a Lahti mantenendo sempre il nome originale. Negli anni successivi il club non riuscì ad emergere dalle sabbie delle serie minori, tornando in massima serie solo per la stagione 1960/61 conclusasi con il quinto posto
Nel 1962 il club cambiò denominazione in Lahden Reipas e concluse il campionato al secondo posto, prologo della conquista, al termine della stagione 1962/63, del primo titolo della sua storia, vinto chiudendo al primo posto con un solo punto di vantaggio sull’Haka Valkeakosk.
La vittoria del campionato consentì di disputare la Coppa dei Campioni per la prima volta nell’edizione 1964-1965, venendo eliminato al primo turno dai norvegesi del Lyn Oslo. Il 1964 fu l’anno della vittoria della prima Suomen Cup, conquistata battendo in finale per 1-0 il LaPa, dopo che l’anno precedente aveva perso la finale contro l’Haka Valkeakoski con lo stesso risultato. Nel 1967 il Reipas vinse la Mestaruussarja (la massima serie calcistica finlandese) per la seconda volta e nella Coppa dei Campioni 1968-1969 ottenne il suo miglior risultato in campo europeo raggiungendo gli ottavi di finale: dopo aver superato il Floriana al primo turno, venne eliminato dai cecoslovacchi dello Spartak Trnava con un pesante 16-2 complessivo.
Al termine della stagione 1969/70 arrivò la conquista del terzo titolo nazionale, mentre nel 1972 il Reipas vinse la prima di cinque Suomen Cup consecutive, che gli consentirono di accedere alla Coppa delle Coppe per cinque edizioni di seguito. In Coppa delle Coppe il club conseguì il suo miglior risultato nell’edizione 1974-1975 con il raggiungimento degli ottavi di finale, eliminato dagli svedesi del Malmö FF. Nel 1978 vinse la sua settima Suomen Cup ma, due anni dopo, conobbe l’onta della retrocessione in I divisioona, iniziando un periodo di andirivieni tra la massima serie e la cadetteria.
Nel 1990 fu una delle dodici squadre che disputò il primo campionato di Veikkausliiga, concluso al quinto posto ma, già dalla stagione successiva il Reipas iniziò ad accusare gravi problemi finanziari chiudendo il campionato in ultima posizione (8 punti su 33 giornate di campionato conditi da una sconfitta record di 11-0 contro il RoPS) e conseguente retrocessione in I divisioona. L’unico aspetto positivo fu la vittoria nella stracittadina contro il Kuusysi, campione di Finlandia in quello stesso anno. Un’ulteriore retrocessione portò l’anno dopo il Reipas in II divisioona, serie nella quale rimase un solo anno, rientrando prontamente in Ykkönen: erano gli anni in cui nasceva la stella di una giovane promessa del calcio finlandese, Jari Litmanen (Fig. 7).
Nel 1995 la storia del club cambiò definitivamente in coincidenza con la retrocessione del Kuusysi in seconda divisione: i board dei due club, anche alla luce delle crescenti difficoltà finanziarie, decisero per la fusione delle due squadre dando vita al Football Club Lahti ma questa è davvero un’altra storia…
Il lettore sarà sicuramente incuriosito dal perché di questa incursione nel profondo nord alla caccia di notizie riguardanti due squadre semi – sconosciute…la risposta è semplice: si tratta di due chicche del catalogo originale Subbuteo HW con un valore collezionistico ed economico di primissimo piano.
L’Hamarkamenarene è riprodotto nella ref 237 con la sua maglia bianca con riga verticale verde nella parte destra della casacca, pantaloncini verdi, calzettoni bianchi ed accoppiata base inner di colore verde/bianco (Fig. 8)
Il Lahden Reipas, ref 243, è raffigurato con la sua divisa classica che riprende qualcosa di quella dell’Hull City, squadra inglese che attualmente milita in First Division. La maglia, infatti, presenta delle righe verticali di colore nero su fondo arancio con colletto e polsini sempre di colore nero, calzoncini neri, calzettoni arancioni ed accoppiata base inner di colore arancio/nero (Fig. 9)
Cari lettori, con l’auspicio che questa puntata al nord abbia incontrato i vostri favori, tra 15 giorni ci ritroveremo in lidi climaticamente più accoglienti ma sempre dall’elevata “gradazione” subbuteistica”.