D… Distanza
Stabilire dove e di quanto deve essere spostata una miniatura, sembra facile. In realtà così non è. Anzi…
Probabilmente è una delle cose più complicate per un arbitro. Nel caso di un calcio di punizione, o di un fallo laterale, la distanza tra la palla e gli omini del difensore è pari a 4 cm. Nel caso di calcio d’angolo invece la distanza è di 9 cm. Fino a qui… tutto chiaro?
Diciamo che formalmente, è tutto chiaro. In realtà già qui nascono i primi problemi, visto che nessuno arbitra utilizzando un metro da muratore o da sarta o anche solo da amante del fai da te, tanto meno, per i più pignoli, un calibro.
Quasi tutti noi, nel pieno rispetto del più classico atteggiamento da torneo condominiale, usiamo, per la misurazione della distanza, le dita!
Lo so, per chi legge senza conoscere il nostro mondo, sembra essere una sorta di presa in giro o di battuta ironica per rendere piacevole ciò che scrivo. Purtroppo invece, è la pura verità. Quindi ora vi immagino che vi osservate le dita o addirittura che prendete un metro e controllate a quanti millimetri corrisponde la somma tra il vostro indice ed il vostro medio. O se le quattro dita unite insieme equivalgono ai fatidici 9 cm necessari per poter battere un calcio d’angolo. Chissà…
Certo se avete le dita lunghe e affusolate da pianista, la distanza risulterà quasi ridicola, mentre se avete dei “ditoni” da muratore, la miniatura avversaria potrebbe finire fuori dal campo.
Questa situazione si verifica sia nei tornei cosiddetti promozionali, che durante la finale dei mondiali, perché a noi piace così, non facciamo distinzioni tra partite serie e partite amichevoli. Per noi una partita è una partita. Se c’è in palio il classico caffè o cinquecento euro o il titolo di campione del Mondo, poco ci importa. Siamo equi. Non si fanno differenze.
Va precisato, per dovere di cronaca, che qualcuno si è preoccupato di questa malsana abitudine ed ha provveduto alla fabbricazione di un distanziale, in materiale plastico, da poter utilizzare per stabilire appunto le giuste distanze tra pallina e miniatura avversaria. Questo attrezzo, decisamente utile e addirittura necessario, è stato fornito, se non ricordo male, a tutti i tesserati, gratuitamente.
Ad oggi però, vedere un arbitro (in realtà un giocatore travestito temporaneamente da arbitro) dirigere un incontro con questo strumento è un po’ come vedere una moneta tirata in aria, ricadere sul suo bordo! Non impossibile ma difficile! Così come è abbastanza difficile che venga applicata la direzione corretta della distanza, anche se il regolamento parla chiarissimo, per chi lo ha letto! Bisogna seguire la direzione della linea che congiunge il centro della pallina con il centro della miniatura da allontanare. Tutto qui! Semplice no?
Poi abbiamo anche la distanza che deve esserci tra una miniatura e l’altra nel caso di posizionamento per la battuta della rimessa dal fondo. Due centimetri. Quindi, secondo i nostri parametri standard, un dito. Ovviamente, a scelta!
Poi c’è la distanza tra le miniature dopo la distanza. In pratica se allontano l’omino avversario dei famosi quattro centimetri, e la miniatura va a finire contro un’altra miniatura, bisognerà tenerle separate da un complicatissimo millimetro. Complicato perché, misurare 1 mm senza nessuno strumento e senza dita, per ovvi motivi, risulta a volte un po’ difficile.
Difficile ma non impossibile. Infatti da anni andiamo avanti così. E per ora in pochi si sono lamentati. Perché si sa. L’importante è giocare. Magari con una bella toppa sul braccio!