Tra le infinite stracittadine che animano il calcio d’oltremanica, ve ne sono alcune sconosciute ai più, pur se animate da club tutt’altro che sconosciuti a chi mastica anche solo un pochino di english football. È questo, probabilmente, il caso del cosiddetto Black Country Derby che si disputa tra gli undici del West Bromwich Albion (WBA) e del Wolverhampton Wanderers con il Walsall terzo incomodo. I due club hanno le loro rispettive sedi in due città separate da sole 18 miglia di distanza nella regione del Black Country che si trova, a sua volta, nel cuore delle West Midlands. La bilancia del derby pende indubbiamente dalla parte del WBA che ha perso solo tre delle ultime 23 edizioni della stracittadina
Essendo sia il West Bromwich Albion che il Wolverhampton Wanderers membri fondatori della Football League dal 1888, il derby che disputano è uno dei più antichi al mondo nel campionato di calcio.
Albion e Wolves hanno giocato 160 partite l’una contro l’altra ma solo 14 e 16 partite ufficiali, rispettivamente, contro il Walsall. Il numero relativamente basso di confronti diretti lo si deve anche aI fatto che, seppure in momenti diversi, le tre squadre hanno frequentato divisioni diverse; se facciamo una fotografia dello stato attuale, il Wolverhampton si trova in Premier League, il West Brom in Championship dopo la retrocessione avvenuta al termine del campionato 2020/21, mentre il Walsall si trova addirittura in League Two dopo la retrocessione avvenuta due stagioni or sono.
Addirittura, un sondaggio commissionato nel 2008 da Football Pool su 6.000 tifosi di tutto il Paese ha classificato quella tra West Bromwich Albion e il Wolverhampton Wanderers come la rivalità più accesa del calcio inglese.
I primi “Black Country” derby furono disputati ancor prima della nascita della Football League con il primo in assoluto giocato il 20 gennaio 1883, quando l’Albion vinse 4-2 nel terzo turno della Birmingham Senior Cup. I primi due incontri “ufficiali” tra Wolves ed Albion avvennero in occasione delle due edizioni di FA Cup del 1886 e del 1887, con l’Albion che riportò vittorie in entrambe le occasioni, raggiungendo poi la finale in entrambe le occasioni.
Il Black Country Derby ha raggiunto il suo apice negli anni ’50, quando entrambe le squadre si sono sfidate nel campionato di First Division dal 1949 al 1965. I Wolves fecero meglio del WBA sia in campionato che in coppa per buona parte degli anni ’50, finendo nelle prime tre posizioni della classifica in nove occasioni, vincendo tre volte il titolo di campione d’Inghilterra ed aggiudicandosi per due volte la FA Cup, imitato, nel 1954, anche dal WBA noto, in quegli anni, per il suo arioso gioco d’attacco.
La stagione 1953/54 vide finire i due club in vetta al campionato con il Wolverhampton campione ed il WBA al secondo posto ma, come già anticipato, vincitore della FA Cup. Proprio grazie alle rispettive vittorie, le due compagini si sfidarono, per la prima ed unica volta, nel Charity Shield del 1954: davanti ad una folla di 43.035 l’incontro si chiuse sul 4 – 4 al Molineaux Stadium.
Quando fu fondata la Premier League nel 1992, sia l’Albion che i Wolves si trovavano in quella che era diventata la “nuova” First Division (oggi Championship) dove rimasero, sostanzialmente, per tutti gli anni novanta. Dopo l’incredibile promozione del Walsall in First Division, nel campionato 1999/2000 le tre compagini, per la prima volta, si trovarono a competere nella medesima divisione. Dal mini – confronto diretto venne fuori, a sorpresa, la forza del Walsall che sconfisse per due volte l’Albion e una i Wolves (ottenendo comunque un pareggio nella gara di ritorno) i quali, a loro volta, si spartirono il bottino sia all’andata che al ritorno. Al termine del campionato fu il Walsall ad abbandonare la compagnia retrocedendo in Second Division ma lo scenario si ripetè nel campionato 2001/02 con Albion e Wolves in lotta per la promozione. Entrambi gli incontri tra Wolves e Baggies (questo il soprannome del WBA) furono calendarizzati nella prima parte della stagione e si chiusero con un pareggio (1 – 1) in casa dell’Albion ed una vittoria del WBA (1 – 0) sul terreno del Wolverhampton. Al termine del campionato il WBA ottenne la promozione in Premier League, mentre i Wolves furono sconfitti dal Norwich nei play – off.
La permanenza del WBA in Premier durò l’arco di una stagione, mentre il Wolverhampton ne prendeva il posto salendo dalla First Division; inoltre, nella gara inaugurale di First Division del 2003/04, l’Albion fu pesantemente sconfitto per 4 – 1 dal Walsall ispirato da Paul Merson. Alla fine del torneo, però, fu il WBA a sorridere in quanto nuovamente promosso in Premier con il Walsall retrocesso ancora una volta in League One.
Dopo una pausa di cinque anni senza derby tra Albion e Wolves la stagione 2006/07 vide le squadre affrontarsi per ben cinque volte. L’Albion vinse il primo incontro per 3-0 ad Hawthorns prima che i Wolves vincessero la gara di ritorno per 1-0 al Molineux. I club si incontrarono anche nel quarto turno di FA Cup, con l’Albion che trionfò per 3-0 al Molineux mentre, al termine della stagione i club finirono a pari punti e si incontrarono nei play-off di Championship. Entrambe le partite furono vinte dall’Albion che, poi, fu sconfitto per 1-0 in finale dal Derby County a Wembley
Nella stagione 2010/11 le due squadre si sono incontrate per la prima volta in Premier League, il primo derby nella massima serie dopo quasi 27 anni. Il primo incontro di campionato, giocato ad Hawthorns si chiuse sull’ 1-1 con le reti di Jamie O’Hara per i Wolves nel primo tempo ed il pareggio di Carlos Vela per il WBA nei minuti di recupero. Nella partita di ritorno al Molineux, i Wolves, in lotta per non retrocedere, si imposero con il punteggio di 3 – 1.
Anche nella stagione successiva le due squadre si affrontarono in Premier League ma, questa volta, non ci fu discussione con i Wolves che si imposero sia tra le mure amiche (5 – 1 con tripletta di Odemwingie) che in trasferta (2 – 0).
WBA e Wolves dovettero poi attendere 9 anni, siamo nel campionato 2020/21, per affrontarsi nuovamente: alla vittoria esterna del WBA per 3 – 2, seguì il pareggio per 1 – 1 in casa dell’Albion. Nella stagione in corso, Wolverhampton (Premier League), WBA (Championship) e Walsall (League Two), disputano tre campionati diversi e attendono eventuali incroci in coppa per poter dar vita a nuovi ed appassionanti “Balck Country” Derby.
WEST BROMWICH ALBION
Il West Bromwich Albion (WBA) è un club delle West Midlands con sede nella città di West Bromwich geograficamente e demograficamente in stretta continuità con l’area suburbana di Birmingham. Quest’ultimo il motivo per il quale, l’Aston Villa, più del Birmingham, ha rappresentato per anni uno dei rivali storici del WBA, soprattutto agli albori della Football League con ben tre finali di FA Cup disputate tra 1887 e il 1895 (2 vittorie per il Villa, una per il WBA). Una rivalità molto meno accesa esiste anche con il Birmingham City, con cui l’Albion ha disputato la finale di FA Cup del 1931 (vittoria del WBA per 2 – 1) e la semifinale nel 1968 (2 – 0 sempre per il WBA). Il club fu fondato come West Bromwich Strollers nel 1878 dai lavoratori della George Salter’s Spring Works a West Bromwich, nella Black Country. Furono rinominati West Bromwich Albion nel 1880, diventando la prima squadra ad adottare il suffisso Albion, termine riferito ad un quartiere di West Bromwich dove alcuni dei giocatori vivevano o lavoravano vicino a quello che oggi è Greets Green. Il club si unì alla Birmingham & District Football Association nel 1881 partecipando, in tal modo, alla Birmingham Cup e raggiungendo i quarti di finale della stessa. Nel 1883, l’Albion vinse il suo primo trofeo, la Staffordshire Cup entrando a parte della Football Association nello stesso anno, il che permise loro di partecipare alla FA Cup per la prima volta nella stagione 1883-84. Dopo aver conseguito lo status di club professionistico nel 1885, il WBA nel 1886 raggiunse per la prima volta la finale della FA Cup, perdendo 2-0 contro il Blackburn Rovers dopo un incontro di spareggio.
Dopo aver perso in finale anche nella stagione successiva (0 – 2 contro l’Aston Villa), finalmente nel 1888 la squadra vinse il trofeo per la prima volta, battendo in finale i favoriti del Preston North End per 2-1.
Nel marzo 1888, William McGregor scrisse a quelle che considerava le cinque migliori squadre inglesi, tra cui l’Albion, informandole della sua intenzione di formare un’associazione di club che avrebbero giocato tra loro in casa e in trasferta ogni stagione. Così quando la Football League fu ufficialmente fondata, il WBA divenne uno dei dodici club fondatori. Quattro anni dopo il WBA ha bissato il successo in FA Cup battendo l’Aston Villa per 3-0, Villa che si rifece (1 – 0) nella finale del 1895. Nella prima stagione giocata su quello che è ancora il loro terreno di gioco, The Hawthorns, il WBA conobbe l’onta della retrocessione in Division Two (siamo nella stagione 1900-01). Dopo un paio di saliscendi tra prima e seconda divisione, ed una finale di FA Cup persa con il Barnsley nel 1911, il WBA si laureò campione d’Inghilterra, unico titolo della sua storia, al termine del campionato 1919/20. Dopo aver conosciuto un’altra retrocessione, nel 1931 il club si aggiudicò una nuova FA Cup battendo i “cugini” del Birmingham in finale con il punteggio di 2 -1. Dopo aver perso una nuova finale nel 1935 (contro lo Sheffield Wednesday) ed essere stato retrocesso tre anni dopo, il WBA, ottenuta la promozione al termine del campionato 1948/49, rimase per 24 anni (il suo periodo più lungo) nella massima serie del calcio inglese.Nel 1953-54, l’Albion arrivò vicino ad essere la prima squadra del XX secolo a vincere il “double” campionato/coppa: dopo essersi aggiudicato la FA Cup, battendo il Preston North End 3-2, il WBA finì alle spalle degli acerrimi rivali del Wolverhampton Wanderers.
Tuttavia, l’Albion divenne noto per il suo modo di proporre un calcio offensivo e caratterizzato da frequenti verticalizzazioni al punto di essere salutato, al termine della stagione 1953/54, come la “squadra del secolo”. Un giornale nazionale arrivò a suggerire che la squadra fosse scelta in massa per rappresentare l’Inghilterra alle finali della Coppa del Mondo FIFA del 1954. Il WBA rimase una delle migliori squadre inglesi per il resto del decennio, raggiungendo la semifinale della FA Cup del 1957 ed altre tre finali consecutive nella Division One tra il 1957-58 e il 1959-60.
Il WBA partecipò alla Football League Cup per la prima volta nel 1965-66 e, sotto il manager Jimmy Hagan, vinse la finale sconfiggendo il West Ham United 5-3 nell’ultima finale giocata sul doppio confronto. L’anno successivo, l’Albion raggiunse nuovamente la finale, la prima giocata a Wembley in gara secca ma fu sconfitto per 3-2 dal Queens Park Rangers, club di Third Division, dopo essere andato in vantaggio per 2-0 all’intervallo.
La fama del WBA in FA Cup continuò anche sotto la guida del successore di Hagan, Alan Ashman che guidò il club all’ ultimo trofeo importante della sua storia (almeno fino ad oggi), la FA Cup del 1968, aggiudicata dopo aver sconfitto l’Everton ai tempi supplementari grazie alla rete decisiva di Jeff Astle. L’Albion raggiunse poi la semifinale di FA Cup e i quarti di finale di Coppa delle Coppe nel 1969 e fu sconfitto 2-1 dal Manchester City nella finale di Coppa di Lega del 1970.
Il WBA entrò in crisi sotto la guida di Don Howe con relativa retrocessione in Division Two alla fine del torneo 1972/73 (tornò in First Division solo tre anni dopo).
Grazie all’arrivo di Ron Atkinson in veste di manager, l’Albion raggiunse la semifinale di FA Cup 1978 ma perse contro l’Ipswich Town. Nel maggio di quell’anno, l’Albion divenne la prima squadra professionistica inglese a giocare in Cina, rimanendo imbattuta nel suo mini tour di cinque partite. Nel campionato1978/79, il terzo posto in Division One significò il miglior piazzamento da oltre 20 anni con la ciliegina del raggiungimento dei quarti di finale di Coppa UEFA, nei quali i biancomalva furono sconfitti dalla Stella Rossa Belgrado. Era anche il periodo in cui il WBA schierò contemporaneamente tre giocatori di colore: Cyrille Regis, Laurie Cunningham e Brendon Batson, una rarità per l’epoca ma anche l’inizio dell’emancipazione dei giocatori di colore nelle squadre di prima divisione inglese.
Purtroppo, con la metà degli anni 1980 alle porte, iniziò il periodo più triste della storia del WBA: dalla retrocessione al termine del campionato 1985/86, il WBA rimase assente per 16 anni dal campionato di prima divisione con annesso l’unico storico (suo malgrado) passaggio in Third Division, denominata Division Two nel momento in cui, proprio in quell’anno maledetto, partiva la nuova Premier League senza WBA, uno dei club fondatori della Lega Inglese.
Nel 1992-93, l’Albion finì quarto, guadagnò un posto nella griglia dei play-off e si presentò a Wembley dopo oltre 20 anni battendo il Port Vale per 3-0 che voleva dire tornare in First Division. Purtroppo, l’artefice del ritorno Championship (come viene ora denominato il torno di seconda divisione), il manager Ossie Ardiles decise di passare al Tottenham Hotspur e i suoi successori, pur senza mai rischiare ulteriori declassamenti, non hanno mai dato l’idea di aver costruito una squadra adatta a tornare in Premier League.
La nomina di Gary Megson nel marzo 2000 annunciò una svolta nella storia recente del club. Megson guidò l’Albion alla salvezza in Championship nel torneo 1999/2000 per poi condurlo alla promozione in Premier League nel 2002. Dopo essere stati retrocesso nella prima stagione in Premier League, il WBA è immediatamente tornato tra i “grandi” nel 2004.
Nel campionato 2004/05, il successore di Megson, l’ex centrocampista dell’Albion Bryan Robson, condusse la squadra ad una salvezza insperata (i tifosi la chiamarono “The Great Escape”) proprio all’ultima giornata quando l’Albion divenne il primo club di Premier League ad evitare la retrocessione pur essendo stato in fondo alla classifica a Natale.
Purtroppo, il miracolo non si ripeté nella stagione successiva e Robson fu sostituito da Tony Mowbray nell’ottobre 2006. Il WBA disputò la finale dei play-off di Championship allo stadio di Wembley il 28 maggio 2007, ma perse 1-0 contro il Derby County. Nella stagione successiva, Mowbray condusse i Baggies nuovamente a Wembley, questa volta in semifinale di FA Cup, dove furono sconfitti di misura dal Portsmouth. Un mese dopo, però, l’Albion conquistò la promozione in Premier League in qualità di campione della Championship, ma anche questa volta l’avventura in Premier League durò lo spazio di un campionato. Mowbray lasciò il club e fu sostituito da Roberto Di Matteo, che condusse il club nuovamente in Premier League al primo tentativo, ma fu licenziato nel febbraio 2011 per far posto a Roy Hodgson.
Hodgson guidò l’Albion ad un 11º posto finale nel torneo 2010/11, preludio ad altre 8 stagioni consecutive trascorse in Premier League sotto la gestione di tre diversi Manager: lo stesso Roy Hodgson (10° posto nel 2011/12), Steve Clarke (8° posto finale nel 2012/13, e Tony Pulis nel 2016-17.
Il 5 agosto 2016 rappresenta una data importante nella storia recente del WBA in quanto il proprietario di lungo corso Jeremy Peace cedette il club a un gruppo di investimento cinese guidato da Lai Guochuan. Il passaggio di consegne avvenne in un momento buio della storia del club con la retrocessione avvenuta al termine della stagione 2017/18, dopo otto anni di permanenza initerrotta in Premier League (per inciso, Pulis ed il suo sostituto Alan Pardew furono entrambi licenziati durante quella stagione). L’Albion finì quarto nella sua prima stagione di ritorno in Championship sotto la gestione di Darren Moore prima e del “traghettatore” James Shan dopo, perdendo la semifinale dei play-off di Championship contro l’Aston Villa ai calci di rigore.
Il 13 giugno 2019 Slaven Bilić assunse la carica di Manager conseguendo la promozione diretta in Premier League al termine del campionato 2019-20.
Un pessimo inizio di campionato, però, portò all’allontanamento di Bilić il 16 dicembre 2020 con Sam Allardyce nominato al suo posto ma incapace di salvare il WBA dalla retrocessione in Championship, un risultato che portò alle dimissioni dello stesso Allardyce ed alla nomina di Valérien Ismaël come Manager in vista del torneo di Championship 2021/22.
Anche il WBA ha, ovviamente, la sua dimora di proprietà. Nel 1900, quando scadde il contratto d’affitto di Stoney Lane, il club necessitava di un terreno di gioco più grande per accogliere le folle di tifosi che assistevano alla gesta dei loro beniamini allora in casacca biancorossa. Tutti i terreni precedenti affittati dal club si trovavano in posizione centrale rispetto alla pianta urbana di West Bromwich, ma il board del club decise di acquistare un terreno al confine con gli agglomerati urbani di Handsworth e Smethwick. Il nuovo terreno fu chiamato The Hawthorns, dal nome dei cespugli di biancospino che coprivano l’area e che furono poi eliminati per creare spazio. L’Albion pareggiò 1-1 con il Derby County nella prima partita disputato nel nuovo impianto: era il 3 settembre del 1900.
Il record di presenze ad Hawthorns risale al 6 marzo 1937, quando 64.815 spettatori videro l’Albion battere l’Arsenal 3-1 nei quarti di finale di FA Cup. L’impianto fu successivamente rimodulato negli anni seguenti fino a farne uno stadio con tutti posti a sedere nel corso degli anni ‘90, rispettando le raccomandazioni del Rapporto Taylor.
L’attuale capacità è di 26.850 posti distribuiti su quattro tribune: Birmingham Road End, Smethwick End, East Stand e West Stand (Halfords Lane); per quest’ultima è allo studio di un progetto di ampliamento che potrebbe portare la capienza di Hawthorns a circa 30.000 spettatori.
Situato a 551 piedi (168 m) sul livello del mare, Hawthorns risulta essere il più “alto” di tutti i 92 terreni di gioco della Premier e della Football League.
Lo stadio del WBA è, inoltre, provvisto di certificazione UEFA come uno tra i migliori impainti di gioco, il che ne fa un impianto pronto ad ospitare ogni competizione continentale qualora richiesto.
WOLVERHAMPTON WANDERERS
Nell’edizione 2000 di “The Rough Guide to English Football”, la sezione storica relativa al Wolverhampton inizia con le seguenti parole: “Il nome stesso dei Wolves tuona dalle pagine della storia del calcio inglese”, quasi a testimoniare il ruolo di primo piano giocato dalla compagine delle Midlands. Come per molti altri club, uno su tutti l’Everton, la storia dei Wolves è stata influenzata sia da altri sport, sia da una componente ecclesiastica.
Il club fu infatti fondato nel 1877 come St. Luke’s F.C. da John Baynton e John Brodie, due alunni della St Luke’s Church School di Blakenhall, ai quali era stato regalato un pallone da calcio dal loro preside Harry Barcroft. La squadra giocò la sua prima partita in assoluto il 13 gennaio 1877 contro una squadra di riserve di Stafford Road, fondendosi poi con la sezione calcio di un club di cricket locale chiamato Blakenhall Wanderers per formare il Wolverhampton Wanderers nell’agosto del 1879.
Dopo aver disputato i primi incontri su campetti di periferia, il neonato club si trasferì su un terreno di gioco decisamente più idoneo nella zona di Dudley Road nel 1881, prima di sollevare il loro primo trofeo nel 1884 quando vinsero la Wrekin Cup, nella stessa stagione in cui ottennero il loro primo pareggio in FA Cup. Diventato professionista, il club fece parte dei dodici membri fondatori della Football League nel 1888, terminando la stagione inaugurale al terzo posto, oltre a raggiungere la loro prima finale di FA Cup, persa 0-3 contro il Preston North End, prima squadra in assoluto a conquistare il “double” campionato/coppa. Al termine di quella stagione, il club si trasferì al Molineux (la sede definitiva), allora un parco divertimenti conosciuto come Molineux Grounds.
I Wolves sollevarono la FA Cup per la prima volta nel 1893 quando sconfissero l’Everton per 1-0, per poi essere sconfitti nella finale del 1896 e rivincerla nel 1908, due anni dopo essere scesi in Second Division per la prima volta. Dopo aver lottato durante gli anni pre – e post – Prima guerra mondiale per riconquistare un posto nella massima divisione (un periodo che fu segnato da un altro approdo in finale di FA Cup nel 1921), il club subì un’ulteriore retrocessione nel 1923, scendendo in Third Division (North), vinta al primo tentativo.
Otto anni dopo essere tornati in Second Division, i Wolves riguadagnarono la massima divisione del calcio inglese dopo ventisei anni di assenza. Con Buckley al timone la squadra si affermò come una delle principali squadre di club in Inghilterra negli anni che precedettero la Seconda guerra mondiale, finendo secondi in campionato per due volte consecutive (1937-38 e 1938-39), oltre a raggiungere l’ultima finale di FA Cup prebellica, in cui subirono una sconfitta shock contro il Portsmouth. Nel 1937-38 i Wolves arrivarono a un soffio dal vincere il primo titolo nazionale: una vittoria nell’ultima partita della squadra in trasferta a Sunderland avrebbe chiuso i conti, ma i Wolves persero per 1 – 0 e chiudendo il campionato ad un solo punto di distanza rispetto all’Arsenal campione.
Alla ripresa del campionato dopo la fine del secondo conflitto mondiale, fu ancora l’ultima giornata di campionato a lasciare l’amaro in bocca ai tifosi arancio/neri: nello scontro diretto contro il Liverpool, fu quest’ultimo ad imporsi per 2 – 1 e a laurearsi campione. Quella contro il Liverpool fu l’ultima partita disputata con la maglia dei Wolves da Stan Cullis, leggendario giocatore dei Wolves che l’anno successivo si sedette sulla panchina degli stessi portando il club a vincere la FA Cup battendo il Leicester in finale. L’anno successivo, inoltre, solo la differenza reti impedì al Wolverhampton di laurerarsi campione d’Inghilterra.
Gli anni ’50 furono di gran lunga il periodo di maggior successo nella storia del club. Capitanati da Billy Wright, i Wolves finalmente riuscirono a vincere il loro primo titolo nel campionato 1953/54 battendo sul filo di lana proprio i rivali del West Bromwich Albion. Era sicuramente una sorta di età dell’oro per i Wolves che, imponendosi anche in due campionati consecutivi (1957-58 e 1958-59), lottavano di fatto con il grande Manchester United per essere riconosciuti come il club leader del calcio inglese.
Nel frattempo, la politica del club era quella di confrontarsi con le più grandi realtà del calcio europeo dell’epoca come, ad esempio, l’Honved di Budapest serbatoio della grande Ungheria che aveva umiliato per ben due volte la nazionale inglese. Dopo aver sconfitto i campioni ungheresi, molti media nazionali definirono i Wolves “campioni del Mondo”, un appellativo forse esagerato che diede lo spunto a Gabriel Hanot, il direttore de L’Équipe, a proporre la creazione della Coppa dei Campioni (poi ribattezzata come UEFA Champions League), una competizione nella quale si potessero affrontare i vincitori dei campionati nazionali. I Wolves furono uno dei primi club inglesi a partecipare alla nuova manifestazione continentale mentre, nella stagione 1957-58, sconfissero il Real Madrid 3 – 2 in un’amichevole disputata al Molineux per poi pareggiarne una seconda (2 – 2) al Santiago Bernabeu
Anche il decennio successivo iniziò bene per il Wolverhampton che vinse la sua quarta FA Cup ed arrivò secondo in campionato ad un solo punto dal Burnley campione, sfiorando, quindi, il “double”. Nonostante questo brillante inizio di decennio, gli anni ’60 furono anche caratterizzati da un’inziale declino delle fortune sportive dei Wolves.
Dopo il secondo posto nel campionato 1959/60 ed un terzo in quello successivo, la squadra perse vigore e lo stesso Cullis fu licenziato, dopo sedici anni sulla panchina dei Wolves, nel settembre 1964 dopo un inizio disastroso della stagione 1964/65. Il licenziamento di Cullis non impedì che la stagione terminasse con la retrocessione (la prima volta dal 1923) in seconda divisione nella quale il Wolverhampton rimase nei due campionati successivi.
Il ritorno del club nella massima serie inglese nel 1967 fu il prologo di un altro periodo di relativo successo sotto Bill McGarry, con il conseguimento di un quarto posto in campionato nel 1971 che qualificò i Wolves per la neonata Coppa UEFA. Nel percorso verso la finale di Coppa UEFA, il Wolverhampton eliminò due big del calcio continentale come Juventus e Ferencváros prima di essere eliminati nei quarti dal Tottenham Hotspur quando fu decisiva la sconfitta interna per 1 – 2 nella gara d’andata.
Due anni più tardi i Wolves alzarono al cielo, per la prima volta, la Coppa di Lega inglese battendo il Manchester City per 2-1 in finale. Nonostante una nuova retrocessione al termine del campionato 1975/76, i Wolves tornarono immediatamente in First Division la stagione successiva sotto la guida del manager Sammy Chung prima e John Barnwell poi. Con quest’ultimo al timone, il Wolverhampton arrivò tra le prime sei squadre del torneo 1979/80 aggiudicandosi una seconda Coppa di Lega grazie alla rete decisiva di Andy Gray che affossò i campioni d’Europa in carica, nonchè detentori della Coppa di Lega, del Nottingham Forest.
I Lavori di ristrutturazione del Molineux Street Stand, Il drastico calo di presenze allo stadio e la recessione finanziaria su scala nazionale con conseguenti negative ripercussioni sulla capacità di restituire prestiti erogati da enti privati, portò il club sull’orlo del fallimento con l’ingresso in un regime di amministrazione controllata ed alla retrocessione nel 1982. Salvato dall’acquisizione iniziale da parte di un consorzio guidato dall’ex giocatore Derek Dougan e finanziato da due fratelli sauditi, Mahmud e Mohammad Bhatti della società Allied Properties, il club riuscì a a guadagnare un’immediata promozione in First Division sotto la guida del manager Graham Hawkins. Purtroppo, il fallimento della Allied Properties allontanò i finanziatori dal club e la squadra andò incontro a tre retrocessioni consecutive finendo nuovamente in amministrazione controllata.
Nel 1986, con il club di nuovo in amministrazione controllata, un accordo vide il Wolverhampton City Council acquistare lo stadio e il terreno circostante, mentre uno sviluppatore locale pagò i debiti del club in cambio di un permesso edilizio per il terreno adiacente allo stadio. La stagione 1986-87 vide la prima partecipazione in assoluto dei Wolves in Fourth Division nella quale, grazie alla guida del nuovo manager Graham Turner ed i gol di Steve Bull, che alla fine avrebbe segnato ben 306 reti per i Wolves (record assoluto nella storia del club), la squadra raggiunse la finale dei play-off dove, purtroppo, venne sconfitta dall’Aldershot. Tifoso da sempre, Jack Hayward acquistò il club nel 1990 e finanziò immediatamente la vasta riqualificazione di un Molineux ormai fatiscente in un moderno stadio con tutti i posti a sedere. Con i lavori completati nel 1993, Hayward reindirizzò i suoi investimenti sulla componente tecnica e, dopo aver risalito le serie inferiori, tentò la scalata alla neonata Premier League. Nonostante le ingenti spese, né Graham Taylor né Mark McGhee riuscirono a realizzare questo obiettivo: entrambi i manager, infatti, persero in semifinale di play – off, rispettivamente, nel 1995 e nel 1997. Solo nel 2003 i Wolves furono finalmente promossi dopo aver sconfitto lo Sheffield United per 3-0 nella finale dei play-off ai comandi del manager Dave Jones, ponendo fine ad un’assenza di 19 anni dalla massima serie del calcio inglese. Anche questa volta, però, la permanenza in Premier League fu di una sola stagione e nel 2004 si riaprirono le porte della seconda divisione appena ribattezzata con la denominazione di EFL Championship.
Per tentare l’immediata risalita in Premier League fu ingaggiato l’ex manager ed ex bandiera del Tottenham, Glenn Hoddle che, però, non riuscì nella missione affidatagli. A quel punto, il board del club decise di affidare la ricostruzione della squadra a Mick McCarthy che ringiovanì la squadra e la portò ai play-off. Nel contempo stava prendendo forma una nuova svolta societaria con la cessione, da parte di Sir Jack Hayward, delle quote di maggioranza del club a Steve Morgan. Siamo nel 2007 e solo due anni più tardi il Wolverhampton fece ritorno in Premier League in qualità di vincitore della Football League Championship 2008/09. Grazie alla permanenza di McCarthy in panchina, i Wolves trascorsero due stagioni in Premier League prima che il manager fosse licenziato nel corso del campionato 2011/12 e la squadra retrocedesse nuovamente con Terry Connor (ex assistente di McCarthy) in panchina.
Le fortune del Wolverhampton non migliorarono nella stagione successiva: dapprima la nomina del norvegese Ståle Solbakken che resistette solo 6 mesi poi quella di Dean Saunders che non riuscì a raddrizzare la situazione portando il club in League One (la terza divisione del calcio inglese dalla quale i Wolves mancavano ormai da 19 anni).
Nel maggio 2013 Kenny Jackett fu nominato capo allenatore dei Wolves e riuscì a condurre la squadra di nuovo in Championship alla sua prima stagione vincendo il campionato con il miglior attacco del torneo (103 reti, record per il club).
Il 21 luglio 2016 fu confermato che il gruppo cinese Fosun International aveva acquistato la società madre del club, la W.W. (1990) Ltd, da Steve Morgan e dalla sua stessa società Bridgemere Group, per una cifra non rivelata, con Jez Moxey che si dimise dal suo ruolo di amministratore delegato (sostituito nel ruolo da Laurie Dalrymple). Alcuni giorni dopo, la nuova proprietà annunciò che il contratto di Kenny Jackett con il club era stato risolto e che l’ex giocatore italiano Walter Zenga era stato nominato nuovo capo allenatore.
Zenga fu licenziato dopo appena 14 partite di campionato ma Paul Lambert, nominato come suo successore nel novembre 2016, conobbe lo stesso identico destino al termine del campionato per essere, quindi, a sua volta sostituito dall’ex manager del Porto Nuno Espírito Santo a sostituirlo. Il manager portoghese condusse i Wolves alla vittoria del titolo della Championship 2017/18 con conseguente ritorno in Premier League dopo 6 anni di assenza. La nuova avventura in Premier si concluse con un brillante settimo posto e relativa qualificazione per i playoffs di Europa League nei quali i Wolves eliminarono il Torino con il punteggio totale di 5 – 3. Sorteggiati in un girone con Slovan Bratislava, Braga e Beşiktaş, i Wolves si classificarono al secondo posto accedendo, quindi, ai sedicesimi di finale. Dopo aver eliminato Espanyol ed Olympiakos, furono eliminati, in gara secca, dal Siviglia, futuro vincitore del torneo.
Il Wolverhampton ha confermato il settimo posto in classifica anche nei due tornei successivi anche se nel campionato 2019/20, registrando due punti in più rispetto al torneo precedente, hanno ceduto la sesta piazza solo per differenza reti. Sicuramente più complicata si è rivelata l’ultima stagione disputata (2020/21), sia per la pandemia da Covid 19 che ha tenuto gli stadi chiusi al pubblico per almeno ¾ della stagione, sia per il grave infortunio subito dal bomber Raul Jimenez nella sfida contro l’Arsenal a novembre del 2020. Il campionato si è concluso con un piazzamento comunque onorevole (13° posto), nonostante le difficoltà tecniche e logistiche, ma con le dimissioni del tecnico di comune accordo con il board del club.
Il Wolverhampton gioca le sue partite interne al Molineux Stadium dal 1889 dopo un breve peregrinare in campetti di periferia (da Goldthorn Hill al John Harper’s Field e, quindi, a Dudley Road). Nel 1932 il club completò l’impianto di gioco con la sistemazione definitiva di 4 tribune per una capienza totale di circa 60.000 spettatori ed un record di spettatori registrato per una partita di First Division contro il Liverpool nel febbraio 1939.
Il più grande upgrade del Molineux si realizzò negli anni ’90 quando, in seguito all’acquisizione da parte di Sir Jack Hayward, vennero messi a disposizione 8,5 milioni di sterline di finanziamenti. Tra l’agosto del 1991 e il dicembre del 1993 tre lati dello stadio vennero completamente ricostruiti per realizzare uno stadio da 28.525 posti tutti a sedere in conformità al Rapporto Taylor: la Waterloo Road Stand venne sostituita dalla Billy Wright Stand, la terrazza North Bank dalla Stan Cullis Stand e la terrazza South Bank dalla Sir Jack Hayward Stand (chiamata Jack Harris Stand fino al 2015). Nel 2010 sono stati svelati i piani per un ampio programma di riqualificazione allo scopo di ampliare la capacità e sviluppare le strutture dell’intero impianto. La prima fase di questo progetto ha visto un nuovo Stan Cullis Stand a due livelli diventare pienamente operativo per la stagione 2012/13, portando l’attuale capacità ufficiale a 31.700. La seconda fase proposta riguardava la ricostruzione della tribuna più antica dello stadio (costruita nel 1979 come John Ireland Stand e rinominata Steve Bull Stand nel 2003) per aumentare la capacità totale a circa 36.000 spettatori, ma questo ed altri lavori sono stati accantonati quando stava palesandosi lo spettro della retrocessione in Championship nel 2012 e solo parzialmente ripresi dopo l’acquisizione delle quote di maggioranza da parte del consorzio cinese Fosun nel 2016.
IL CALCIOTAVOLO SUBBUTEO
Ma, dopo aver parlato delle gesta tecniche e della storia delle due protagoniste del “Black Country” Derby, cosa di può dire delle controparti di Sir Peter Adolph?
Entrambe le squadre sono ben rappresentate sia nel catalogo delle HW che di quello LW con diverse varianti; se partiamo, cronologicamente, dalle miniature anni ’70, sia il WBA che il Wolverhampton hanno delle ref dedicate nel primo catalogo Subbuteo.
Il West Bromwich è raffigurato nella ref 3 con la sua maglia strisce verticali blu su sfondo bianco, calzoncini e calzettoni bianchi ed accoppiata base/inner di colore bianco/blu. Il WBA fu inserito nel catalogo originale Subbuteo in virtù del suo ruolo di club fondatore della Lega inglese.
Stesso numero di ref (e stessa maglia) nel catalogo LW dove esiste, però, anche la ref 464 nella quale le differenze risiedono principalmente nello spessore più marcato delle righe verticali blu e nel bordo blu dei calzettoni.
Il Wolverhampton è presente nel catalogo HW con la ref 77 con la sua tipica maglia di colore arancio scuro con bordi neri, calzoncini neri, calzettoni arancioni ed accoppiata basi/inner di colore nero/arancione
Nell’ambito del catalogo LW, la ref 377 è la più diffusa; qui i Wolves sono raffigurati con una maglia di colore arancio scuro e bordature nere più pronunciate rispetto alla controparte HW.