Quanti di voi nel corso della loro vita hanno avuto la fortuna o il destino di incontrare delle persone speciali e di esserne diventati AMICI FRATERNI?
In Italia, con tutto quello che accede e si dice in giro per il mondo? Impossibile verrebbe da rispondere e invece, sia pure in una proporzione tanto contenuta quanto esaltante, non è al cento per cento così.
In un paese in cui l’amicizia è figlia malata della finzione più spregiudicata, al punto che il nemico di un nemico finisce col diventare un suo amico. Una sorta di negazione dell’amicizia in cui l’amicizia diventa un autentico disvalore.
Un po’ come nello sciagurato mondo della politica nel quale anche coloro che sono soliti definirsi o chiamarsi amici, sono parte di una macchina altrettanto sciagurata che antepone gli interessi di parte a quelli collettivi, sia in termini strutturali che fattuali. La politica degli amici, quella che ha portato al raggiungimento di picchi elevatissimi di brogli, di corruzione, di ingiustizie, quella, per certi versi, ha portato il paese in default facendo assurgere a ruoli apicali e a livelli inverosimili che a raccontarla non ci si crede, gentaglia non solo senza merito ma quel che è peggio senza né arte né parte. Non è solo storia recente, è storia che si trascina dietro da circa un secolo.
Eppure un esercito di amici sarebbe imbattibile come una città di amici sarebbe forse la migliore che si possa immaginare. Come dice un vecchio ma sempre attuale adagio, da soli si va più in fretta ma insieme si va più lontano. Una politica dell’amicizia possibile solo nella libertà e nel rispetto reciproci che l’amicizia stessa comporta. Si, buonanotte, stiamo freschi ! In educazione ciò che va insegnato sono sempre i valori che liberano e i valori che uniscono.
E qui casca l’asino poiché siffatte premesse e argomentazioni di merito, paiono utopistiche ed è pressoché impensabile che ci si possa puranco minimamente ad esse avvicinare.
E il microcosmo calciotavolistico come si pone dinanzi a tutto ciò?
Perfettamente allineato, d’altro canto paese che vai gente che trovi.
Ma esistono pur sempre le eccezioni e come spesso accade sono proprio quelle eccezioni che, rendendo felici le persone intelligenti, fanno propendere sempre più verso una scelta distintiva di matrice darwiniana che riproposta in chiave moderna si adatta molto meglio agli esseri umani che non ad animali e vegetali.
Gli opposti si attraggono? Ma quando mai e in quali ambiti della vita?
Nulla a che fare con i simili con i propri simili, i colti con i colti, gli accademici con gli accademici, i comuni ma onesti mortali con i comuni ma onesti mortali, gli educati con gli educati, i buzzurri e i volgari con i loro consimili di analoga fattispecie.
E allora diventando dei Darwin del genere umano, a contare quelli buoni, quelli veri, saranno cinque, dieci, forse venti su 60 milioni di italioti. Non importa, per vivere bene e al meglio bastano e avanzano.
Nel mio caso e sempre riferendomi al mondo calciotavolistico in particolare, posso dirmi più che fortunato poiché tra essi è annoverabile un Signore con la S maiuscola, un Fratello Vero, un Grande Padre e un grande uomo, altruista, generoso, il classico amico del cuore che tutti desidererebbero avere, in un concetto UNA PERSONA PERBENE.
Tutti sanno della fratellanza inscindibile che mi lega ad una parte della Sicilia e che ci legherà finché morte non mi ci separi. Mi sto evidentemente riferendo alla famiglia Natoli ed a quella dei La Torre, Francesco, Concetto, Cesare, Claudio, Antonio, il mio prediletto Riccardo e Alessandro.
Ma questa settimana gli onori della cronaca mi appare doveroso riservarli tutti per MAURIZIO BRILLANTINO, amicizia fraterna prossima al ventennio, colui che durante la mia malattia difficilmente ha saltato un giorno senza chiedere a me stesso (quando ero nelle condizioni di poter parlare) o ai medici di turno in ospedale come stessi. Una persona speciale, vera, che quando c’è da far valere le proprie idee e i propri principi non guarda in faccia a nessuno, un uomo che per il CDT ha speso soldi, tempo e energie. Autorevole ma mai autoritario, intelligente ma mai approfittatore, umano e sensibile come pochissimi. Capofamiglia di un nucleo meraviglioso cui sono legato da anni, dalla moglie Elena (bellissima la sua dedica sul libro che mi ha donato), ai due ragazzi Matteo e Giulia che ho visto crescere e ai quali sarò sempre legato.
Mi perdonerà CARLETTO se non ho parlato di lui in questa occasione, ma non ne mancheranno altre.
E non è un caso se la testata calciotavolo.net da tempo sta riscuotendo un successo impensabile per il numero di lettori e di visualizzazioni settimanali. Numeri stratosferici figli di due denominatori comuni che l’accompagnano sin dalla sua fondazione, quelli dell’INDIPENDENZA e della VERITA’, SCEVRO DA TUTTO E DA TUTTI.
“Quid est veritas?” recita un noto detto latino, filo conduttore di un quotidiano nazionale (non questo blog n.d.r.) che mi riguarda da vicino dinanzi al quale tutti dovrebbero “togliersi il cappello” per lo spessore del Direttore e dello staff editoriale, nonché per le tematiche che affronta, sempre e solo improntante all’indipendenza e alla verità. E se tutti lo leggessero sarebbe anche un’occasione per informarsi, erudirsi, migliorare il proprio lessico e la propria prosa, oltreché il proprio modus cogitandi et vivendi. Perché nulla fa più bene della lettura, migliora persino l’educazione e il comportamento nel sociale. Ma temo sia un’utopia, l’Italia è uno dei paesi dove si legge di meno, è in fondo alla classifica, a meno che la classifica conti e la si legga al contrario. E’ a livello della Nuova Guinea, tanto per intenderci.
Sarà anche per questo che quando MAURIZIO mi chiese se volessi scrivere un pezzo settimanale per calciotavolo.net, reso edotto dei presupposti ineludibili sui quali era stato fondato, accettai ben volentieri.
Rosario Ifrigerio
Cologno Monzese, 07.03.2022
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Risposta di Maurizio:
Grazie Rosario per le magnifiche parole, figlie di un sentimento di affetto che ci lega da tanti anni. E’ per me un privilegio ed un grande piacere condividere con te questo percorso con calciotavolo.net ed averti come amico. Mi pare giusto dire, però, che i numeri del nostro blog sono sì importanti, ma limitatamente alla nicchia alla quale ci rivolgiamo. Ciò che ci fa molto piacere è scoprire tante persone che non fanno parte del circuito ufficiale che ci leggono. A tutti loro grazie.
A te grazie per essere il Rosario che sei.
Maurizio