La vittoria di Cadmea o se più vi aggrada la vittoria di Pirro, la sostanza non muta.
Avevo già scritto a più riprese che in un paese come l’Italia e con questi pseudo governanti c’era poco da aspettarsi in materia di eliminazione o alleggerimento delle restrizioni. Unico paese al mondo in cui ancora si vive in gabbia, peggio delle bestie. E in questo caso non c’entra né San Vittore, né le Vallette, né tantomeno Poggioreale.
“Ma hai letto le norme emanate per gli imminenti Campionati italiani?”
“Ma sai quanti club non verranno o si presenteranno per onor di firma?”
“Sai quanto con un organico dimezzato, in quattro gatti, per una semplice comparsata?”
“E gli stranieri che non hanno più obblighi, né vincoli nei loro Stati?”
“E se qualcuno non si sentirà bene per cause respiratorie, cardiovascolari causate dai bavagli, quando oggigiorno siamo tutti muniti di super green pass con tre dosi di vaccini e le virostar sostengono che non sussistono più rischi?”
“Ma si può rischiare la salute poiché viene impedito al nostro organismo di ossigenarsi adeguatamente, di autogestirsi dovendo restare una decina di ore e per due giorni all’interno di una gabbia in un modo osceno e aberrante?”
Sono solo alcune delle considerazioni, in alcuni casi pregne di rabbia e di sconforto, che nel corso di questa settimana mi sono state esposte da amici del microcosmo.
E cosa avrebbe potuto fare il nostro Esecutivo, aldilà delle singole ideologie e del pensiero di ciascuno, se non ottemperare pedissequamente alle norme imposte da un Governo folle, contraddittorio e incompetente, su maschere, bavagli, scudi ed elmetti?
Tra bibitari, comici e avventori casuali che rivestono altissime cariche politiche in materia di Estero, Difesa, Istruzione?
Cosa avrebbero potuto fare di diverso i nostri encomiabili governanti del mondo subbuteistico e calciotavolistico?
Nulla, ma proprio nulla se non applicare alla lettera ciò che è stato legiferato in materia, volenti o nolenti non potevano fare nulla innanzi all’italico scempio quotidiano.
Uno scempio che non finisce mai.
Basti pensare al mondo della scuola e ai Professori: dal 1° aprile non ci sarà più l’obbligo del super green pass per gli over 50 sul lavoro ma permarrà l’obbligo del vaccino fino al 15 giugno (ovvero fino al termine dell’anno scolastico) per gli insegnanti over 50, motivo per cui non potranno più avere contatti in particolare con gli studenti.
E cosa faranno a scuola? Saranno parcheggiati in camere blindate? E a fare che? Le pulizie, isolati e distanziati come se avessero la lebbra? E badate che non si tratta di due gatti ma di migliaia di docenti beninteso.
Qual è il motivo per cui il super green pass non sarà più obbligatorio dal primo aprile ma per gli insegnanti l’obbligo vaccinale permarrà fino al 15 giugno?
Per non parlare della storia delle oltre 22 mila aule mancanti, relativamente alle quali il Covid ha finito con l’essere di aiuto a barcamenarsi nell’ennesima barzelletta italica. Per fortuna è arrivata in soccorso la pandemia, ci ha aiutati il virus, pensate un po’ a chi siamo stati costretti a rivolgerci.
Mi fermo qui ma potrei andare avanti per giorni, mesi, anni a scrivere di tutto e di più. La verità è che indipendentemente da come uno la pensi sull’obbligo vaccinale, quello su cui non si può non essere d’accordo è che in questi due anni sono stati combinati una serie di casini inenarrabili.
Ma adesso c’è la guerra, il Covid non esiste più, non interessa più, ma maschere e bavagli restano, non si capisce se più anacronistiche, inutili o dannose.
A proposito di danni e tornando al nostro gioco, per i poveri calciotavolisti che nel weekend del 9 e 10 aprile saranno a SBT c’è poco da fare se non auspicare vivamente che nessuno si senta male per colpa di queste maledettissime, inutili e grottesche restrizioni oramai sparite dall’intero globo terrestre tranne che in Italia.
E sono certissimo che taluni convenuti saranno più attenti a verificare se tutti abbiano la maschera coprente correttamente bocca, naso e orecchie che non intenti a giocare sul panno verde.
D’altro canto, tra il rischiare di perdere una partita e il rischiare di non respirare meglio perdere una partita.
E non è da escludere che taluni si intrometteranno anche negli abbracci altrui, di amici che non si incontrano e non si vedono da tempo, da anni, ergendosi a controllori spietati. Ed anche in questo caso non mi riferisco al nostro Esecutivo evidentemente che ha emanato delle regole in linea con quelle governative e dovranno, perciò, essere rispettate senza se e senza ma.
Una vera e propria vittoria di Pirro o di Cadmea per i più colti. Almeno in questo la vittoria è certa!
A cosa sia servita non bisogna chiederlo ai governanti del CDT che non c’entrano nulla ma a quelli che siedono alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica: che poi si tratti di comici, salumieri, improvvidi scrittori di libri per poi ritirarli prima della pubblicazione e della vendita (ammesso che avrebbero trovato degli acquirenti), di bibitari o teatranti come qualcuno della mia Regione d’origine, conta poco o nulla.
Buon San Benedetto del Tronto a tutti e che Iddio e San Gennaro ci assistano!
Rosario Ifrigerio
Bergamo, 30.03.2022