Il Presidentissimo RICCARDO MARINUCCI merita una statua d’oro.
Nel decorso weekend si è tenuto, come tutti sanno, il Major di Bologna. Oltre 150 persone in un catino, un caldo asfissiante sul parquet, nondimeno fuori e negli spazi adiacenti.
Top player usciti già nel girone, giocatori di altissimolivello che hanno perso contro avversari modesti/normali, un’afa atroce e insopportabile.
Bene ha fatto RICCARDO a prendere l’iniziativa e decidere da par suo, da uomo di sport ma soprattutto da uomo di grande spessore umano e di comprovata intelligenza. A Bologna, si sa, comanda RICCARDO, nessuno più o come lui sa organizzare e gestire un Maior.
Il torneo è stato lunghissimo considerato il numero di iscritti, o si giocava o si arbitrava. Semifinali e finali disputate a tarda sera.
Un massacro per colpa di quei maledettissimi e inutili bavagli.
Se regale è stato il comportamento del PRES, tanto di cappello anche ai cosiddetti “animali” della foresta. Animali in senso metaforico e ammirevole per ciò cui hanno dovuto sottoporsi, essere umani provenienti da ogni parte d’Europa ed oltre che si sono dovuti abbracciare la croce uniti in un afflato unico in cui leoni e gazzelle si muovevano inani gli uni di fianco alle altre con una capacità di adattamento e una pazienza infinite.
Al Pala Savena non si capiva se, in ottemperanza ad uno pseudo scellerato disposto governativo bisognava indossarle o meno le maschere di Carnevale.
“Non siamo uno sport, ma un gioco” ci si chiedeva. E dove inizierebbe l’obbligo e dove finirebbe ci si continuava a ripetere l’un l’altro?
Tutto inutile, neppure se ci fosse stato il Padreterno avrebbe saputo darci una risposta in un paese in completo default da anni nel quale un tempo, ci si vantava e si faceva leva sul gioco del calcio, ora anche quello ha fatto la stessa fine.
D’altronde ancora un paio di punti percentuali nel rapporto debito/PIL, dopodiché superata anche la Grecia – che, peraltro, dal 2016 sta facendo miracoli rispetto al fallimentare periodo economico in cui fu coniato l’acronimo PIGS per definire i noti quattro Stati falliti (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) – il belpaese potrà mostrare fiero il proprio titolo di campione del mondo. Quello dello Stato più indebitato del mondo, non dell’Europa ma del mondo intero, Africa inclusa.
Tornando a quel di Bologna il PRES, compresi i rischi per una situazione ai limiti della degenerazione salutistica, è intervenuto da par suo e ha deciso ciò che andava ob orto collo fatto e ciò che non era necessario.
E, grazie a Dio, siamo arrivati tutti sani e salvi alla fine del torneo individuale così come coloro che il giorno successivo hanno preso parte al torneo a squadre.
Tutto ciò per l’ottemperanza ad un obbligo che non esiste più in nessuna parte del mondo. Insopportabili maschere che ossessionano Speranza & C., allo stato attuale divenute persin nocive alla salute, basta leggere i quotidiani e gli interventi illuminanti di scienziati internazionali con la S maiuscola. Ed ecco che oggi, di colpo, sempre a proposito della pandemia, anche le virostar italiote hanno ben pensato di adeguarsi correggendo il tiro in modo grottesco ma solo per chi non conosce il modo di fare tipico del paese dei balocchi. Ovvero modificando nelle loro immancabili partecipazioni ai programmi televisivi, come se nulla fosse, ciò che avevano ininterrottamente affermato per due anni dopo aver reso inermi e inerti patrizi e plebei e ridotto la povera gente in esseri privi di intelletto e di ragion propria.
Adesso che lo dice la Scienza, fanno a gara a ripetere che non si moriva di Covid ma con il Covid. Tanti di loro lo hanno più volte ripetuto e rimarcato di recente sui media, ovunque. E sì perché la scienza vale a seconda di ciò che conviene e quando soprattutto conviene a loro.
Ma come?
Sono anni che il sottoscritto – che di mestiere fa tutt’altro – e soprattutto esponenti illustri e noti anche del campo medico lo avevano continuamente ripetuto ricavandone derisione e rimbrotti e adesso, “passato il Santo passata la festa”, viene fuori con una cosa del genere?
Quante volte si è sentito dire che l’uso di una apparentemente semplice particella pronominale nel contesto di un periodo avrebbe reso un significato completamente diverso al senso concreto di ciò che si intendeva affermare?
Una cosa era morire di Covid, ben altro era passare a miglior vita con il Covid!
Quante volte anche sui social io stesso, leggendo e documentandomi, l’ho ripetuto venendo aggredito in modo educato perfino da persone perbene? Tralascio le volgarità e le ignobili esternazioni di altri che non meritano alcuna considerazione.
E adesso come la mettiamo?
La mettiamo che non se ne può più e che, se è vero come sembra, che dal 15 giugno questo scempio sarà finito, potremo uscire di galera e tornare a vivere.
I RE, in ambito socio-politico-economico-governativo lasciamoli fare a chi ne è capace, agli olandesi, ai danesi e agli anglosassoni.
I RE nel contesto subbuteistico, di converso, sono esclusivo appannaggio del PRES. MARINUCCI (di sicuro) e di pochissimi altri (forse).
Tutto il resto è noia cantava l’indimenticabile CALIFFO, un Signore che, fosse stato ancora in vita, le avrebbe cantato a tutti!
Rosario Ifrigerio
02/ 06/2022