Siamo nel 1971 e sin dall’autunno di quell’anno il signor Marcello, padre di Vittorio Nencioni, titolare di una importante tabaccheria-cartoleria, con anche vendita di giocattoli, in viale San Marco a Mestre, grazie alla presenza di un fornito grossista nella cittadina veneta è in condizione di esporre il Subbuteo nel proprio negozio.
Vittorio inizia subito a giocare e non solo.
Infatti, oltre, ad utilizzare le squadre rosse e blu della Continental, prende i Real Madrid (tutti bianchi) sugli scaffali del negozio paterno e, una volta ridipinti, realizzando molte diverse squadre, le rimette esposte in vendita.
E magari senza neanche una piccola maggiorazione (ndr), ma tutto regolarmente fatturato, mi precisa simpaticamente Vittorio.
Vittorio, come detto, inizia a giocare, coi vicini di casa.
È solo, però, a seguito di un trasloco nel settembre ’73, che conosce Carlo e Paolo Novara e Giorgio Velli (abitanti nella stessa via in altro palazzo) e con essi intraprende l’attività agonistica.
La scoperta di un circuito organizzato molto probabilmente avviene attraverso la pubblicizzazione che di questa riceve da Parodi il padre come negoziante.
Inoltre Marcello Nencioni è giornalista sportivo regionale Rai (sarà inviato a Verona per “Italia 90”) ed essendo anche giudice arbitro di tennis avvia il figlio Vittorio all’organizzazione e insegna lui i criteri per la composizione dei tabelloni dei tornei.
1974, a febbraio (probabilmente ndr), con Giorgio Velli Vittorio partecipa ai primi campionati regionali, giocati a Venezia, in un negozio di giocattoli, e vinti dai locai Roberto Plissi Paizza e Sergio Pratali
Di ritorno dal 2° primavera, 16-24 marzo 1974, egli fonda ed affilia il Football Club Subbuteo Mestre di cui Velli ed i Novara fanno subito parte.
Come tesserati del neo sodalizio parteciperanno al 1° città di Genova (anche a squadre, vedi sull’argomento futuro articolo), ad inizio novembre 1974.
Vittorio prende anche parte alle selezioni nazionali (foto 1) per gli europei ETF del settembre 1975 (vedi sull’argomento futuro articolo).
A gennaio ’76 (o forse fine ’75) a Mestre, in una parrocchia a Carpenedo, Vittorio organizza un torneo con ben 50 partecipanti,
Gennaio ’76, Alberto De Rosa, Edoardo Bellotto e Nicola di Lernia, ricevuto il recapito di Vittorio in un negozio di giocattoli in centro, vengono, con altri 5/6 ragazzi, tra cui Stefano Toschi (futuro vice presidente FICMS), ospitati, per un “provino” a casa di Nencioni in Via Garibaldi 17.
Due di questi, Bellotto e Di Lernia porteranno i primi successi importanti.
Saranno, infatti, campioni d’Italia senior, rispettivamente nel 1977 (vedi sull’argomento futuro articolo) e 1979.
Nel 1980 il club ospitata ed organizza i campionati italiani (foto 2).
Ed eccoci al quinquennio d’oro del “Club di Via Fiume”…
È Luciano Sanavìo – padre di Federico (Guerin junior ’85 ed italiani junior FICT ’87) e Alesandro, giocatori, dapprima del club Serenissima, poi confluiti nel FCS Mestre – a permettere al club di disporre di una sede fissa.
In un negozio di via Fiume (da qui l’appellativo del sodalizio), con 4 campi aperto tutti i pomeriggi dal lunedì al sabato, con Bruno Beltrame regolarmente retribuito per stare lì, arrivano a contare 120 iscritti.
Si racconta che per un torneo a Trento devono addirittura noleggiare un pullman Gran Turismo da 50 posti.
Nel 1982 arriva lo sponsor, Jägermeister (l’allora “suocero” di Bellotto vi lavorava) ed il club assume la nuova denominazione.
A dicembre di quell’anno, rinforzati dal poter schierare Renzo Frignani, militare a Vicenza, con anche in formazione Bellotto, Di Lernia e Nencioni, si aggiudicano a Roma, la Coppa Italia (foto 3).
Dopo la stagione seguente (in cui sono eliminati nella fase Interregionale dai Diavoli Milano) quel titolo nazionale a squadre viene soppresso.
Sostituito dal campionato di serie A – la prima edizione di quello ’84 sconfina a febbraio ’85 – viene vinto dal club di Mestre, con una squadra composta da Bellotto Beltrame, Di Lernia ed Alessandro Sanavìo e Davide Cattapan junior (foto 4).
Memorabile la vittoria (nel girone) in rimonta del novembre 1984 in trasferta a Villadeati.
Sconfitto l’SC La Mole di Torino, gli arancio-verdi trovarono di ritorno a Mestre a notte fonda decine di compagni a festeggiarli con una torta a forma di campo di Subbuteo, realizzata da un consocio pasticcere.
Stagione 1985/86 e secondo posto in campionato dietro i F.lli Pesaro Bologna, coi quali, peraltro si era pareggiato nel girone eliminatorio.
Pareggio pure in finale, risolto a favore degli emiliani solo allo spareggio Frignani -Bellotto.
Nella stessa stagione viene pure vinta la serie B con una seconda squadra chiamata Serenissima (composta da Beltrame, La Rosa, Paolo Natale, Fabio Cattapan e Giuseppe Benincasa).
Di conseguenza derby in serie A nell’anno successivo, nell’ incontro di girone vinto 1-0 dal Serenissima.
Va pure ricordato, che a cura del club di Mestre tra l’83 e l’86 è organizzato il Grand Prix del Nord Italia (foto 5), manifestazione a cui prendono parte i migliori 8 giocatori del ranking del Nord Italia, che si sfidano in un girone all’italiana in una location particolare: l’emeroteca sita nella piazza principale di Mestre.
Più o meno nello stesso periodo Alberto La Rosa e Nicola Di Lernia curano la pubblicazione de “La Freccia” (foto 6).
Le stagioni 87/88 ed 88/89 vedono l’adesione dei mestrini alle attività ed alla serie A FICT.
Alla fine degli anni Ottanta per vari motivi (principalmente la perdita dello sponsor e della sede) l’attività si interrompe.
Frattanto poco dopo a Riviera del Brenta (Dolo, provincia di Padova) un ex giocatore del Mestre, Roberto Agirmo (che in precedenza per lavoro a Bologna, lì aveva ripreso a giocare) entra in contatto con Davide Lazzari, Alessandro Mastropasqua, Simone Righetto e altri giocatori con cui fonda il Serenissima 1990.
Nel 2008/09 La Rosa, Bellotto Di Lernia e qualche altro vecchio socio, grazie a Giorgio Portesan (un altro ex del Mestre) ora fondatore del club Vecio Leon (di cui membro è anche Toschi), riscoprono quello che adesso è il cdt.
Incontrato per caso Giorgio Velli, titolare di un locale nel centro di Mestre, decidono di riportare in vita il club.
C’è l’esigenza, in base alle nuove regole, di costituire un’ASD.
Il locale di Giorgio, in quanto centro di aggregazione, lo è già, quindi nasce la ASD Circolo Sportivo Mestre (dal nome del locale).
Qui saranno tantissimi i vecchi frequentatori di via Fiume che tornano a provare i nuovi materiali, tra essi anche Vittorio Nencioni, Bruno Beltrame e Nicola Di Lernia.
Nel 2010 incontro con quelli del Serenissima 90 per iniziativa di Lazzari.
Con l’intenzione di rendere la squadra competitiva a livello nazionale si propone una fusione. Solo il Vecio Leon decide di mantenere la sua autonomia, mentre il Circolo Mestre e il Serenissima 90 si fondono nella ASD Serenissima Mestre (foto 7).
Questa dal 2012/13, in due stagioni, in virtù anche della nuova venuta, dopo 30 anni, di Frignani, schizza dalla serie D alla B.
Da quanto appena detto, soddisfatti, quindi, indiscutibilmente, tutti i criteri per attribuire al club attuale (foto 8) la qualifica di diretto discendente del Football Club Subbuteo Mestre e, anche detentore dei titoli sportivi dell’S.C. Jägermeister.
Di recente vicende poco lineari hanno privato il sodalizio Veneto, alla ripresa post-pandemia, del diritto alla partecipazione alla serie cadetta ed in questa stagione il club ha temporaneamente sospeso l’attività.
La buona notizia però, come mi confida Alberto La Rosa, già presidente del club sia ai tempi di via Fiume che per i primi anni della ASD Serenissima Mestre, è che sta per nascere una nuova ASD Subbuteo Club Mestre, con progetti per ora top secret …
…quando sarà, magari, potrei essere dei vostri…
…d’altra parte, anche nell’antichità, con i barbari a Roma, molti se ne scapparono in laguna per trovare pace…
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